Lettere

Scorri verso il basso

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GT Bliss

Di recente ho deciso di ridimensionare la mia collezione di chitarre e ho acquistato una Gibson J-45. È bellissima e ha un suono stupendo, ma un principio di artrite alle mani non è il massimo quando si decide di continuare a suonare delle vecchie e grandi dreadnought. È molto difficile suonare o esercitarmi per tutto il tempo che vorrei. Così ho deciso che avevo bisogno di trovare uno strumento più piccolo e che fosse più facile per me. Ho visto che avete realizzato la Grand Theater e ho deciso di prenderla.

Grazie a questa chitarra ho riscoperto la gioia di suonare senza dolore. Invece di contare i minuti prima che le giunture siano troppo infiammate per continuare a suonare, posso esercitarmi per ore. Posso di nuovo sperimentare nuove idee e suonare canzoni che da anni non ero in grado di eseguire. Sono felice come un bambino. Non si sa quello che si ha finché non si perde e, quando lo si ha di nuovo, non si finisce mai di apprezzarlo.

Grazie alla Grand Theater della Taylor, il sorriso ha rimpiazzato le smorfie. Ciò che la Taylor ha potuto offrirmi mi commuove molto. Voglio ringraziarvi dal profondo del cuore perché riesco a tenere un’acustica tra le mani e potrò continuare a suonare per molti anni.

Mike Seattle, Washington

Un brindisi alla T5

Dal 1970 suono in un gruppo folk nella provincia del Quebec, in Canada. La nostra formazione standard comprende due chitarre acustiche e voce. Una buona chitarra acustica con un pick-up piezoelettrico sotto il ponte andava bene, ma con il passare del tempo volevo uno strumento che producesse una maggiore varietà di suoni. Il commesso al negozio Steve’s Music mi ha introdotto al concetto di ibrido e ho deciso di acquistare una Taylor T5. La uso da allora.

Da anni questa chitarra è perfetta per le mie esibizioni regolari. Di recente sono stato invitato di nuovo da Marty Hall, un artista blues, in Germania durante il suo tour nel continente. Sera dopo sera, il suono chiaro della T5 usciva dagli amplificatori di alta gamma. Apprezzo molto la versatilità di suoni, la testiera veloce, la leggerezza e la durevolezza dimostrata nel tempo. La T5 è una bella chitarra e la uso da tutti questi anni. Grazie, staff della Taylor, per aver realizzato uno strumento perfetto per le esibizioni.

Keith Whittall Ile Perrot Quebec, Canada

Pronto per un concerto

A novembre ho acquistato una 514ce e non riesco a metterla giù. Questa chitarra ha un suono così bello che non vedo l’ora di suonarla in concerto tra tre settimane e vedere come suona con un premaplificatore. Apprezzo il lavoro diligente di tutti voi alla Taylor… e la combinazione di cedro e mogano. Ho anche una 214 e una 314 ma, secondo la mia modesta opinione, questa 514ce ha una qualità sonora superiore alle altre due. Le corde Elixir si abbinavano benissimo con i legni di questa chitarra. L’ho portata in un centro di riparazione certificato della zona e hanno abbassato l’azione e cambiato la scalatura delle corde nella .011-.052. Grazie ancora a tutti quelli che lavorano alla costruzione dello strumento.

Ed Esposito

Ritorno di fiamma

Di recente ho acquistato una GS-Mini Mahogany. Prima della pandemia, oltre a suonare una volta al mese con degli amici per volontariato in una casa di riposo della città, suonavo da solo o mi esercitavo molto durante la settimana. Come tutti, con la pandemia ho smesso di esibirmi. Purtroppo, ho anche perso la voglia di suonare la chitarra, non solo a causa della pandemia, ma anche per un dolore alla spalla destra e un malessere generale.

Comunque, da quando ho comprato la GS-Mini, il mio amore per la chitarra è rinato. La suono sempre e questo piccolo strumento dal grande suono ha rigenerato l’emozione di suonare e la speranza di poter tornare a esibirmi. Di solito la magia si manifesta in una canzone. Per me si è manifestata ricordandomi quanto adoro suonare, sia da solo che con in miei amici per un pubblico. La GS-Mini si è rivelata essere la cura per la mia depressione da Covid-19. Si dice che le altre chitarre, inclusa una Taylor NS24, siano gelose di questo nuovo acquisto. Ma non devono preoccuparsi, presto le risuonerò. E tutte loro possono ringraziare la GS-Mini per avermi riportato da loro. Grazie per aver creato uno strumento così meraviglioso. Anche se possiedo chitarre di vari marchi, dico sempre a tutti che si va sul sicuro con una Taylor.

Joe Verga Middletown, New Jersey

La cara Baby

Apprezzo molto Wood&Steel. Come molti fanatici della chitarra, ne ho alcune, compresi alcuni vecchi strumenti come una Gibson degli anni ’60 e una Martin degli anni ’50. E come Andy Powers afferma nell’ultimo numero [Vol. 102], ogni chitarra ha una sua identità. Parlo della mia collezione non per vantarmi, ma per esprimere la mia opinione sulla mia cara Baby Taylor.

Credo che stiate facendo un danno alla Baby Taylor descrivendola come una chitarra per principianti, quando può produrre dei bei suoni con un buon fingerpicking. Ma quello che mi piace davvero della mia Baby è che può essere sempre lì, ovunque tu sia, da afferrare con una mano per buttare giù un’idea musicale spontanea. È così leggera che posso continuare a suonarla camminando da una stanza all’altra senza cinghia, mentre cerco un posto dove scrivere i testi. Un altro vantaggio è che posso smontarla per metterla nel bagaglio a mano quando volo ed è sempre perfetta quando arrivo dall’altra parte.

P.S.: Mi piacerebbe vedere qualche sviluppo nelle dimensioni. Dai, Andy, lo so che la tua creatività si divertirebbe con una perfetta e bellissima miniatura!

David Londra, Regno Unito

Sognando la California

Suono le chitarre Taylor dagli anni ‘90 e attualmente possiedo sette vostri strumenti (una K20c del trentacinquesimo anniversario, una 814ce in cocobolo in edizione limitata, una 8 corde baritona, una 618e, una 810 e una K66ce). In passato ne ho avute altre e le ho regalate ad amici e parenti. Nella mia collezione ci sono anche diverse chitarre Collings, una Guild D-50 e una Bourgeois OM.

Volevo dire quanto mi è piaciuto suonare i vostri strumenti, specialmente nelle esibizioni dal vivo.

Sono cresciuto negli anni ‘50 e ‘60 a Oswego, New York, dove gli inverni erano lunghi e io e mio fratello sognavamo le spiagge della California. Ho iniziato a suonare le elettriche Fender quando avevo nove anni. Sapevo che la California era innovativa e, quando ho preso in mano per la prima volta una Taylor (una 810), mi sono sentito speciale. Ora ho quasi 69 anni e spesso mi ritrovo ancora con gli amici a suonare… e porto sempre almeno uno dei vostri strumenti. Grazie dal profondo del cuore per la vostra geniale maestria.

Nell’ultimo Wood&Steel c’era un bell’articolo sui legni e i grafici erano incredibili. Ho strumenti in koa, acero, mogano, cocobolo e palissandro, e l’analisi si adatta sicuramente al mio modo di pensare.

Peter Boyzuick North Augusta, Carolina del Sud

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