Un divertimento che fa sul serio

Scorri verso il basso

Arriva una chitarra del tutto nuova in termini di dimensioni, suono e sensazioni. La nuova Taylor GT combina un sound professionale a una forma versatile e divertente.

“La Taylor realizzerà mai una chitarra parlor?”

Questa è una domanda che viene posta spesso all’assistenza clienti Taylor. Ma Glen Wolff, il nostro manager dell’assistenza clienti, sostiene che non sempre le persone sanno definire esattamente cosa vogliono, perciò fanno riferimento a chitarre simili, come le chitarre parlor o, talvolta, le GS Mini in legno massello.

“Non è che i clienti vogliono a tutti i costi una chitarra parlor tradizionale”, afferma Wolff. “A loro piace la comodità delle chitarre compatte, anche se non vogliono scendere a compromessi in termini di resa sonora. Quindi presuppongono che una chitarra dal corpo ridotto, come le parlor o le GS Mini in legno massello, riesca a combinare le due cose”.

Ma c’è un inghippo: una GS Mini in legno massello non offre una differenza sonora sostanziale. Fidatevi, il mastro liutaio Andy Powers ne ha realizzate diverse per verificare questa teoria. Lui sapeva già che non era possibile, ma ci ha provato lo stesso, utilizzando colla proteica e altri materiali all’avanguardia per ampliare al massimo la risposta tonale. Alla fine, però, il risultato è stato talmente trascurabile da non poter giustificare la produzione di un modello con tali caratteristiche.

“Le dimensioni della Mini hanno dei limiti strutturali oltre i quali non ci si può spingere”, afferma Andy. “È un’ottima chitarra per le sue dimensioni, ma non si può amplificare molto il suono senza allungare le corde”.

Qualche anno fa, Bob Taylor giunse alla stessa conclusione quando cercò di sovralimentare la Baby Taylor, la nostra prima chitarra da viaggio, per darle una voce più possente.

“Di solito scopriamo che se restiamo entro i limiti di un determinato design, a prescindere da quante modifiche apportiamo, non è possibile ottenere cambiamenti notevoli”, raccontava Bob in un articolo di Wood&Steel del 2010, in cui illustrava le modifiche iniziali al modello Baby che portarono alla nascita della GS Mini. Bob capì che aveva bisogno di una tastiera più lunga e di un corpo più grande, e il resto è storia: la GS Mini diventò uno dei modelli Taylor più venduti.

Ma Bob conosce bene anche i limiti sonori della Mini riconducibili alle sue dimensioni.

“Se dovessi descrivere il sound della Mini, lo definirei divertente e diretto”, spiega Andy. “Ma se suonaste un GS Mini per tanto tempo e poi passaste a una Academy 10, che è una chitarra più grande, restereste a bocca aperta”.

Dimensioni da viaggio e standard

Se pensate alle diverse dimensioni delle chitarre acustiche con corde in acciaio, di solito vengono suddivise in due categorie: dimensioni standard e dimensioni da viaggio (quest’ultima è chiamata così perché facilmente trasportabile). Una delle caratteristiche principali è rappresentata dalla lunghezza delle corde, o lunghezza della scala, che si riferisce alla lunghezza massima della corda, dal capotasto alla sella, quando vibra senza essere premuta.

In generale, le chitarre da viaggio hanno una minore lunghezza della scala, che può raggiungere i 23-1/2 pollici, pari alla lunghezza della scala della GS Mini. Di solito le chitarre a dimensioni standard, o a scala completa, hanno una lunghezza compresa tra i 24-3/4 e i 25-1/2 pollici. Le normali chitarre Taylor a dimensioni standard hanno due lunghezze della scala: 24-7/8 pollici nei nostri modelli Grand Concert e nelle Grand Symphony riprogettate, e 25-1/2 pollici per i nostri altri modelli, che generalmente sono piuttosto lunghi rispetto alle normali lunghezze della scala.

Se avete prestato attenzione alle chitarre introdotte da Andy, a partire dal suo arrivo alla Taylor una decina d’anni fa, avrete notato che ha esplorato molto i nostri modelli Grand Concert a 12 tasti (lo stile del corpo della Grand Concert è il più piccolo tra le nostre chitarre a dimensioni standard). Dopo essere stati aggiornati, questi modelli riescono a combinare una minore grandezza del corpo, con un manico ridotto a 12 tasti, a una lunghezza della scala di 24-7/8 pollici, andando a creare una chitarra comoda da suonare quando si è seduti e che facilita il movimento delle dita.

Fin dal loro debutto, le nostre chitarre a 12 tasti godono di una vasta popolarità tra i musicisti, in particolare tra chi vuole ridurre l’affaticamento della mano che preme le corde. Ma queste chitarre offrono anche un’ottima risposta tonale, specialmente nelle frequenze medie, grazie in parte alla posizione del ponte vicino al centro della sezione inferiore.

Inoltre, Andy è riuscito a sfruttare i punti di forza della nostra piattaforma a 12 tasti/Grand Concert per realizzare modelli a 12 corde che vengono incontro alle esigenze dei musicisti, come la 562ce, la 362ce e la nuova Builder’s Edition 652ce: adesso queste chitarre, che erano già ben note per essere le 12 corde più facili da suonare, hanno raggiunto nuove vette di comodità e utilità musicale.

Tra le altre cose, Andy ha concepito una forma intermedia tra le dimensioni standard e da viaggio, soppesando le possibilità offerte da una chitarra che si trovi più o meno a metà strada tra la GS Mini e la Grand Concert in termini di grandezza e lunghezza della scala.

“Ho cominciato a esaminare quella zona inesplorata tra le lunghezze convenzionali della scala standard e da viaggio, per arrivare alla conclusione che mancava qualcosa”, racconta. “Era come se ci fosse un’altra categoria ancora nascosta. Volevo creare una chitarra che fosse abbastanza grande da avere una buona sonorità, ma al contempo abbastanza piccola da avere una comodità e una suonabilità senza pari”.

Una nuova lunghezza intermedia della scala

Come nel caso delle proporzioni del corpo, la lunghezza della scala rappresenta una scelta fondamentale nella creazione di una chitarra.

“Tra le principali decisioni che un liutaio deve prendere quando vuole progettare uno strumento, la lunghezza delle corde è una delle prime”, afferma Andy. “Questo parametro influenzerà quasi tutte le scelte successive”.

Quando ha iniziato a progettare le dimensioni di questa nuova chitarra, Andy ha raggiunto ciò che definisce una lunghezza intermedia della scala, che misura 24-1/8 pollici, la stessa lunghezza delle corde se si suona una chitarra da 25-1/2 pollici con un capotasto sul primo tasto.

“Alcuni chitarristi, me compreso, a volte abbassano di un semitono l’accordatura della chitarra”, spiega. “Certi musicisti preferiscono fare così in modo da poter cantare più facilmente in un registro, mentre altri apprezzano semplicemente la tensione minore delle corde: quando abbassi le corde di un semitono, queste si flettono di più, come se si fosse ridotto lo spessore. Sebbene questa sensazione di flessibilità possa risultare molto allettante, io non voglio sempre suonare con un semitono abbassato; a me piace suonare con una tonalità da concerto, soprattutto quando sono insieme ad altri musicisti. Per testare questa lunghezza della scala, ho preso una normale lunghezza da 25-1/2 pollici, l’ho abbassata e ho messo un capotasto sul primo tasto”.

Il chitarrista e direttore musicale Nicholas Veinoglou offre una dimostrazione del timbro audace e brillante della GT.

Creare un nuovo stile del corpo

Una volta definita la lunghezza della scala, Andy ha cominciato a progettare il nuovo stile del corpo, immaginandosi una via di mezzo tra GS Mini e Grand Concert. Ha pensato a una forma senza spalla mancante con le linee del corpo della Grand Orchestra, riducendole. Sebbene la larghezza della sezione inferiore (15”) e della profondità del corpo (3-3/4”, misurata al foro di risonanza) siano le stesse della Grand Concert, la lunghezza del corpo (18-1/2”) è più corta di un pollice.

Il corpo è stato rinominato “Grand Theater”, seguendo la tradizione dei nostri stili del corpo. Tuttavia, nel campus Taylor le hanno dato il nomignolo di “GT”, che si presta alla personalità musicale giovane e divertente di questa chitarra.

La nuova catenatura C-Class

Per dare voce alla GT, Andy ha sfruttato gli stessi concetti costruttivi dell’innovativa catenatura a V (nello specifico l’interazione tra rigidità e flessibilità delle corde) per ottenere un sustain duraturo e un volume piacevole. Tuttavia, avendo a disposizione un corpo leggermente più piccolo, Andy ha voluto modificare ulteriormente la risposta in frequenza, progettando una catenatura asimmetrica.

“La V-Class è stata ideata per avere una risposta lineare lungo tutto il registro”, spiega. “Ogni nota ha una caratteristica decisamente uniforme. Invece, lavorando con questa chitarra piccola e perfettamente proporzionata, ho cercato una risposta tonale più asimmetrica. Grazie all’architettura asimmetrica di questa chitarra, posso ampliare la risposta delle frequenze basse. Normalmente è complicato ottenere una buona risposta delle basse nei corpi piccoli, poiché la superficie che sposta l’aria è ridotta. Usando questa catenatura modificata, invece, la risposta tonale sembra nascondere le sue dimensioni ridotte, andando ad aumentare il fattore divertimento”.

Poiché l’architettura impiega un design a cantilever (o a sbalzo) per dare voce alla chitarra, abbiamo deciso di chiamarla catenatura C-Class.

Il debutto con l’Urban Ash

Sia Andy che Bob Taylor hanno colto l’opportunità data da questa nuova chitarra per confermare l’uso dell’Urban Ash, un legno introdotto all’inizio di quest’anno con la Builder’s Edition 324ce e la nuova Grand Symphony 326ce, che fa il suo debutto in questo numero. Questo tipo di legno viene ricavato in maniera sostenibile dai frassini prossimi all’abbattimento delle aree urbane nella California del sud; le proprietà tonali di questo frassino sono paragonabili a quelle del mogano dell’Honduras: secco, legnoso e con un piacevole calore delle medie.

È un albero che Bob Taylor ha definito con affetto “il golden retriever” dei legni per chitarre.

“Questo frassino vuole solo farti felice”, afferma. “È facilissimo da lavorare in ogni aspetto – stagionatura, taglio, sabbiatura – oltre ad avere ottime qualità musicali”, sostiene. “È perfetto sotto ogni punto di vista”.

Il fondo e le fasce in frassino massello sono abbinati a un top in abete massello. Proprio come le nostre nuove chitarre American Dream, la tastiera, le chiavi delle meccaniche e il ponte sono realizzati in eucalipto fumé, un materiale bello e resistente. Gli osservatori più acuti noteranno che le dimensioni del ponte sono state ridotte per adattarsi al corpo della GT.

Il nuovo modello sarà presentato con il nome di GT Urban Ash, con l’opzione di installare la nostra elettronica ES2 integrata. Come nel caso dei modelli American Dream, il costo della GT sarà il più basso tra tutte le nostre chitarre prodotte negli Stati Uniti – sarà nella stessa fascia di prezzo della serie 200 Deluxe: le GT e le American Dream sono le chitarre più economiche tra tutte quelle realizzate in legno massello negli Stati Uniti.

Le caratteristiche della GT Urban Ash comprendono intarsi della tastiera in acrilico italiano (motivo Pinnacle), una rosetta con tre anelli in koa, filetto della tavola nero, colore Urban Sienna sul frassino del fondo e delle fasce, una sottilissima finitura satinata da 0,05 mm, mini-meccaniche Taylor in nickel e la nostra custodia AeroCase leggera e resistente.

Andy e il nostro gruppo di sviluppo dei prodotti hanno grande fiducia nelle potenzialità della GT ed è possibile che prossimamente saranno introdotti nuovi modelli in altre serie della linea Taylor.

Una sensazione “perfetta”

Dal momento che si tratta di una chitarra nuova in tutto per tutto – lunghezza della scala, forma del corpo, dimensioni del manico e catenatura – la magia della GT deriva dall’armonia di questi elementi, che vanno a creare una sensazione e un suono unici. Fin dalle prime bozze, Andy ha voluto trovare una nuova categoria di chitarre a metà strada tra le dimensioni standard e da viaggio, cosa che ha conferito alla GT un’aura di “perfezione” nel campus Taylor. Non a caso, il nome ufficiale del suo progetto, datole dal gruppo di sviluppo dei prodotti, era “progetto Riccioli d’oro” (nella favola la protagonista mangia un porridge dalla temperatura “perfetta”).

Le corde della GT sono a tensione bassa (.012-.053), come se si abbassasse di un semitono l’accordatura di una chitarra da 25-1/2”. La tensione ridotta fa sembrare che monti una muta di corde da 11 (Custom Light, .011-.052), dando una bella sensazione di flessibilità ma senza perdere la potenza offerta dalle corde più spesse.

Lo spazio ridotto tra i tasti rende anche più semplice l’esecuzione di accordi complessi.

“Quando provate a fare un accordo complesso che copre diversi tasti, con la GT risulterà più semplice rispetto a tante altre chitarre”, spiega Andy. “Anche per chi ha le dita lunghe, le dimensioni di questi tasti sono molto comode, è come se si suonasse più in alto sulla tastiera. Grazie alla minore tensione delle corde, è più facile premere sui tasti, mentre gli spazi ridotti offrono una maggiore destrezza”.

Un’ulteriore distinzione, rispetto agli altri modelli Taylor, è data dall’ampiezza del capotasto, da 1-23/32 pollici – più largo dei capotasti da 1-11/16” e più stretto di quelli da 1-3/4” – che garantisce un comodo distanziamento tra le corde; questo aspetto, abbinato alla compattezza dell’attaccatura tra manico e corpo, avvicina le vostre mani, riducendo la fatica quando si eseguono accordi barré.

Il legame tra auto e chitarre GT

Le similitudini tra le caratteristiche musicali della Taylor GT e la GT in quanto categoria di auto sportive non sono sfuggite ad Andy. Nell’industria automobilistica, la designazione GT (acronimo di “grand tourer”, derivato dall’espressione italiana “gran turismo”) sta a indicare auto sportive maneggevoli e veloci, dotate di optional di lusso che le rendono comode e divertenti da guidare per lunghi lassi di tempo.

“Questa chitarra possiede qualità simili”, sostiene Andy. “Offre una maneggevolezza eccezionale e una risposta rapidissima, che la rendono una chitarra estremamente divertente da suonare. Le dimensioni compatte e la tensione ridotta delle corde”, aggiunge, “fanno sì che la GT sia la chitarra più facile da suonare tra tutti i modelli in legno massello della linea Taylor, riducendo la stanchezza delle mani quando si suona a lungo”.

Per quanto Andy adori elencare tutte le caratteristiche che conferiscono alla GT un’identità musicale unica (oltre ad apprezzare i molti appassionati di chitarre Taylor a cui interessano gli approfondimenti più tecnici), ritiene che per convincere i musicisti sia molto più facile fargli provare lo strumento. Come nel caso della GS Mini, la comodità della GT la rende molto accessibile, mentre la qualità del suo sound spingerà i musicisti a dare il meglio di sé.

“Non è necessario conoscere nel dettaglio il funzionamento di questa chitarra per poterla suonare con soddisfazione, proprio come non è necessario essere un meccanico per guidare con piacere”, afferma Andy. “L’importante è prendere in mano la chitarra e iniziare a suonare”.

La ricca risposta musicale della GT Urban Ash spazia da toni alti cristallini a bassi gutturali, come dimostrato qui da Nicholas Veinoglou.

Il successo tra gli artisti

Negli ultimi mesi Jay Parkin, membro del team di marketing della Taylor, presentatore del nostro podcast From the Factory e dei video settimanali Taylor Primetime in streaming sul nostro canale YouTube, ha collaborato con Tim Godwin, direttore delle relazioni con artisti, per far provare la GT a diversi musicisti. Non ce n’è stato uno che non abbia apprezzato il suo feel, la sua reattività e la sua resa timbrica.

“Questa chitarra è fantastica perché adoro il sound delle acustiche grandi, però io sono piccolina”, racconta la cantautrice di Los Angeles Sara Niemietz. “Per me è perfetta, è veloce e ha un suono incisivo”.

Thunderstorm Artis, KT Tunstall, Chris Conley e altri artisti Taylor danno il loro parere sulla Taylor GT.

Chris Conley, cantante e chitarrista del gruppo rock Saves the Day, ha scritto a Jay: “Ma perché è così perfetta? Non riesco a smettere di suonarla. Dico davvero”.

Keith Goodwin, membro della band Good Old War, ha scritto: “OH PORCA PUPAZZA. Non ho mai suonato una chitarra così in vita mia”.

Nick Veinoglou vive a Los Angeles ed è un chitarrista, compositore, insegnante e direttore musicale che partecipa a tour nazionali e internazionali con Jordan Fisher e Bazzi, artista sotto contratto con la Atlantic Records. Si è innamorato della chitarra appena l’ha provata.

“Non mi era mai capitato di sentirmi così a mio agio con una chitarra nuova”, afferma. “Mi fa tornare in mente i motivi per cui ho iniziato a suonare”.

Jay si è fatto un’idea dopo aver registrato la chitarra per la creazione di alcuni video.

“Questa è una perfetta chitarra da registrazione”, sostiene. “Ha un suono imponente e al contempo focalizzato”.

Il cineasta e tecnico del suono Gabriel O’Brien, che ha firmato l’articolo sulla registrazione di chitarre acustiche all’interno di questo numero, l’ha suonata e registrata a lungo.

“È così facile da suonare”, dice. “Ha tutte le qualità che la gente cerca in una GS Mini con caratteristiche premium – corde più leggere, un capotasto più largo, legno massello, una scala leggermente più lunga – ma sono questi elementi a contraddistinguere la GT. L’ho utilizzata nel mixaggio di alcuni video e se l’è cavata egregiamente. L’ho usata molto spesso, anche quando ero in pausa. Il suono mi piace a tal punto che ho deciso di registrare di nuovo le mie parti con la chitarra in un altro progetto”.

Potrete trovare la nuova Taylor GT Urban Ash nei rivenditori Taylor autorizzati a partire da ottobre. Per conoscere nel dettaglio lo sviluppo della GT, potete guardare il nostro video podcast From the Factory, in cui Andy Powers e Bob Taylor approfondiscono la questione.