Sono sicuro che la risposta sia semplice, ma perché non esistono delle chitarre acustiche con la tastiera in acero? Read Answer
È piuttosto semplice, Joe. In primo luogo perché quelle tastiere non sono comuni sulle acustiche e forse le persone non le comprerebbero per il loro aspetto. In secondo luogo, a mio avviso ed è una ragione più tecnica, l’acero è piuttosto morbido rispetto all’ebano o al palissandro, che è ancora più morbido dell’ebano, con cui sono fatte molte tastiere. Vanno bene sulle Fender, ma solo di recente su queste chitarre sono state aggiunte delle tastiere in ebano, senza nessuna idea di che aspetto avessero. Noi non godiamo della stessa libertà.
Ho perso il conto di quante chitarre Taylor ho posseduto negli anni. Al momento ho la mia amata GS Mini per comporre, una 818e del 2015, una K14ce Builder’s Edition del 2018 e una DN3 del 2018. Per hobby, ho iniziato ad acquistare delle chitarre parlor di inizio fino a metà del XX secolo, sulle quali ho fatto delle piccole riparazioni. C’è qualcosa nel suono e nel sostegno del legno di betulla con cui la maggior parte di loro è stata realizzata che dà voce magicamente ad alcuni dei fingerstyle che compongo. Avete mai utilizzato questo legno per le vostre chitarre? In futuro potrebbe essere utilizzato per alcuni dei vostri strumenti con corpo più piccolo? Read Answer
Daniel, ho realizzato un paio di chitarre in betulla nei primi tempi del negozio American Dream, prima che diventasse Taylor Guitars. È un’ottima domanda e quelle erano delle belle chitarre. La betulla era autoctona nell’Est e nel Midwest, dove si facevano le chitarre a quei tempi. Proprio come i liutai spagnoli costruivano chitarre in cipresso perché cresceva nei loro cortili, gli americani le costruiscono con legni autoctoni come la betulla, l’acero e il ciliegio. In corso d’opera, i legni importati sono diventati più popolari, e non perché rendano migliori le chitarre: legni come il palissandro e il mogano erano esotici, ma allo stesso tempo abbondanti. Con quei legni sono state realizzate delle grandi chitarre e aveva senso usarli. Poi divennero popolari e i nuovi standard. Adesso che questi legni sono stressati, stiamo cercando di nuovo un legno autoctono. Il mercato non è abbastanza pronto, quindi non credo che in questo momento utilizzerò la betulla, anche se ha delle belle qualità sonore. Ma dato che vogliamo usare dei legni autoctoni, stiamo realizzando un sacco di strumenti in noce americano e in Urban Ash proveniente dalle strade, per usare proprio il legno del cortile. Forse utilizzeremo di nuovo la betulla, ma al momento sarebbe difficile da vendere in un mercato sopraffatto dal palissandro. Comunque concordo con te sulle impressioni che hai di questo legno.
Bob, quanto è difficile insegnare alle persone alla Taylor a selezionare il legno? Sono sicuro che avete dei criteri stabiliti e ben definiti per ogni specie con la quale lavorate, eppure c’è anche un elemento umano nel valutare le proprietà estetiche e strutturali di un legno, dato che ogni pezzo ha la sua “impronta”, per così dire, e non tutti sono dei maestri liutai. C’è un legno in particolare che è il più difficile da selezionare? E selezionate i pezzi di abete in fabbrica o è compito del vostro fornitore, la Pacific Rim Tonewoods? Read Answer
È una buona domanda, Aaron. La Pacific Rim Tonewoods seleziona l’abete rosso. Spesso lo selezioniamo ulteriormente una volta ricevuto, ma sono abbastanza precisi nel loro lavoro. Altri legni vengono selezionati più spesso in base alla bellezza, e poi al peso e alla rigidità. Ci vuole un po’ di tempo per insegnarlo a qualcuno e, sorprendentemente, è una cosa per cui non possiamo scrivere delle definizioni. Bisogna solo fare pratica e vedere un sacco di legno. Il fatto che siamo una fabbrica e non un liutaio che fa poche decine di chitarre all’anno ci permette di classificare in categorie generali e anche di progettare le nostre chitarre per usare il legno che rientra in queste specifiche generali. È così che realizziamo delle buone chitarre. Più in alto si va nella scala della qualità e del prezzo, più le specifiche diventeranno precise. È uno dei lavori più sfuggenti che abbiamo e dipendiamo dalle persone che rimangono abbastanza a lungo da sviluppare un senso necessario.
Bob, perché la spalla mancante per i modelli della serie 200 e della Gran Concert con corde in nylon ha un profilo “morbido” invece della curvatura veneziana presente sulla maggior parte dei vostri modelli a spalla mancante? Mi fa pensare che ci sia un altro motivo oltre all’estetica. Read Answer
Sì, Tanya, c’è un motivo molto meccanico. Le chitarre realizzate a Tecate sono fatte con fasce impiallacciate: tre strati molto sottili di legno incollati insieme sotto una forte pressione. Se la spalla mancante ha una curva negativa, non possiamo estrarre il legno dallo stampo. Lo stampo è una componente femminile con una maschile che preme direttamente al suo interno. Quindi, tutte le curve devono essere rivolte verso l’alto. Le spalle mancanti veneziane sono fatte in legno massello che viene piegato, e non pressato e incollato. Per questo processo di curvatura esistono tre differenti ed elaborati strumenti. Il legno avanza dal primo al secondo e poi all’ultimo per essere piegato del tutto. Inoltre, ciò permette di ottenere un profilo più complesso, che non si attacca allo stampo. Le fasce impiallacciate non possono essere incollate gradualmente. Tutto avviene in un’unica azione.
For a long time, I’ve been curious about how the choice of tonewoods is made for specific guitars. I’m an engineer (retired) by training, temperament and profession, and my curiosity was further whetted by my recent read of Richard Mark French’s book Engineering the Guitar. The article in the latest issue of Wood&Steel went a long way to explaining tonewood characteristics, but it begs another question: How does one determine that a given wood species makes a good tonewood in the first place?
Given Taylor’s admirable commitment to sustainability, I’m sure you’ve wondered what other plentiful and sustainable wood species out there might make a high-quality guitar. With the arboreal diversity of our country and the world, I can’t help but think that there are many just waiting to be discovered. Living in North Central Pennsylvania, I’ve often wondered specifically about sycamore (for backs and sides), which is often found as an ornamental tree in towns and cities, and our state tree, hemlock (for tops).
I’m sure you did a lot of thinking and evaluation before deciding to go ahead with the Urban Ash project. Would it be possible to do a Wood&Steel article on the testing and experimentation that led to the decision to use ash as a tonewood and, perhaps more generally, how Taylor would go about identifying and evaluating other species for your guitars? Read Answer
Vince, it’s a question that people have been interested in for ages. First, I have to say that it’s not hard for us to know whether a wood will sound good. We can see it, feel it, tap it. There are no woods, really, waiting to be discovered. More accurately, there are woods waiting for their time to be right. But like a chef or cook who can see ingredients and from experience know how things will turn out tasting without a laboratory or an engineering degree, so can we as guitar makers. It wasn’t hard for us to know that Urban Ash would make a nice guitar. And then when we got some lumber and worked it, we were more impressed with its working characteristics. Why did we choose it? Well, one big factor is that we can get it. Without being able to obtain it, there is no point in using it. So, many of the reasons we choose are a list of practical reasons. First, will it make a nice-sounding guitar? Then, can we even obtain it in quantity over time? Then, how does it finish and how does it look? Then, is there a place for it in our lineup? Does it fit our ecological goals? But the primary questions are always: Can we get it? Can we sell it? Does it make a good guitar that’s worth making and worth buying?
Regarding your query about sycamore, yes, it makes a nice guitar. It’s like maple. And one day it might have its place in the spotlight. It might be waiting backstage right now. So far, though, we don’t have room in the lineup, so we won’t delve into it.
Avete mai pensato di realizzare una chitarra GT con corde in nylon? La lunghezza della scala ridotta migliorerebbe l’estensione delle dita più piccole come le mie, che suonano brani classici. Read Answer
[Nota dell’editore: risponde il maestro liutaio Andy Powers]
Ottima domanda, Mayo. Le corde in acciaio tendono ad avere una tensione molto maggiore rispetto a quelle in nylon, spesso del 50% o più rispetto a una muta di corde in nylon. Con una tensione inferiore, le corde in nylon tenderanno ad avere meno energia o potenza per spingere al massimo
la chitarra ed essere amplificate nel volume. La riduzione della lunghezza della scala dello strumento riduce ulteriormente la tensione delle corde, fornendo ancora meno energia per far vibrare la chitarra. Uno strumento che risponda a una tensione delle corde così bassa dovrebbe essere eccezionalmente delicato, e così poco pratico da prendersene cura, o essere proporzionalmente troppo forte, producendo un suono deludente e debole.
Uno degli approcci preferiti dai costruttori è quello di costruire uno strumento con un corpo più piccolo da utilizzare con corde in nylon, in quanto un corpo più piccolo può essere realizzato in modo tale da essere facilmente messo in movimento, ma con un’integrità strutturale sufficiente per evitare di essere danneggiato con facilità. A questo proposito, è utile pensare a un’auto: una macchina piccola e leggera può andare molto veloce con un motore piccolo, mentre un’auto pesante ha bisogno di un motore molto più grande per raggiungere una buona velocità. Una macchina grande con un motore minuscolo non vincerà nessuna gara. Ecco perché gli strumenti con corde in nylon tendono ad avere corpi più piccoli e componenti più delicate rispetto alle chitarre con corde in acciaio.
Detto questo, concordo che una riduzione della lunghezza della scala possa permettere di suonare in modo molto confortevole e continuiamo a esplorare possibilità che potrebbero offrire una suonabilità sempre migliore e un ottimo timbro delle corde in nylon.
La scorsa settimana ho acquistato una AD17 e inizialmente sono rimasto deluso perché il suono mi sembrava un po’ stridulo e metallico. Il mio migliore amico è un liutaio professionista/accordatore di pianoforti. Quando gli ho raccontato come suonava la chitarra mi ha suggerito di abbassare o spegnere gli apparecchi acustici, perché per lui suonava benissimo. Quando l’ho fatto ha suonato benissimo anche per me. Ha notato che a volte i clienti che indossano apparecchi acustici gli dicono che il loro pianoforte, dopo essere stato accordato, ha un suono duro e un po’ metallico. Dopo aver consigliato loro che il problema era l’apparecchio acustico e cosa fare, i loro pianoforti suonavano di nuovo alla grande.
Scommetto che lì fuori ci sono persone che, come me, indossano apparecchi acustici e suonano la chitarra, e si chiedono perché il loro strumento abbia un suono così aspro e metallico. Forse potete spargere la voce e aiutarli a risolvere il problema. Gli apparecchi acustici sono utili, ma distorcono anche il suono che ascoltiamo. Non c’è un sostituto del nostro udito naturale. Read Answer
Grazie, Richard, considera i lettori avvisati. Presto dovrò mettermi degli apparecchi acustici. In realtà è una cosa che temo, perché non voglio essere meno indipendente e avere più cose che mi aiutano nella quotidianità, ma sono stanco che la TV sia sempre più alta. A casa dei miei genitori ridevamo del volume. E ora… eccomi qui.
Tutti i possessori di chitarre riconoscono quanto sia preziosa una custodia ben fatta e ben sigillata per la vita dello strumento. Puoi spiegare il processo di costruzione delle vostre custodie e, soprattutto, il processo per garantire che le chitarre siano sigillate e protette dagli agenti atmosferici?
A parte questo, possiedo una Martin 12 corde vintage (1967 D35-12) acquistata nuova e, dopo aver fatto affidamento per troppi anni sulla custodia originale Martin, ne ho acquistata una nuova rigida dal custom shop del marchio. La custodia è perfettamente sigillata e resistente, diversa da qualsiasi altra che abbia mai visto. Anche voi alla Taylor avete una custodia a chiusura ermetica paragonabile? Read Answer
Scott, produciamo una custodia rigida in legno. Non è una barriera al vapore sigillata, ma protegge bene dall’umidità, a patto che non venga lasciata per anni in un ambiente sfavorevole. Come hai detto tu, la Martin produce alcune custodie in plastica stampata che possono mantenere la chitarra sigillata.
Se penso alla questione fisica pratica di questa domanda, ecco le considerazioni e il motivo per cui non le produciamo entrambe. Innanzitutto, le chitarre entrano ed escono continuamente dalle custodie. Quando sono fuori, sono esposte. Se la custodia viene lasciata aperta quando lo strumento è fuori, il suo rivestimento assorbe o rilascia umidità. Se il rivestimento è umido e si chiude una chitarra al suo interno, può essere un disastro. Prima di imballare una chitarra per essere conservata, facciamo acclimatare ogni custodia alla giusta umidità all’interno. Poi la mettiamo in un sacchetto di polietilene pesante e può essere conservata per molto tempo. Possiamo spedire le chitarre in giro per il mondo in container su navi dirette chissà dove, in qualsiasi clima devastante, caldo o freddo, secco o umido, facendole viaggiare per mesi, e va tutto bene con una custodia costruita correttamente e un sacchetto di plastica. Una custodia di plastica richiederebbe comunque questo sacchetto. Se dovessi conservare una chitarra a lungo in casa mia, metterei semplicemente un sacchetto di plastica sopra, tutto legato. A parte questo, la nostra custodia rigida, realizzata con strati di legno e completamente rivestita in vinile, protegge bene. Soprattutto se si considera che, con un normale utilizzo, la chitarra viene tirata fuori e riposta in continuazione. Si dice che le custodie siano una barriera per il vapore. È difficile da spiegare, ma immaginate la vernice della vostra porta, da cui l’acqua scorre via. Ma la porta può comunque gonfiarsi e restringersi a seconda della stagione. Questo perché il vapore passa attraverso la vernice e altri strati protettivi.
In definitiva, ritengo che il compito principale di una buona custodia sia di proteggere la chitarra dai cambiamenti climatici improvvisi ed estremi e, ovviamente, dai danni dovuti agli urti. Ecco perché ho deciso di realizzare custodie in legno. Inoltre, possiamo realizzarle noi stessi, ma non disponiamo dell’enorme tecnologia necessaria per produrre la plastica stampata. E noi amiamo realizzare i nostri prodotti.
Consiglio, e l’ho sempre fatto, che le persone che possiedono delle buone chitarre in legno massello imparino con il tempo a prendersene cura in termini di umidità. Il nostro prodotto TaylorSense è un ottimo strumento per monitorare l’andamento della chitarra e gli Humidipak sono un buon rimedio, indipendentemente dalla custodia che si possiede, sia essa da concerto, rigida in legno o in plastica stampata.
Bob, mi piace leggere delle ultime innovazioni del team Taylor. Leggiamo sempre delle grandi cose che accadono in fabbrica e delle meravigliose nuove chitarre prodotte. Le riviste specializzate le recensiscono sempre con entusiasmo. Naturalmente, con lo sviluppo di qualsiasi prodotto, ci sono sempre tentativi ed errori. In modo più leggero, puoi parlare di un progetto o di un componente della chitarra che eri sicuro che avrebbe funzionato, ma che si è rivelato un disastro totale? O forse di un’innovazione che eri sicuro che non avrebbe funzionato e che invece lo ha fatto?
Sarei negligente se non dicessi che ammiro molto il modo in cui incoraggi l’esplorazione delle chitarre di altri liutai e che hai sempre parlato positivamente dei loro strumenti senza giudicarli. Read Answer
Ecco una storia che potrebbe piacerti, Randy. Abbiamo appena realizzato la AD27 Flametop. Per anni la gente ci ha chiesto chitarre con top in acero e noi abbiamo detto di no. Ma ho voluto provare per alcune ragioni. Andy non ne era molto contento, ma gioca per la squadra, il che è fantastico. Andy sa anche come verrà una chitarra prima di farla. Non ha bisogno di molti test, anzi spesso non gliene servono proprio. Ricorda che Beethoven scriveva sinfonie mentre era sordo. Riusciva a sentire come avrebbe suonato nella sua testa. Andy è simile quando si tratta di chitarre. Diceva che la forma della Grand Pacific avrebbe funzionato, ma altre forme invece no. Per accontentarmi, ha realizzato le altre forme. Aveva ragione e mi ha mostrato il perché. Le altre forme suonavano bene, erano okay, ma non si accordavano. Si poteva accordare la chitarra all’infinito e non suonare due accordi intonati tra loro. La Grand Pacific si accorda grazie alla forma del top, definita dai lati, e questo è ciò che Andy sapeva sarebbe successo e che io non avevo minimamente considerato, nemmeno nei miei sogni più sfrenati.
Con gli attuali (ormai normali) ritardi nelle spedizioni dalla fabbrica in tutto il mondo e di stoccaggio prolungato delle chitarre in ambienti non controllati o controllati in modo variabile (umidi, secchi, con temperature calde/fredde), quanto siete fiduciosi sulla stabilità a lungo termine del legno?
Nel numero precedente (Numero 1, 2022) avete detto che il momento più importante per proteggere il legno è quando è nuovo, per evitare le “crepe”, che presumibilmente riflettono un’esposizione più prolungata agli elementi, ma i ritardi nella spedizione possono avere un impatto sul legno? Read Answer
Scott, ho affrontato questo argomento nella risposta alla domanda sulle custodie dell’altro Scott. Da qualche anno abbiamo iniziato a imballare ogni chitarra in un sacchetto di plastica di peso medio, sopra la custodia o la custodia morbida da concerto, prima di metterla in una scatola. Così si salva la vita delle chitarre. Perché l’umidità rimane costante e, se la chitarra è fredda o calda, almeno il volume dell’acqua non cambia. Ne abbiamo avuta un’ottima prova anche prima dei ritardi di spedizione dovuti alla pandemia, ma si è dimostrata vincente anche ora che i container sono in stallo in tutto il mondo. Sono molto soddisfatto di come funziona, anche se Scott Paul e io non siamo molto contenti di usare ulteriore plastica. Ma scambierei una chitarra che dura tutta la vita spedita avvolta nella plastica con quasi tutte le cose che si comprano oggi in un negozio e che non hanno bisogno di più plastica del prodotto. Non capisco perché le pinze debbano essere di plastica e ci vogliano cesoie di metallo per tagliarle. Non lo capisco. Rimarrò con il mio porta sapone di plastica, ma una chitarra che durerà per generazioni merita un sacchetto.
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