Tra il mezzo secolo di storia di liuteria e un primato di innovazione volta a migliorare l’esperienza strumento alla mano, nel corso degli anni si sono avvicendati numerosi modelli tanto amati nella linea Taylor. Ma l’irresistibile GS Mini spicca come design icona di Taylor, vantando mezzo milione di modelli venduti in soli 14 anni.
Grazie a dimensioni ridotte, un manico comodo e una voce potente che sorprende considerando il suo peso, la GS Mini è davvero unica nel suo genere. Se non l’hai mai provata o se pensavi di acquistarne finalmente una, eccoti cinque buone ragioni per aggiungere subito una GS Mini al tuo arsenale musicale.
#1: La metti dove vuoi e la porti ovunque vai.
Prova a mettere una GS Mini tra una acustica full-size e una comune chitarra da viaggio 3/4 e vedrai subito perché ha tanto successo tra i musicisti.
Ispirata alla nostra originale forma del corpo Grand Symphony (ecco spiegato l’acronimo “GS”), ha una dimensione compresa tra la Grand Concert e la Baby Taylor. Una volta presa in mano, sentirai subito i benefici di questa scelta: comoda sulla coscia, con dei contorni che abbracciano perfettamente la gamba offrendo al contempo un posizionamento perfetto per entrambe le mani. In pratica, una delle esperienze più confortevoli che si possano trovare su un’acustica.
Le proporzioni compatte della Mini la rendono anche uno strumento ideale per chi passa molto tempo in viaggio o in volo. Ogni modello di GS Mini viene offerto con una borsa da viaggio strutturata e imbottita dotata di spallacci, ed è pertanto facile da inserire in auto o da portare in aereo (ricorda sempre di consultare le linee guida di ogni compagnia circa il trasporto di strumenti musicali).
#2: La compattezza non sacrifica il tono.
Solitamente le chitarre acustiche di dimensioni ridotte sono un po’ una scommessa in termini di capacità sonore. Spesso nelle chitarre “tascabili” le dimensioni ultra compatte vanno a discapito di una risposta tonale.
La GS Mini però è diversa. Parte con un top in legno massello su ogni modello e, anche scegliendo la tavola armonica in abete, koa o mogano, produrrà sempre una proiezione nitida e potente con un impressionante intervallo dinamico. L’utilizzo della forma del corpo Grand Symphony è un fattore importante nel notevole output sonoro della Mini. Con una pancia più ampia e una capacità d’aria relativamente maggiore per essere una chitarra di dimensioni ridotte (la profondità del corpo è quasi pari a quella della Grand Concert), produce un volume piacevole e una profondità sonora a tutto raggio. La GS Mini presenta anche un foro di risonanza di dimensioni standard, con lo stesso diametro di 10,16 cm dei modelli full-size, anziché da 8,89 cm della Baby Taylor. Avere una “bocca” più larga rispetto alle sue dimensioni gli permette di produrre un notevole volume impossibile da non apprezzare.
GS Mini-e Koa Plus
GS Mini-e Koa Plus
GS Mini-e Koa
GS Mini-e Koa
Per quanto riguarda il corpo, per la stabilità strutturale la GS Mini presenta uno speciale fondo “scatenato” che incorpora un arco pressato senza catenatura interna. Questo elemento di design favorisce la risonanza con la costruzione in legno impiallacciato per fondo e fasce. Unendo tutti questi fattori, l’output tonale è praticamente il doppio rispetto a quanto ci si aspetta da una qualunque chitarra 3/4.
#3: Ottima per ogni palco e in studio.
La GS Mini sarà anche adatta per i viaggi, ma è molto più di una chitarra da viaggio o da salotto. Risponde perfettamente in ogni situazione musicale. Molti modelli montano un’elettronica integrata che semplifica l’amplificazione, la registrazione e il missaggio. I modelli standard di GS Mini-e includono preamplificatore ES-B e pickup, con aggiunta di accordatore digitale integrato oltre ai potenziometri per volume e tono. I modelli di GS Mini-e Plus vantano l’elettronica ES2 integrata, lo stesso pickup dietro la selletta che si trova sulle nostre chitarre top di gamma. Artisti come Damon Albarn (Blur, Gorillaz) hanno suonato la loro Mini davanti a uno stadio gremito di fan. Poiché è ideata anche per equilibrio e chiarezza sonora ottimizzati, è facile anche collegarla a un microfono in studio o in casa: insomma, uno strumento incredibilmente versatile.
Watch Creature Canyon perform “American Movie” with a trio of koa-bodied GS Minis, including our fun-to-play acoustic bass.
#4: La versatilità offre un sound per tutti i gusti.
Scopri tutta la serie di GS Mini e noterai un’ampia gamma di opzioni di legni, dall’abete abbinato al palissandro impiallacciato, alle versioni tutte in mogano o tutte in koa hawaiano, per arrivare alla nostra 50th Anniversary limited edition. Dal punto di vista tonale, i modelli con top in abete risuoneranno familiari a molti chitarristi grazie alla proiezione e al punch delle medie frequenze. Le GS Mini in mogano produrranno una risposta leggermente più legnosa e secca, mentre quelli in koa produce una maggiore brillantezza e più calore nei bassi che si accentuerà man mano che il legno matura.
50th Anniversary GS Mini-e Rosewood SB LTD
50th Anniversary GS Mini-e Rosewood SB LTD
50th Anniversary GS Mini-e Rosewood LTD
50th Anniversary GS Mini-e Rosewood LTD
50th Anniversary GS Mini-e Rosewood LTD
Ogni combinazione di legni offre anche un proprio carattere visivo, e i modelli come la GS Mini-e Koa Plus di certo colpiscono musicisti e pubblico con le loro colorazioni sgargianti. I modelli che hanno il “Plus” nel nome includono inoltre rifiniture estetiche come la lucidatura su tutto il corpo.
E a proposito di estetica…
#5: La GS Mini è un mezzo perfetto per i nostri progetti in collaborazione in continua espansione.
Se hai seguito Taylor negli ultimi mesi, avrai notato qualche modello di GS Mini particolarmente interessante, tra cui alcuni decorati con splendidi artwork personalizzati. Si tratta del risultato di un nuovo programma che chiamiamo Taylor CoLabs.
CoLabs è un’opportunità con cui Taylor collabora con marchi, artisti e altre organizzazioni che secondo noi condividono la nostra mission, portando così nuova linfa nei nostri design e diffondendo sempre di più il sound Taylor. Puoi scoprire alcune di queste collaborazioni sulla nostra pagina dedicata a CoLabs [link] e vedere una raccolta delle chitarre GS Mini art-top custom che abbiamo realizzato negli anni qui.
BONUS: la famiglia GS Mini include anche un basso acustico a quattro corde.
Con forma e dimensioni simili rispetto alle nostre chitarre GS Mini a sei corde, il GS Mini Bass è configurato con delle corde da basso in scala ridotta formulate ad hoc, sviluppate dai maestri di D’Addario specialmente per il maestro liutaio di Taylor, Andy Powers. Dotate di rivestimento in bronzo intorno a un nucleo in nylon, le corde dei nostri bassi offrono un feeling morbido ma reattivo e una voce che resta calda ma immediata. Un’impresa non facile per un basso con una lunghezza di 59,69 cm. Perfetto per aggiungere basse frequenze dinamiche a ogni mix, il GS Mini Bass fornisce la stessa portabilità e lo stesso comfort della sua controparte a sei corde, permettendoti di condire le tue jam con un po’ di bassi toni. È ideale anche per i bambini che vogliono far pratica. Ed è un ottimo strumento per provare nuove melodie e incidere tracce di basso in studio. Guarda in basso come il compositore e musicista di Taylor RAM dimostra come usare il suo GS Mini Bass in studio.
Le opzioni dei modelli variano di anno in anno, ma il GS Mini Bass è attualmente disponibile in due varianti: il GS Mini-e Bass standard, con top in abete massello e fondo e fasce in sapelli impiallacciato, e il GS Mini-e Koa Bass, con top in koa hawaiano massello e fondo e fasce in koa impiallacciato. Entrambe le edizioni includono l’elettronica ES-B integrata per un’amplificazione semplificata.
Consulta tutta la sezione speciale dedicata alla GS Mini qui in Wood&Steel e visita il tuo rivenditore più vicino per provarne una di persona.
Conosci il vecchio detto “Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”? Beh, per realizzare una GS Mini ci vuole un’intera fabbrica. Prima di essere adagiata nella sua custodia protettiva dopo l‘ultima ispezione, la chitarra, ormai terminata, sarà passata tra le mani di innumerevoli artigiani che avranno contribuito alla sua nascita.
Sin dal suo debutto nel 2010, la GS Mini viene prodotta nel nostro complesso produttivo a Tecate, nello stato messicano della Baja California. A neanche 70 km dal nostro quartier generale statunitense di El Cajon, in California, le nostre operazioni di Tecate si estendono in un edificio di oltre 11.000 m2, che nel 2014 abbiamo ampliato dopo aver preso possesso di altri piccoli edifici di un vecchio parco logistico. Il parco attuale è uno dei migliori dell’area e si erge su un lotto che in passato fungeva da vigneto. La costruzione della struttura è stata progettata e supervisionata da noi per ottimizzare il flusso dei processi produttivi, compresa la realizzazione di custodie rigide e da viaggio. La struttura include anche una mensa per i dipendenti.
La nostra galleria di foto mostra alcuni degli artigiani Taylor e i processi che fanno parte della produzione della GS Mini nel nostro complesso produttivo di Tecate. Un plauso ai nostri colleghi per l’abilità, il lavoro di squadra e l’attenzione ai minimi dettagli che pongono nel realizzare questi e tutti gli strumenti Taylor.
Per festeggiare il traguardo di quest’anno di 500.000 GS Mini prodotte, abbiamo invitato i nostri dipendenti di Tecate a firmare una delle nostre chitarre. Stando al direttore di produzione Randy Johnoff, siamo riusciti a ottenere circa 300 firme su più di 400 dipendenti. Insomma, un poema! Le firme ricoprono tutta la chitarra, compresi manico e retro della paletta.
Per collegarci all’altro importante traguardo del 50° anniversario di Taylor, anche i co-fondatori Bob Taylor (nonché prode ideatore della GS Mini) e Kurt Listug, insieme al capo progettatore, presidente e amministratore delegato Andy Powers (la mente dietro il GS Mini Bass) hanno firmato la chitarra. La terremo qui negli archivi di chitarre Taylor per i posteri.
La vivace personalità della GS Mini è diventata un veicolo ideale per le personalizzazioni grafiche. Ecco un campionario di alcuni splendidi design art-top realizzati negli anni, incluse alcune straordinarie nuove creazioni in collaborazione.
Nella linea Taylor certo non mancano proposte di chitarre ultra premium. Ma la GS Mini è diversa. La sua filosofia di design si è sempre basata sull’idea di creare l’esperienza più accessibile possibile. Grazie a dimensioni compatte e a un prezzo abbordabile, la Mini è pensata per essere divertente e invitante senza timore di portarla in giro o passarla tra amici.
Negli anni, la GS Mini è cresciuta sino a diventare una corposa serie dotata di varie opzioni di legni (con aggiunta di un basso a quattro corde). Recentemente abbiamo esplorato una nuova frontiera estetica, una gamma di edizioni “art-top”, con un top artistico. Le avanzate tecnologie di applicazione dei colori ci hanno permesso di sperimentare con vivaci rifiniture grafiche che fanno della tavola armonica un’autentica tela artistica. Questo ha dato vita a interessanti collaborazioni creative con artisti e altri partner. Volevamo mostrare alcuni nostri recenti design nati nell’ambito del programma Taylor CoLabs. E nel mentre, abbiamo pensato di rivisitare alcuni vistosi modelli art-top realizzati negli anni con altri partner. Non perderti gli altri modelli di GS Mini art-top nei mesi a venire.
2012
La Tony Hawk Foundation
Uno dei nostri primi progetti art-top fu una collaborazione con la Tony Hawk Foundation, in cui creammo una collezione speciale di chitarre custom molto appariscenti ispirate a diverse grafiche iconiche usate sulle tavole Hawk nel corso della lunga carriera di questa leggenda dello skate. Le chitarre furono messe all’asta per la raccolta fondi denominata Tony Hawk Pro Skater HD Presents Stand Up for Skateparks nel 2012. La fondazione supporta i programmi ricreativi per i giovani e stanzia fondi per costruire skatepark pubblici nelle comunità a basso reddito in tutti gli Stati Uniti.
Quattro delle chitarre Taylor messe all’asta erano modelli di 214ce, ciascuna con una grafica diversa ridisegnata per il top della chitarra e stampata ad hoc usando un processo a piano di immagini digitali. La quinta chitarra della serie era una GS Mini con fondo e fasce in palissandro laminato che si fondeva bene con i colori caramello, nero e oro del design “Crowned” del top.
2013
Chitarre trofeo per i vincitori di sci e snowboard a Copper Mountain
Un altro interessante design custom per la GS Mini nacque da una collaborazione coi nostri amici del Copper Mountain Resort nella contea di Summit, in Colorado, che ci commissionarono delle chitarre da presentare come trofei per i vincitori della competizione di sci e snowboard Sprint U.S. Grand Prix. L’evento ebbe luogo a Copper Mountain il 9 e 10 gennaio 2013, attirando alcuni dei migliori atleti di sci e snowboard del mondo.
Dato il calibro della competizione, decidemmo di creare qualcosa di eccezionale per celebrare i vincitori e l’evento in sé, così creammo una rifinitura grafica poi stampata su tre chitarre GS Mini. Le chitarre per il primo, secondo e terzo posto si differenziavano rispettivamente per i numeri “1” in oro, “2” in argento e “3” in bronzo, con l’aggiunta di altri loghi ed elementi grafici personalizzati per l’evento. I vincitori ricevettero così un trofeo di tutto rispetto e al contempo un’affidabile chitarra da viaggio da portare sempre con sé.
Dopo la premiazione, numerosi atleti condivisero sui social la loro sorpresa nel vedere le chitarre, e tra questi ricordiamo Mike Riddle, vincitore dell’evento di freeski, di cui citiamo le parole: “È forse il trofeo più figo che abbia mai ricevuto.”
2012
Concorso “Changed” per i Rascal Flatts
Nel 2012 collaborammo con dei titani della musica country, i Rascal Flatts e Country Music Television (CMT), per creare un concorso e una promozione unici sulla scia del loro album appena lanciato, Changed. Invitammo i fan a inviarci un design grafico per il top di una chitarra acustica GS Taylor, e il vincitore sarebbe stato incluso su una GS custom, poi usata come chitarra ufficiale del loro tour, insieme a una GS Mini abbinata per una promozione affine. (Al tempo, il chitarrista solista della band, Joe Don Rooney, possedeva svariate Taylor, tra cui GS8e, 714ce e 810ce.)
Il design vincente, ideato da Peter Geiger della Carolina del Nord, presentava targhe automobilistiche di Ohio, Oklahoma e Tennessee (in riferimento alle radici della band), più un collage che formava la parola “Changed”. A differenza di molti altri design inviatici per il concorso, quello di Geiger era una foto di una vera opera d’arte industrial realizzata da lui. Geiger, artista che da circa cinque anni realizza sculture di chitarre usando vecchie targhe di auto, ne aveva prese diverse e disposte in modo da formare la parola “Changed”, per poi incollarle su un modello in legno con la stessa forma del corpo di una GS Taylor seguendo le dimensioni fornite sulla pagina del concorso. I top hanno infine ricevuto una lucidatura che impreziosiva ancora di più la rifinitura grafica.
2017
GS Mini per American Girl
Ricordiamo tutti la famosa marca di bambole e accessori American Girl®. Nel 2016, il team creativo dell’azienda si interfacciò con diverse persone presso il famoso locale Bluebird Café di Nashville circa lo sviluppo di una nuova bambola: Tenney Grant, una giovane e promettente cantautrice che insegue il suo sogno musicale proprio a Nashville. Oltre alla bambola in sé, la collezione di accessori dedicata a Tenney includeva diversi prodotti del mondo musicale, tra cui una miniatura di un’autentica Taylor GS Mini con tanto di artwork custom e che suonava tre brani.
E fu proprio attraverso i nostri amici del Bluebird che Taylor fu invitata a collaborare sul progetto di design della chitarra con American Girl. Oltre alla chitarra nelle dimensioni da bambola, Taylor realizzò anche una GS Mini in edizione speciale American Girl per ispirare le più giovani a perseguire le proprie aspirazioni musicali. Dopo che American Girl sviluppò l’artwork custom per la tavola armonica per la bambola, noi producemmo la stessa rifinitura grafica in scala ampliata per un top che si abbinasse alla chitarra Taylor. Il vivace top color foglia di tè sfoggiava una stampa floreale bianca, battipenna in finto madreperla bianco e una rosetta in bianco e nero per il foro di risonanza che richiamava la GS di Tenney.
Per promuovere il lancio della collezione Tenney, American Girl girò un episodio della loro serie di YouTube, AG Life, presso il nostro showroom di Nashville con Savannah Keyes, artista Taylor e corrispondente di Radio Disney Country.
2024
La collezione Stio
Una delle nostre recenti collaborazioni è stata con il marchio di abbigliamento outdoor Stio, dando vita a una vivace collezione che consta di nove GS Mini in edizione limitata, ciascuna con un coloratissimo artwork custom. Stio richiese a nove artisti di creare delle immagini ispirate a paesaggi esterni che rappresentassero il loro personale stile artistico. Da qui nacque un’ampia serie di materiali visuali audaci e tutti diversi. Nel nostro blog puoi leggere di più sulla collaborazione, vedere ogni chitarra e scoprire di più su ciascun artista e sulla sua ispirazione creativa.
2024
La collezione di GS Mini Taylor x MLB™
La nostra collaborazione creativa più recente invita gli amanti delle chitarre e del baseball a unire le proprie passioni con una GS Mini Taylor x MLB™. La collezione comprende tutte le 30 squadre della Major League Baseball™, dove la GS Mini di ciascuna squadra sfoggia un top abbellito con il logo ufficiale e lo schema cromatico della squadra. Queste chitarre sono splendide non solo da esporre a casa, ma sono anche ottime compagne nelle feste prima di una partita.
2020
The Last of Us II GS Mini
La nostra collaborazione con la software house Naughty Dog, i creatori di The Last of Us, ha dato vita a due modelli Taylor in edizione limitata, una 314ce e una GS Mini, in concomitanza con l’uscita di The Last of Us Parte II nel 2020. Come i fan del franchise (poi adattato anche in una serie TV drammatica vincitrice di premi prodotta da HBO Max) sapranno già benissimo, Ellie, l’eroina e impavida protagonista che sopravvive nel mondo post-apocalittico di The Last of Us Parte II, suona una chitarra acustica all’interno del gioco.
La GS Mini con top in mogano che abbiamo realizzato presentava fondo, fasce e manico in un nero lucido semitrasparente, mentre il top nero opaco sfoggiava un motivo botanico bianco contrastante che rievoca il tatuaggio di Ellie in The Last of Us Parte II. Sulla paletta, il logo del gioco viene abbinato al logo Taylor. Queste chitarre erano acquistabili unicamente tramite il PlayStation Store.
2023
Pierce the Veil Jaws of Life GS Mini
Abbiamo collaborato con la band post-hardcore/pop-punk (che suona acustiche Taylor) Pierce the Veil proveniente da San Diego, città natale di Taylor, per produrre una GS Mini in edizione speciale con un top che presenta un artwork custom del loro album del 2023, The Jaws of Life. La chitarra è stata pensata perché potesse essere acquistata dai fan della band. L’ennesimo esempio di come la Mini può essere personalizzabile per delle collaborazioni con gli artisti.
2024
GS Mini in edizione speciale per l’anno del Drago
Per festeggiare il 2024, anno del Drago, abbiamo prodotto una serie di GS Mini in edizione speciale con un drago colorato per il nostro mercato cinese. L’artwork personalizzato mostra l’immagine del drago in stile cinese su un accattivante sfondo disegnato rosso. Analogamente, nel 2023, avevamo prodotto un modello per festeggiare l’anno del Coniglio.
2024
GS Mini e GS Mini Bass per Hop on a Cure
Taylor vanta da anni un ottimo rapporto con Zac Brown e con gli storici membri della sua band, compreso il fondatore, pluristrumentista e voce John Driscoll Hopkins. Nel 2021 a Hopkins, alias “Hop”, è stata diagnosticata la SLA. Nel tentativo di accelerare la ricerca di una cura, lui e sua moglie Jen hanno creato la fondazione Hop on a Cure. Taylor ha recentemente collaborato con la fondazione per produrre una piccola quantità di GS Mini custom (o meglio, chitarre e GS Mini Bass) da mettere all’asta per un evento di beneficenza. I top presentano un artwork e il logo della fondazione. Puoi scoprire di più sulla fondazione qui.
2024
Prototipi di GS Mini per Dolly Parton
La leggenda della musica Dolly Parton suona una GS super personalizzata tutta paillettata e decorata. Così, mentre lei e il suo team vagliavano alcune idee di promozione radiofonica, noi producemmo diverse GS Mini art-top come prototipi. I suoi fan riconosceranno subito il motivo con le farfalle mostrato su una delle chitarre in omaggio alla sua etichetta discografica, la Butterfly Records.
A quasi 15 anni dall’uscita delle GS Mini, i chitarristi hanno scoperto un numero pressoché infinito di modalità con cui sfruttare appieno la sua forma compatta e la sua voce potente. Abbiamo pertanto cercato un po’ in rete e abbiamo scoperto un’autentica miniera d’oro di contenuti incredibili realizzati da voi, nostri fan accaniti e amanti della GS Mini. Continua a leggere e scopri un piccolo squarcio del grande impatto che la GS Mini ha avuto sul mondo della musica.
Abbiamo in programma un festeggiamento di un anno intero in cui rilasceremo una selezione di modelli commemorativi per tutta la durata del 2024. Vediamo la prima ondata.
Nel team di sviluppo dei prodotti Taylor non c’è stata penuria di idee circa i design speciali che avrebbero celebrato nel modo migliore il 50° anno di attività dell’azienda. Alla fine, abbiamo deciso di esaltare la varietà di gusti musicali ed estetici dei proprietari di chitarre Taylor nel corso degli anni e la diversità della nostra linea di chitarre.
È con gioia che iniziamo una carrellata della durata di un anno che comprende chitarre in edizione limitata ideate ad hoc e che abbraccia l’intera linea Taylor. Alcune sono ispirate ai modelli preferiti dai musicisti nel corso degli anni. Altre sono capolavori che vantano legni pregiati e una foggiatura ricercata. Il nostro obiettivo è rilasciare quest’anno una selezione di chitarre commemorative del 50° anniversario che parta dalla GS Mini e arrivi fino alla serie Presentation.
In onore delle nostre “nozze d’oro”, tutte le chitarre di questa collezione avranno un tema di design comune composto da meccaniche dorate e i pioli del ponte in ebano con puntini dorati in acrilico, il tutto impreziosito da un’etichetta celebrativa del 50° anniversario all’interno dello strumento.
Questa collezione tanto speciale per noi è di fatto un tributo a tutti i musicisti che hanno reso Taylor parte del loro percorso musicale durante il mezzo secolo passato. Che tu abbia scelto di affidarti a Taylor da tempo o che ti stia affacciando solo ora alle nostre chitarre, grazie e buona musica!
814ce LTD Builder’s Edition del 50° anniversario
In questa raffinata espressione del modello di punta Taylor, il palissandro e la sequoia creano l’ambiente perfetto per una ricca esperienza musicale.
Sarebbe illegale non celebrare il modello Taylor per eccellenza, la 814ce, con un’edizione speciale per il 50° anniversario. Tanto per cominciare, la serie 800 in palissandro/abete è parte integrante della nostra storia sin dal 1975. Nel 1994, Bob Taylor introdusse il corpo Grand Auditorium (GA) per festeggiare il ventennale dell’azienda, includendovi un modello XX-RS in palissandro/abete in edizione limitata. La forma GA si incastrò perfettamente tra la dreadnought ideale per il flatpicking e la Grand Concert più incentrata sul fingerstyle, offrendo dunque maggiore versatilità musicale. La sua popolarità crebbe a tal punto da diventare il corpo Taylor principale. E quando la 814ce entrò nella serie 800, grazie anche alla spalla mancante e all’elettronica integrata, il modello arrivò a incarnare l’essenza dell’esperienza moderna con corde in acciaio e diventò una risorsa indispensabile per musicisti da studio e da palco in tutto il mondo. Per non parlare di quanto ha venduto tra gli amatori.
Con questa iconica eredità Taylor, la serie 800 diventò anche un punto focale del 40° anno di Taylor nel 2014, quando il testimone passò da Bob Taylor a Andy Powers, rivestendolo del ruolo di designer di chitarre Taylor di nuova generazione. Andy accolse la filosofia aziendale di continuo miglioramento nel design, e diede alla serie un significativo ammodernamento che alzò ulteriormente l’asticella di tono e suonabilità.
E proprio l’anno scorso, Andy ha regalato alla 814ce il suo trattamento Builder’s Edition dando vita a due versioni, tra cui una splendida edizione Blacktop.
Per la nostra reinterpretazione del 50° anno, Andy ha creato una nuova meraviglia in Builder’s Edition, stavolta abbinando il palissandro indiano per fondo e fasce a una sequoia Sinker per il top. La sequoia, estratta dai tronchi prelevati dai fiumi della California settentrionale, risponde con grande sensibilità tattile, calore e proiezione. Insieme ai bassi intensi e agli alti brillanti del palissandro, e potenziata dalla nostra catenatura V-Class, il tono ne risulta splendidamente complesso con un intervallo dinamico molto espressivo.
Le virtù sonore della chitarra sono corrisposte da numerose accortezze che migliorano la comodità e definiscono l’esperienza Builder’s Edition. In questo modello, troviamo un poggiabraccio smussato in mogano, la spalla mancante, anch’essa smussata, i bordi del corpo stondati senza binding e un ponte Curve Wing contornato. Altri dettagli eleganti che donano alla chitarra una spiccata personalità estetica sono: una rosetta in abalone verde con filettatura in palissandro/acero/nero, un foro di risonanza con binding in palissandro, rifinitura dei bordi sul top in palissandro/acero/nero e un battipenna in palissandro indiano che arricchisce le sfumature rossastre calde del top. La tastiera e la paletta sono rifinite con una sottile filettatura in acero e impreziosite con gli intarsi Element in madreperla dorata.
Tra gli altri elementi premium troviamo le meccaniche Gotoh 510 in oro antico, il fondo e le fasce in Kona edgeburst accentate con una sottile filettatura in acero, e una rifinitura lucida che dona al corpo una lussuosa lucentezza che ne risalta i contorni scolpiti a regola d’arte. La chitarra monta un’elettronica ES2 integrata e viene spedita in una custodia rigida deluxe targata Taylor.
314ce LTD del 50° anniversario
Un miglioramento estetico per un modello bestseller che ha introdotto numerosi musicisti all’esperienza Taylor di legno massello.
Fondo/fasce: sapelli africano Top: abete di Sitka torrefatto
La serie 300 e il sapelli africano sono entrati nella linea Taylor insieme come nuovo abbinamento serie/legno nel 1998. All’epoca, il sapelli veniva frequentemente associato al mogano (spesso veniva infatti chiamato mogano africano) a causa della somiglianza visiva e sonora. Insieme, la serie 300 in sapelli/abete è diventata un punto d’inizio per l’esperienza acustica Taylor in legno massello, grazie anche a dettagli delicati che la resero la serie con più modelli in legno massello a prezzo conveniente che Taylor offrì per svariati anni. Abbinata inoltre all’attrattiva della Grand Auditorium, la 314ce è diventata ed è tuttora una delle Taylor più vendute.
Dopo 25 anni di onorata carriera al servizio di musicisti dilettanti e professionisti, abbiamo deciso di rinnovare i nostri voti. La 314ce LTD del 50° anniversario sfoggia miglioramenti premium, a partire dal top in abete di Sitka torrefatto per un sound più caldo e intimo, ma anche più reattivo, con maggiore stabilità. La nostra torrefazione speciale del top scurisce leggermente la cassa di risonanza in Sitka, pertanto abbiamo accentuato questo aspetto vintage con un edgeburst sfumato ad hoc intorno al corpo e al manico. Il battipenna in finto carapace Firestripe aggiunge al top un ulteriore tocco estetico attraente.
Tra gli altri dettagli estetici troviamo una rosetta a tre anelli con filettatura contrastante in bianco e nero, il binding nero intorno al corpo, intarsi Gemstone in acrilico italiano su tastiera e paletta, e un’intensa lucidatura sul corpo.
Dal punto di vista sonoro, tra il top torrefatto e la catenatura V-Class, questa Grand Auditorium delizierà chiunque la suoni con un’estensiva versatilità musicale che condisce il bilanciamento e la chiarezza Taylor con un piacevole calore, proiezione e sustain. Inoltre, la tipica suonabilità del nostro manico garantisce un’immersività sin dalla prima plettrata. Il tutto arricchito dall’elettronica ES2 integrata e una custodia rigida Taylor deluxe. Tutto questo in un solo strumento realizzato con cura che regalerà anni di ispirazione musicale.
AD14ce-SB LTD del 50° anniversario
La nostra prima Grand Auditorium con spalla mancante e top in abete entra nella serie American Dream.
Un bel modello American Dream non può mancare nella nostra collezione del 50° anniversario. Il nome della serie fa riferimento alla bottega di liuteria dove Bob Taylor e Kurt Listug si incontrarono nel 1973 e che un anno dopo acquistarono per avviare Taylor Guitars. Nel 2020, il nome American Dream venne ripreso per lanciare una nuova serie in risposta alla pandemia. Il periodo di sviluppo (durante la chiusura della fabbrica) incanalò lo spirito di resilienza dei primi anni di Taylor e il desiderio di soddisfare le esigenze dei musicisti in un momento incerto, offrendo una chitarra eclettica e di alta qualità realizzata in legno massello e senza troppi fronzoli per renderla più accessibile a un più ampio bacino d’utenza.
Per questo modello speciale, la AD14ce-SB LTD, il mastro liutaio Andy Powers ha scelto il rinomato corpo Grand Auditorium con spalla mancante. La chitarra presenta un top in abete di Sitka massello abbinato al noce, un legno che Bob Taylor usava molto nelle sue primissime chitarre. Il top in Tobacco Sunburst realizzato a mano e il battipenna Firestripe donano allo strumento un aspetto autentico molto neo-vintage. Come altri modelli American Dream, presenta i bordi del corpo stondati per un maggior comfort, una sottile rifinitura opaca sul corpo per ottimizzare la risonanza acustica, e dei delicati intarsi in acrilico italiano sui puntini.
Parlando di sound, l’abbinamento tra noce e abete offre una tavolozza acustica versatile con una spiccata presenza nelle medie frequenze e un calore equilibrato. Grazie al corpo versatile Grand Auditorium e alla catenatura V-Class, questa chitarra soddisfa una vasta selezione di generi musicali e stili di esecuzione. Monta l’elettronica ES2 integrata e viene spedita in una custodia AeroCase super resistente.
L’abbinamento con uno speciale amplificatore per acustiche
L’abbinamento con uno speciale amplificatore per acustiche
L’abbinamento con uno speciale amplificatore per acustiche
In concomitanza con la prima partita di modelli della collezione per il 50° anniversario rilasceremo un nuovo amplificatore 2 in 1 per chitarra acustica e voce sotto il nuovo nome di Circa 74. L’amplificatore presenterà una splendida struttura esterna in legno e includerà un supporto in legno custom, tutto lavorato nel nostro campus Taylor. (Per maggiori informazioni su Circa 74, vedi la barra laterale.)
Per rendere ancora più speciali le chitarre della serie Presentation in edizione limitata, negli Stati Uniti, due dei modelli verranno offerti con l’inclusione opzionale di un amplificatore Circa 74 in edizione limitata e del relativo supporto, entrambi fatti dello stesso legno usato nel fondo e nelle fasce della chitarra. La PS24ce LTD interamente in koa includerà un amplificatore e un supporto in koa hawaiano; la PS14ce LTD in noce striato includerà un amplificatore e supporto in noce striato. (Il modello in Ironbark striato verrà offerto come chitarra standalone.)
Per maggiori dettagli e per le specifiche complete sui modelli commemorativi del nostro 50° anniversario, visita taylorguitars.com. E non perderti tutti i nuovi modelli che rilasceremo nel corso dell’anno.
Serie Presentation LTD del 50° anniversario
Three glorious tonewood pairings and our most ornate inlay craftsmanship elevate these commemorative guitars to the level of musical fine art.
PS24ce LTD del 50° anniversario
Fondo/fasce: koa master grade Top: koa master grade Con amplificatore Circa 74 in koa (amplificatore disponibile solo negli USA)
Dato il traguardo speciale del 50° anno, la nostra collezione dell’anniversario doveva regalare qualcosa di davvero eccezionale. Bob, Kurt ed Andy hanno convenuto che la sfarzosa serie Presentation di Taylor meritava un ethos di design. I modelli Presentation, lanciati come serie nel 1996, hanno sempre vantato i nostri legni più pregiati, abbellimenti ultra premium e un’intarsiatura molto elaborata.
Nel corso degli anni, i legni usati nella serie sono cambiati per rispettare la disponibilità qualitativa e quantitativa delle nostre riserve di legni, a partire dal palissandro brasiliano al koa o acero ultra striati fino allo splendido cocobolo, spesso abbinati ai nostri migliori set di abete.
Per ragioni simili, offriremo questi modelli Presentation dell’anniversario in diversi abbinamenti di legni (in quantità limitate), ciascuno dotato di bellezza unica e tutti con corpo Grand Auditorium. Partiamo con un’edizione tutta in koa, con koa hawaiano master grade pieno di striature. A seguire, abbiamo un noce Claro striato dalla collezione personale di legni di Bob Taylor, abbinato a uno splendido cedro rosso occidentale. Infine, dei set di meraviglioso Urban Ironbark striato sono abbinati a una sequoia Sinker ricca di striature.
Per omaggiare la serie Presentation originale, ogni chitarra sfoggerà il set di intarsi Byzantine (su tastiera, paletta e ponte) inizialmente presente su quei modelli, tutti in abalone verde. La complessità visiva ricorda gli elaborati ma classici intarsi da banjo. Bob Taylor rammenta di quando, a metà anni ’90, collaborò con Larry Breedlove, designer di Taylor, per creare l’intarsio.
“Desideravamo una pianta come nelle chitarre o nei banjo old school, ma non volevamo fiori o foglie di acanto”, dichiara. “Volevamo qualcosa di un po’ più architettonico.”
Tutti e tre i modelli PS presentano una rifinitura dei bordi in paua intorno a top, fondo, fasce, manico e paletta, un poggiabraccio e binding in ebano (compreso il foro di risonanza), meccaniche dorate Gotoh, una rosetta in paua, una ricca lucidatura sul corpo, un backstrap in ebano e l’assenza di battipenna. Sia il modello in noce/cedro che quello in Ironbark/sequoia presentano un elegante edgeburst sfumato su corpo e manico, mentre i modelli in koa sfoggiano la loro rifinitura naturale.
Siamo nella primavera del 2020, una pandemia ha colpito il paese e la produzione di chitarre nella fabbrica Taylor è stata interrotta. Bob Taylor vaga per gli edifici silenziosi della sede con il capo liutaio Andy Powers, esaminando l’inventario di legno dell’azienda (soprattutto alla luce dell’interruzione della catena di approvvigionamento) e discutendo vari progetti. Uno è relativo alla nuova serie di chitarre a cui Andy ha iniziato a lavorare, spinto dalle circostanze, che presto verrà lanciata con il nome American Dream. L’altro invece riguarda un’idea che intriga Bob: realizzare amplificatori per chitarre acustiche.
I due progetti non potrebbero essere più diversi in termini di tempistiche. Il progetto di chitarre di Andy è legato a un certo senso di urgenza: c’è il desiderio di portare qualcosa sul mercato in fretta, appena avesse riaperto la fabbrica di El Cajon, per rispondere alla domanda di chitarre crescente man mano che le persone passano sempre più tempo in casa.
Il progetto dell’amplificatore, invece, non ha orizzonti temporali precisi. È una questione più rilassata, slegata dalla pressione di portare sul mercato un prodotto per sostenere l’attività. Bob è un ideatore per natura: quando ci parli, è sempre in procinto di creare qualcosa. Ciò che accomuna tutti i suoi sforzi è la gioia nel progettare e costruire oggetti di qualità che siano belli e funzionali, che si tratti di chitarre, mobili, taglieri o… amplificatori. In questo caso, il progetto dell’amplificatore gli dava la libertà creativa di testare diverse idee in modo organico, con una mentalità più da piccolo negozio spartano.
La formazione della squadra perfetta
Per realizzare il suo progetto, Bob ha ingaggiato tre grandi pensatori del team di sviluppo del prodotto di Taylor con abilità complementari: Tyler Robertson, un ingegnere robotico, chitarrista ed esperto di amplificatori ed elettronica; Terry Myers, un chitarrista, liutaio e tecnico navigato, nonché guru dell’amplificazione che ha lavorato da Taylor per oltre 30 anni e che sa quanto sia difficile ottenere un bel suono amplificato; e infine David Judd, un artigiano versatile che da anni svolge un ruolo vitale nel team di prototipazione, e che ha lavorato nel team di progettazione del sistema elettroacustico di Taylor, l’Expression System.
Da sinistra a destra: Tyler Robertson, Bob Taylor, Terry Myers, David Judd.
Ripensare il ruolo di un amplificatore per acustica
Bob afferma che il progetto dell’amplificatore è sempre stato trainato dalle esigenze pratiche dei musicisti, ma che tutto è iniziato da una domanda interessante.
“All’inizio mi sono trovato a interrogarmi sull’utilità di un amplificatore per acustica”, spiega. “Mi sono chiesto: ‘Ma chi li usa e perché?’”
Spesso si tratta di musicisti che suonano live, come il suo vecchio amico e cognato Mike che canta e suona la chitarra acustica, o di musicisti che si esibiscono con un cantante in piccoli locali.
“Insomma, in qualsiasi posto in cui andresti a esibirti con una chitarra acustica e in cui ci sarebbe bisogno di un amplificatore ma anche di un impianto PA per chi canta”, afferma. “Quindi perché non collegare semplicemente la chitarra all’impianto?” È così che si fa con la chitarra acustica in una situazione del genere.
“L’unico motivo per cui mio cognato valuterebbe un amplificatore per chitarra sarebbe se potesse usarlo anche per la voce”, spiega. “Senza questa possibilità, non acquisterebbe mai un amplificatore per chitarra acustica. Prenderebbe il suo Bose Stick L1 e ci collegherebbe chitarra e microfono. E se invece avesse un amplificatore super portatile, abbastanza potente da riempire una stanza, e che fosse capace di far suonare bene sia voce che chitarra?”
Bob e il suo team si sono immersi nel processo di R&S, hanno parlato delle qualità sonore e di altro tipo che ritengono importanti e delle carenze di alcuni prodotti presenti sul mercato. Hanno ascoltato una serie di chitarre acustiche diverse con pickup differenti collegati a diversi sistemi. Hanno fatto dei confronti e alla fine hanno trovato il telaio dell’amplificatore che volevano e hanno iniziato a modificarlo. Hanno testato anche tanti altoparlanti.
“Ci piacevano quelli che producevano un certo calore più che una nitidezza da studio”, spiega.
La ricerca di un suono caldo e pulito
La maggior parte degli amplificatori odierni è progettata per dare la priorità all’accuratezza, ma come sostengono tantissimi professionisti della registrazione e musicisti, l’accuratezza non si traduce sempre in un risultato piacevole per chi ascolta. A causa del funzionamento della maggior parte dei pickup acustici, molti amplificatori producono un suono con più gain di quello che i musicisti vorrebbero, trasmettendo una grande quantità di dettagli in gamma alta ma perdendo il calore che rende una chitarra acustica così musicalmente attraente.
“Molti amplificatori moderni per acustica riproducono i suoni in modo clinico”, afferma Tyler Robertson. “Senti una riproduzione fedele del pickup, ma quello della chitarra non è il massimo.”
Bob era della stessa opinione.
“In questo processo, abbiamo lavorato con alcuni ingegneri del suono che ci hanno inviato le letture dell’oscilloscopio per verificare quanto pulito fosse il suono del loro amplificatore. Ma un cliente non acquista una lettura dell’oscilloscopio, acquista una cosa che suona bene.
“Volevamo creare il nostro amplificatore in modo che avesse un suono pulito, ma non troppo”, aggiunge. “L’abbiamo progettato con l’obiettivo di ottenere un suono pulito più analogico: insomma, non pulito da studio, ma più caldo e piacevole.”
Anche Terry Myers era di questo avviso.
“L’abbiamo realizzato pensando all’esperienza di ascolto umana”, spiega. “Ci siamo ispirati al piacere di ascoltare i pezzi anni ‘60 e ‘70.”
Un cabinet in legno
In qualità di azienda produttrice di chitarre, Taylor si è trovata nella posizione privilegiata di avere un grande inventario di legni, e in qualità di abile artigiano, Bob ha sempre pensato che l’amplificatore andasse inserito in un elegante cabinet in legno. Nei suoi giri in fabbrica durante la pandemia, ha riscoperto alcune scorte aggiuntive di mogano le cui dimensioni non erano adatte alle chitarre. Sfruttando quei pezzi, il team ha costruito alcuni prototipi di amplificatori con cabinet in mogano massiccio, sperimentando diversi spessori di legno.
“Abbiamo scoperto che il mogano influisce sul suono anche in questo contesto”, spiega. “Non te ne rendi conto finché non costruisci diversi cabinet in mogano come abbiamo fatto noi.”
Queste caratteristiche sonore contribuiscono al carattere caldo e morbido che il team voleva per il suono dell’amplificatore.
Un amplificatore per tutte le occasioni
Mentre Bob e il team vagliavano idee e perfezionavano i loro prototipi di amplificatori, il flusso creativo del progetto ricordava a Terry i primi giorni di Taylor Guitars come piccola bottega, così ha coniato il nome Circa 74 (un riferimento all’anno in cui l’azienda è nata), che poi è rimasto.
Hanno continuato a perfezionare il suono, l’aspetto e la funzionalità dell’amplificatore. Oltre al suono caldo e pulito e alla capacità di servire chitarrista e cantante, volevano che fosse portatile e potente abbastanza per i musicisti professionisti. Ciò significava racchiudere una potenza notevole in un cabinet di dimensioni ridotte, in modo che i musicisti potessero utilizzarlo in qualsiasi spazio, da cantine, salotti, bar, fino agli studi di registrazione e ai locali per live. Il team è infine approdato su un amplificatore di classe D allo stato solido con 150 watt di potenza, che produce una voce ampia, capace di riempire la stanza, senza perdere chiarezza o calore quando alzi il volume.
Volevano anche offrire tanta versatilità, quindi l’hanno progettato in modo che fosse compatibile con tutti i principali pickup per chitarra. (La versione finale include i preset con equalizzazione consigliata per i sistemi Fishman, Baggs e K&K, oltre che per l’ES2 di Taylor, nonché per i microfoni più comuni di marchi come Shure ed Electro-Voice per la voce.)
Un altro obiettivo era quello di rendere l’amplificatore facile da usare, con controlli intuitivi, senza troppe complicazioni.
“Volevamo proprio che le sue caratteristiche fossero accattivanti per chi è agli inizi o per chi non ha bisogno di un’’astronave’”, spiega Tyler. “Non volevamo che un’ampia gamma di funzioni ostacolasse la semplicità del prendere e collegare l’amplificatore e ottenere un buon suono con qualsiasi chitarra e pickup.”
L’amplificatore vanta due ingressi: uno XLR/jack da 1/4 di pollice (6,35 mm) che può gestire un microfono o un cavo per chitarra e un ingresso da 1/4 di pollice specifico per chitarra. Entrambi sono dotati di semplici controlli indipendenti per il livello dei canali, il volume e l’equalizzazione, che consentono di regolare facilmente il suono in qualsiasi contesto, oltre a un semplice riverbero ambientale e a una manopola del volume principale. Include anche un ingresso aux da 1/8 di pollice (3,5 mm) per effetti aggiuntivi e la connettività Bluetooth per la diffusione della musica registrata.
Compatibile con modellatori ed effetti
Per ampliare la versatilità dell’amplificatore, il team ha pensato che si potesse usare non solo con le chitarre elettroacustiche standard, ma anche con modellatori ed effetti. Il sound digitale è cresciuto sia in termini di qualità che di popolarità nell’ultimo decennio, e musicisti di ogni genere hanno iniziato ad apprezzare sempre di più la praticità e la convenienza di modellatori a rack o a pedale per produrre virtualmente qualsiasi profilo timbrico. Come spiega Tyler, il team di progettazione si è assicurato che i musicisti, anche coloro che si affidano alla tecnologia digitale, potessero usare l’amplificatore Circa 74 in tutti i modi possibili.
“È molto funzionale come amplificatore completo o da usare con emulatori”, afferma Tyler. “L’ingresso aux bypassa il preamplificatore e il riverbero, quindi non influisce sul suono dell’amplificatore o della cassa simulati.”
E con un peso inferiore agli 11 kg, è anche facile da trasportare.
“Many modern acoustic amplifiers can sound clinically reproductive in their tone. You’re hearing a faithful reproduction of the pickup, but not a great version of the guitar.”
Tyler Robertson
Influenze medievali + uno stand
Bob Taylor è sempre stato orgoglioso dell’estetica elegante e unica delle sue chitarre, dalle curve dei corpi fino al design dei nostri ponti, palette e battipenna Taylor.
“Costruire qualcosa che suoni bene ma che non sia bello da vedere non è proprio nella mia natura”, afferma.
E ha portato questa stessa mentalità nell’estetica dell’amplificatore Circa 74. Osservando altri amplificatori sul mercato, Bob e il team hanno visto questa come un’altra opportunità di creare qualcosa che stesse tanto bene in un salotto quanto su un palco o in uno studio di registrazione. Volevano creare un amplificatore di quelli che non si sente il bisogno di spostare nel ripostiglio quando arrivano gli ospiti.
“Volevo l’estetica elegante di un mobile artigianale pregiato”, spiega Bob. “Qualcosa che stia bene in un salotto, nella location di un matrimonio o in un’enoteca.”
Il cabinet in mogano, con le sue ricche venature e le calde tonalità bruno-rossastre, è sicuramente adatto in questo senso: coniuga la sensazione di un mobile pregiato a quella di una chitarra acustica di qualità. La griglia in tessuto marrone chiaro, la maniglia in pelle e le manopole di controllo in stile vintage aggiungono un ulteriore tocco modern-rétro.
Infine, il team ha trovato un’opportunità per valorizzare l’amplificatore sia da un punto di vista funzionale che estetico con il design di uno stand da includere con l’amplificatore. A occuparsi di questa parte è stato David Judd di Taylor.
“Gli amplificatori hanno un suono migliore quando sono sollevati da terra, quindi abbiamo cercato diversi stili di costruzione prima di approdare a questo design”, spiega Judd.
Il supporto in mogano abbinato è dotato di gambe avvitate per un facile smontaggio in caso di necessità, di un orientamento leggermente angolato per un’inclinazione verso l’alto che migliora la proiezione e di punti di appoggio scanalati che mantengono l’amplificatore saldamente in posizione. Tra i toni caldi e il connubio perfetto tra forma e funzione, l’amplificatore e lo stand danno vita a uno stile elegante e dal feeling artigianale.
“È stato persino approvato da mia moglie: l’amplificatore è potuto rimanere in salotto, senza essere relegato nella stanza della musica”, racconta Judd.
Dopo quasi quattro anni di sviluppo e test in diversi contesti musicali, tra cui numerose prove da parte del cognato di Bob, che adora il suo amplificatore, il Circa 74 ha fatto il suo debutto ufficiale a gennaio ed è stato ben accolto dai rivenditori Taylor.
Le prime reazioni
Il direttore distrettuale delle vendite Taylor e musicista Rich Casciato ha usato l’amplificatore Circa 74 in concerto e le sue parole riassumono bene l’esperienza.
“Ciò che amo di questo prodotto è che non genera quel tipico suono da chitarra acustica ‘amplificata’, suona semplicemente come una chitarra acustica, ma più forte”, dice Rich. “È esattamente ciò che desideravo.”
Nella rivista Guitar Player (edizione di aprile, in edicola il 1° marzo), il recensore Jimmy Leslie ha premiato l’amplificatore con un Editors’ Pick award. Ha adorato l’estetica da salotto e il modo “geniale” in cui l’amplificatore e lo stand si abbinano. Ha anche elogiato il design “pratico e flessibile” e si è divertito testare l’amplificatore con diverse chitarre e pickup, a partire dalla 814ce Builder’s Edition con la nostra elettronica ES2.
“Il suono complessivo era molto simile a quello che ci si aspetterebbe da una tipica chitarra Taylor con un amplificatore Taylor: molto fedele, dinamico ed estremamente reattivo al tocco”, scrive. “Non si concentra per niente sulle medie come alcuni amplificatori per acustica, in particolare quelli con woofer piccoli.”
Ha anche apprezzato molto il modo in cui il timbro “brillante e soave” funzionasse con la voce.
“I cantanti adoreranno il fatto che la voce risulti più piena, come in un altoparlante, a differenza di molti altri amplificatori 2 in 1 che la opprimono”, osserva.
Leslie ha notato anche la potenza e il sustain dell’amplificatore.
“Basta alzarli e wow, che intensità. Il Circa 74 permette alle note di diffondersi con un gran bel sustain. Il cabinet in mogano sembra contribuire all’attacco e alla proiezione quanto più si alza il volume… C’è molto margine di manovra.”
Quando ha provato altri due sistemi chitarra/pickup, ha ritenuto che l’amplificatore incanalasse egregiamente il carattere sonoro che i rispettivi pickup erano stati progettati per generare. Ha iniziato con una Martin CS-SC-2022 con sensori a piastra HiFi della Baggs e un pickup Baggs M1 magnetico passivo nel foro di risonanza.
“Con tutti i controlli impostati a zero, la differenza tra l’energia del corpo della prima e il suono distinto delle corde della seconda era molto evidente”, scrive. “Alcuni ritocchi tonali per individuare la combinazione migliore hanno prodotto un suono meravigliosamente completo.”
Ha provato anche una Taylor 514ce con un Fishman Prefix piezoelettrico insieme a un Seymour Duncan Active Mag nel foro di risonanza.
“Ancora una volta, le qualità uniche del piezo e del magnetico attivo erano evidenti e sono riuscito a ottenere una bella combinazione.”
In conclusione, ritiene che questo prodotto sia una bell’aggiunta al mondo dell’amplificazione.
“È particolarmente interessante proprio per il fatto che viene dal team di Taylor: da una parte questo dà un senso di familiarità, dall’altra è una bella novità… Il Circa 74 è davvero la perfetta sintesi tra dimensioni e prestazioni.”
Nel tempo, il nostro piano è di introdurre altre versioni dell’amplificatore con dei cabinet abbinati ad altri legni acustici. (Per un esempio ultra premium, date un’occhiata alle versioni in koa hawaiiano e in noce, offerti insieme a due modelli della serie Presentation per il nostro 50° anniversario. [link])
Troverete amplificatori Circa 74 da rivenditori selezionati negli Stati Uniti, con modelli in uscita nel resto del mondo nel corso dell’anno. Per ulteriori dettagli, tra cui contenuti video, visitate Circa74.com.
Presentiamo la nuova straordinaria collezione di chitarre custom mostrate nel nostro evento dedicato ai rivenditori che tutti gli anni, a gennaio, precede il NAMM. Sfoglia pure la nostra galleria: te ne innamorerai.
Nel 2015, Taylor Guitars organizzò uno speciale evento espositivo di chitarre custom dedicato ai rivenditori Taylor presso il ristorante The Catch nella città di Anaheim, in California, proprio il giorno prima del famoso NAMM invernale. La nostra vetrina esponeva una serie di splendide chitarre progettate e fabbricate per gli occhi dei rivenditori, a cui è stata data l’opportunità di acquistare quelle che preferivano (in base anche alla nostra possibilità di riprodurne in quantità molto limitate). Oltre a essere un gran bel raduno con i nostri partner storici, l’incontro ha permesso loro di vedere, suonare e potenzialmente acquistare delle chitarre Taylor davvero eccezionali da offrire poi ai loro clienti.
La popolarità e l’affluenza dell’evento l’hanno reso una vera e propria tradizione annuale che si tiene prima del NAMM. Dopo la chiusura del ristorante fummo costretti a cambiarne l’ubicazione, ma tenemmo comunque il nome Catch Customs, una raccolta di chitarre speciali e di straordinario valore che arricchirebbero qualunque collezione.
Da allora abbiamo ampliato il nostro evento Catch offrendo una presentazione online che ha permesso ai rivenditori impossibilitati a viaggiare di parteciparvi virtualmente.
Quest’anno offriamo una nuova collezione che consta di oltre trenta modelli custom con abbinamenti di legni premium, superbi dettagli estetici e una manifattura meticolosa in cui ogni chitarra vanta dei sapori visivi e musicali ben distinti.
La collezione di quest’anno ci fa battere il cuore. Ecco qualche esempio di cosa comprende:
Custom #3
Questa splendida Grand Orchestra è l’esempio perfetto della bellezza dell’acero striato. Fondo e fasce in acero marezzato a foglia larga e top in abete Lutz, tutto rifinito in un accattivante royal blue e lucidatura finale. Tra gli abbellimenti in koa hawaiano striato troviamo il poggiabraccio smussato, il copritacco e il binding del corpo che fanno contrasto. La rosetta e il logo in paua sulla paletta sono impreziositi dagli intarsi Mission in madreperla e paua su tastiera e paletta.
Questa stupenda Grand Theater vanta uno speciale abbinamento di koa hawaiano striato su fondo e fasce in conformazione Simons, e un top in sequoia Sinker per un’esperienza sonora davvero sublime. La colorazione sfumata edgeburst color tabacco su tutta la chitarra e la rifinitura lucida le donano un aspetto quasi cupo. La rosetta in palissandro presenta intarsi Diamond in acero e paua, in omaggio allo stile della nostra storica NS74, in più è abbellita dai bordi in paua e dal logo in madreperla sulla paletta.
Una Grand Auditorium custom definita da puro sfarzo nei dettagli, un legno unico e caratteristiche di comfort mirate. Fondo e fasce in bocote abbinati al top in abete Sitka bearclaw. La tastiera e la paletta presentano intarsi in paua/koa nel favoloso design Sea Forest Vine. Questi intarsi creano una perfetta armonia con la rosetta in paua e la rifinitura dei bordi. Tra i dettagli in koa hawaiano troviamo poggiabraccio smussato, back strip, backstrap, copritacco e binding sul foro di risonanza e sul corpo.
Sfoggiando un accattivante colorazione Midnight Sapphire, questa T5z custom ibrida hollowbody abbina un corpo in leggerissimo Urban Ash con uno splendido top in acero a foglia larga, il tutto rifinito con una splendente lucidatura. La tastiera presenta gli intarsi Spires in falsa perla/argento con design progressivo. Ad accentuare ancor di più l’esperienza di comfort troviamo un poggiabraccio integrato e bordi stondati.
Questa Grand Pacific custom con rifinitura lucida cattura l’attrattiva e l’accattivante aspetto visivo del koa hawaiano, e presenta un’elegante conformazione Simons a quattro pezzi per il fondo e un Kona burst. Tra i raffinati dettagli in paua troviamo una rosetta ad anello singolo, il logo sulla paletta e gli intarsi Spring Vine su tastiera e paletta
Creare la tua chitarra Taylor custom è più facile di quanto pensi. Se hai già qualche idea in mente, che aspetti? Tutti gli ordini custom vengono effettuati tramite la nostra rete di rivenditori Taylor autorizzati. Mettiti subito in contatto e illustra la tua idea!
Una chitarra baritona dalla voce ricca è in grado di espandere in modo incredibilmente versatile qualsiasi arsenale di acustiche. Scoprite la vostra nuova arma segreta.
Ed. Nota: questo articolo è stato originariamente pubblicato nell’edizione dell’estate 2016. Dato che di recente abbiamo rilasciato lotti di chitarre baritono a 6 e 8 corde in edizione speciale, abbiamo pensato di ripubblicarlo per i lettori che potrebbero averlo perso la prima volta.
Quando ho visto per la prima volta una Taylor baritona a 8 corde, ho pensato che fosse una chitarra strana… e perfetta per me. Era uno strumento magnifico, ma mi sembrava troppo nuovo e specialistico. Insomma, roba per pochi. Quando ne ho portata una a casa, mi sono reso conto che era frutto di una tradizione liutistica basata su evoluzioni graduali. In altre parole, si trattava di una progettazione imperniata sulla logica che rendeva la baritona a 8 corde (così come la variante meno eccentrica a 6 corde) non solo una chitarra unica nel suo genere, ma anche uno strumento con il quale qualsiasi chitarrista avrebbe potuto trovarsi a proprio agio fin quasi da subito.
Accordatura
Quando ho avuto l’occasione di chiedere a Bob Taylor a chi fosse destinata una chitarra del genere, la sua risposta ha raddoppiato la mia ammirazione per questo strumento. “È per i vecchietti che non riescono più ad arrivare alle note alte di ‘Have You Ever Seen the Rain?’”, mi ha risposto scherzando. Proprio così: un modo semplice per suonare una canzone a cui teniamo particolarmente, riuscendo anche a cantare melodie che altrimenti sarebbero fuori dalla nostra estensione vocale. Niente più trasposizioni o riaccordature: basta prendere una baritona, suonare un accordo di Do e uscirà uno splendido Sol. E quel La alto di tanti pezzi di John Fogerty (per non parlare delle canzoni dei Journey, degli Who, degli Eagles, eccetera) si trasformerà in un Mi, decisamente più accessibile. Se questi termini relativi a tonalità e canto vi suonano nuovi, date un’occhiata alle mie lezioni di canto “Hit Your Mark” nell’edizione inglese della primavera 2013 di Wood&Steel..)
Se c’è qualcuno che conosce benissimo la grande versatilità della baritona, quello è proprio il signor Taylor, e nella sua battuta c’è anche molto di vero. I cantautori e chitarristi-cantanti tendono a preferire note “guitar-friendly” (per esempio Sol, La, Mi e Do), il che significa che molti di loro finiscono per cantare molte note “alte” che il chitarrista medio non professionista non riesce a raggiungere senza appropriate lezioni professionali di canto. La baritona consente al chitarrista/cantante medio di suonare gli accordi originali, ma il suono che ne deriva è di una quarta più basso. In questo modo, per il chitarrista non professionista è più semplice tenere la nota con la voce.
A normal guitar only allows you to go up in pitch with a capo. The baritone, by being tuned a fourth lower, actually allows you go up and down in pitch.
So già cosa state pensando: “Tutto ciò è magnifico, ma se non avessi bisogno di scendere di una quarta? Se mi bastasse scendere solo di un tono? O se non avessi affatto bisogno di scendere, e volessi lo strumento solo perché mi piace il suono di una 8 corde?” Beh, la risposta a queste domande è molto semplice, anche se a molti potrebbe sembrare solo un “trucchetto”: basta usare il capotasto (e ho scoperto che l’ideale è un capotasto Kyser per 12 corde).
A differenza di una normale chitarra, in cui il capotasto consente solo di salire di tono, nella baritona, essendo accordata una quarta più in basso, con il capotasto è possibile non solo salire, ma anche scendere di tono. Per ottenere una baritona con accordatura standard, è sufficiente piazzare un capotasto all’altezza del 5° tasto. In questo modo, suonando un accordo di Sol, sentirete esattamente un accordo di Sol. Ma se volete improvvisare su un pezzo dei Van Halen in Mib, non riaccordate: basta spostare il capotasto un tasto più giù, suonare un Mi e uscirà un Mib. Altro esempio: supponiamo che vogliate improvvisare su “Yesterday” dei Beatles. Basterà scorrere il capotasto due tasti più giù: la versione originale di “Yesterday” fu registrata in Fa, ma McCartney la suonava in Sol, accordando tutto un tono più in basso. Preferite qualcosa di più ritmato, come “Hear My Train a Comin’” di Hendrix? Applicate il capotasto alla baritona all’altezza del primo tasto e… buona fortuna: Hendrix usava un’accordatura ribassata di due toni! Come avrete capito, la versatilità dell’accordatura ribassata basta già da sola a rendere la baritona uno strumento davvero interessante. Ma c’è dell’altro…
Texture, suono e basso simulato
Una delle tante virtù dell’accordatura ribassata della baritona è la particolare resa in termini sonori degli accordi e delle singole note. In pratica, si ottiene un suono che è a metà tra quello di una normale chitarra standard e quello di un basso… o un violoncello, come mi piace pensare. La 8 corde ha un ulteriore vantaggio: il suono più squillante delle due corde centrali all’ottava superiore, che riempiono ancora di più la resa sonora, in particolare quando si esegue lo strumming.
Le applicazioni pratiche di queste caratteristiche uniche includono: 1) variazioni di texture quando si suona con altri chitarristi, sfruttando le corde più spesse e quelle all’unisono (lo strumming di Sol, Do e Re all’unisono con una chitarra standard è un’emozione uditiva); 2) variazioni di voicing che consentono di suonare la baritona in diverse frequenze, usando diversi accordi; e 3) la capacità di simulare linee di basso. Per chiarire gli ultimi due punti può essere utile prendere in esame un caso pratico.
Nell’esempio 1, prendiamo in considerazione la sezione in La di “Arkansas Traveler”, uno standard old time/bluegrass. La melodia è trascritta per chitarra con accordatura standard in Re, usando gli accordi aperti. Fin qui niente di strano.
Nell’esempio 2 abbiamo esattamente la stessa melodia, ma trascritta per la baritona. Se non avete una baritona a portata di mano, non lasciatevi confondere: la tonalità è effettivamente cambiata sulla carta, ma quando suonate la baritona in La, suonerà in realtà come se fosse in Re. Come avrete notato, non sono solo le “posizioni” della melodia a essere cambiate: anche gli accordi sono diversi. Sempre a causa dell’accordatura ribassata di una quarta, l’accordo di La suonerà come un accordo di Re. Questo è un esempio d’uso della baritona per variazioni di voicing e frequenze.
L’esempio 3 rappresenta una linea di basso per chitarra standard. Se la suonate con una chitarra normale, sentirete che funziona, ma il suono sarà un po’ scarno per essere una linea di basso.
Diversamente, l’esempio 4, trascritto per la baritona, è corposo, ricco e pieno, come dovrebbe essere una linea di basso.
Un nuovo strumento?
Agli inizi del 1700, Bartolomeo Cristofori inventò quello che oggi chiamiamo pianoforte, ovvero una variazione a dir poco radicale del clavicembalo. Sebbene l’aspetto esterno del clavicembalo e del pianoforte siano simili, nessuno ne confonderebbe mai il suono. E anche se, in teoria, i due strumenti possono essere suonati allo stesso modo, il maggior controllo espressivo e la flessibilità tonale offerte dal pianoforte hanno spinto i compositori a riconsiderare il proprio approccio nei confronti della musica da tastiera, favorendo così la creazione di un nuovo corpo di opere musicali che ha cambiato per sempre la musica.
È così che vedo e sento la baritona a 8 corde.
Ho già detto che una baritona a 6 o 8 corde impreziosirebbe qualsiasi collezione di chitarre, ma se devo essere onesto, e se posso sbilanciarmi, sono fermamente convinto che la baritona a 8 corde abbia potenzialità inimmaginabili.
È da un po’ che, a poco a poco ma con grande convinzione, sto componendo musica pensata specificamente per la baritona a 8 corde. Si tratta di brani che enfatizzano l’unicità della texture, del tono e del timbro dello strumento, mettono in risalto le sue armoniche piene e risonanti e sfruttano le grandissime differenze di registro tra corde per basso rivestite, doppie e lisce. Questi brani possono essere eseguiti correttamente solo con una baritona a 8 corde: una chitarra con sonorità che nessun altro strumento è in grado di offrire. Se sto scrivendo questa musica è perché è la musica stessa che vuole essere scritta. È questo il motivo per cui la baritona a 8 corde è perfetta per me: è uno strumento che ispira. Chiede. E risponde!
Nota dell’editor: il team Taylor che si occupa delle relazioni con gli artisti si trova nell’invidiabile posizione di lavorare con vari musicisti di talento in tutto il mondo. Questa diversità non si limita solo ai generi musicali o ai contesti culturali, ma anche a molti percorsi creativi che gli artisti esplorano per lasciare la loro impronta unica nel mondo.
Ecco un esempio calzante: Glen Andrew Brown, britannico, è un compositore, sound designer e di post produzione audio per il cinema, la televisione, il teatro e i videogiochi, vincitore di un BAFTA (British Academy of Film and Television Arts). L’impressionante curriculum musicale di Brown include la realizzazione di colonne sonore e sound design in pubblicità per alcuni dei più grandi marchi del mondo; la creazione di paesaggi sonori musicali per videogiochi Playstation come Returnal, God of War e Sackboy: A Big Adventure; ha composto per programmi televisivi della BBC e di Amazon Prime, e ha scritto la colonna sonora per l’adattamento teatrale del West End di Londra de Il Grande Gatsby.
All’inizio di quest’anno, Brown ha contattato l’inglese Dan Boreham, il nostro marketing manager per il Regno Unito e l’Unione Europea, nonché membro chiave del nostro team di relazioni con gli artisti per quella regione del mondo. Lasciamo a Dan il compito di riprendere la storia da qui.
Glen e io ci accordammo per incontrarci in una caffetteria vicino alla mia città. Aveva guidato in direzione della costa meridionale inglese, lontano dalle luci della frenesia di Londra per qualche ora. Geln era un fan della Taylor e voleva parlare di una maggiore collaborazione con noi. La conversazione si è trasformata in una nuova amicizia.
Persona tranquilla, Glen è a suo agio sia ad ascoltare che a parlare, e abbiamo chiacchierato un bel po’ di registrazione e missaggio (dove ho iniziato la mia carriera musicale) e del suo amore per le chitarre Taylor. Ci siamo trovati d’accordo su molti aspetti del settore e lui ha iniziato ad aprirsi sul suo lavoro di compositore per videogiochi, spettacoli teatrali e TV, nonché sulla sua nuova avventura: ha appena firmato un contratto come metà del duo Tendai + Glen.
L’umiltà, le storie e la saggezza di Glen mi hanno attirato moltissimo. Voleva condividere molto le sue conoscenze ed era desideroso di fare di più che prendere in prestito una chitarra e cavalcare verso il tramonto. Il risultato è il nostro video “Making Noise” [Fare rumore, N.d.T.]. Volevamo davvero ispirare i musicisti di ogni livello con una narrazione che attingesse allo spirito di creazione, di sperimentazione e di ricerca della propria voce musicale utilizzando uno strumento semplice come una chitarra acustica.
Photography by Charlotte Alex
Come Glen mostra nel video (aveva con sé una 618e e una 312ce-N), con poche note e idee è possibile creare dei paesaggi riccamente stratificati che evocano una vasta gamma di atmosfere.
Spero che vorrete saperne di più sul processo creativo di Glen. Inoltre, potrete esplorare il suo lavoro e saperne di più sulla costruzione di sistemi musicali personalizzati per i videogiochi sul suo sito Internet.
Tendai + Glen
In questa esibizione per la nostra serie Taylor Soundcheck, Glen è affiancato da Tendai Humphrey Sitima, suo partner musicale nel duo Tendai + Glen, per suonare due canzoni originali, Boldly Growing e I Didn’t Want Me. Insieme, creano un mix eclettico di pop, R&B, jazz e altri generi trasversali, dando forma a un suono unicamente loro. Tra una canzone e l’altra, i due parlano di ciò che rende unica la loro collaborazione creativa e come stratificano diversi elementi musicali in un arrangiamento che esalta l’essenza di una canzone. In entrambi i brani, Tendai suona una 312ce-N e Glen una 724ce, accompagnati da un quartetto d’archi.
Il poggiabraccio su una chitarra acustica è una questione puramente artistica. Concilia forma e funzionalità in modo tale da offrire il beneficio pratico di un’esperienza più ergonomica, al contempo impreziosendo l’aspetto estetico dello strumento. Tra i suoi contorni scultorei, gli splendidi legni e, in molti casi, le linee decorative della filettatura abbellite da una rifinitura lucida, il poggiabraccio può trasformare una chitarra in un’opera d’arte musicale tutta da suonare. Ancor più nelle mani dei nostri talentuosi artigiani.
La nostra linea di chitarre offre tre stili di poggiabraccio: uno smussato, con una superficie elegantemente inclinata, presentato nel nostro programma Custom ultra premium e su diversi modelli Builder’s Edition; uno radiale, con il bordo più tondo e ammorbidito, integrato nelle nostre serie Presentation, 900 e 800; e uno semplificato quasi smussato presente sulle nostre chitarre della sere Academy realizzate a Tecate. Il tutto perché riteniamo che il maggior comfort di uno strumento vada sempre e solo a beneficio di un musicista in costante via di sviluppo.
Beveled Armrest
Radius Armrest
Bevel-like Armrest
Lavorazione artigianale di massima qualità
Benché molti pensino che Taylor sia una fabbrica di qualità aziendale standardizzata, in realtà ogni nostra chitarra viene realizzata con una lavorazione artigianale impeccabile. E il grado di abilità richiesto per eseguire i poggiabraccio smussati che montiamo su alcuni nostri modelli custom nella nostra struttura di El Cajon è davvero eccezionale.
“È una prova di concentrazione e pazienza”, afferma il capo designer Andy Powers, parlando per esperienza.
“Richiede la massima cura del dettaglio. Fondamentalmente stiamo armeggiando con componenti come minuscoli porzioni di filettature, composti di superfici da incollare e impiallacciature flesse per creare una scultura lignea perfettamente congiunta”, sostiene. “Ed esige una carteggiatura finale impeccabile, correndo anche il rischio di rovinare tutto il lavoro precedente. Ma i risultati valgono tutto questo enorme sforzo.”
Un appunto sulle chitarre con poggiabraccio smussato create a El Cajon. In realtà realizziamo due versioni. I modelli custom costruiti con un poggiabraccio richiedono il livello più alto di abilità individuale, perché incorporano un’impiallacciatura e sono incisi a mano. I poggiabraccio presenti sui nostri modelli Builder’s Edition sono leggermente più semplici da realizzare e vengono creati usando altri strumenti (sviluppati da noi) che ci permettono di lavorare il poggiabraccio in mogano con una fresa CNC. Il poggiabraccio viene poi ultimato senza aggiungervi ulteriori impiallacciature.
In basso illustreremo alcuni passaggi necessari per produrre un poggiabraccio smussato e uno radiale, ma è ovvio che bisognerebbe assistere al processo di persona per poterlo apprezzare appieno. Scendere nel dettaglio di ogni passaggio sarebbe un po’ noioso, per cui abbiamo deciso di soffermarci solo sui punti salienti, specie per il poggiabraccio smussato custom. Qui vediamo un corpo Grand Auditorium custom con uno splendido koa striato e un poggiabraccio realizzato e rinforzato da un’impiallacciatura di acero striato.
In che modo un poggiabraccio influisce sul sound di una chitarra?
Una domanda che ci viene posta frequentemente dai clienti sul poggiabraccio è se questo altera il sound della chitarra. Per rispondere in breve: sì. Ma, come spiega Andy, non è perché altera di molto la voce dello strumento in sé. È più perché modifica l’interazione fisica tra chitarra e chitarrista.
“Ottimizza il rapporto tra il musicista e il suo strumento”, dice. “Quello che ascoltiamo non è mai frutto unicamente delle mani di chi suona o della voce stessa della chitarra. È sempre un rapporto tra i due fattori. Pertanto, rendendo questa chitarra più ergonomica con un poggiabraccio, miglioriamo la performance musicale generale perché il musicista avrà tra le mani una chitarra più comoda e invitante, dando vita a una suonata più rilassata. Essenzialmente, incoraggia una performance migliore di chi suona. Ecco in che modo influisce sulla voce della chitarra.”
In che modo un poggiabraccio influisce sul sound di una chitarra?
In che modo un poggiabraccio influisce sul sound di una chitarra?
Il processo inizia nel nostro dipartimento di flessione delle fasce, dopo che queste vengono appunto flesse e incollate per delineare la sagoma del corpo. Solitamente, ai bordi interni delle fasce vengono aggiunti dei listoni scanalati per fornire una più ampia superficie da incollare per fissare meglio il top e il fondo. Per una chitarra dotata di poggiabraccio, un pezzo di mogano massello lavorato con fresa CNC viene incollato sull’area della pancia dove verrà poi posizionato il poggiabraccio. Questo fornirà il materiale che poi verrà inciso nella forma desiderata.
Una volta incollati il top e il fondo, vengono intagliati nel corpo gli slot per binding e filettatura. Fatto questo, viene usato un paio di maschere custom (ne esiste un set a sé per ciascuna forma di corpo) per individuare l’esatta posizione degli slot di intarsi della filettatura per top e fasce che rasenteranno il poggiabraccio. Una viene usata per il taglio nel top, l’altra per la filettatura delle fasce che scorrerà lungo il lato basso della pancia. Ogni maschera verrà fissata a vuoto al corpo. Una volta intagliati gli slot, i bordi vengono incorporati in quello della filettatura già inciso per la restante parte del corpo fino a creare una transizione omogenea.
I processi di intarsiatura del binding e della filettatura sono simili alle nostre tecniche di installazione standard, anche se l’intarsiatura del top può risultare più complessa per una chitarra custom, che magari può avere un abalone colorato inghirlandato da linee di filettatura gessate e poi il binding nel legno o il materiale per il poggiabraccio. Tutte le linee della filettatura verranno intarsiate prima che venga scolpito il poggiabraccio.
Una raspa-sega Shinto a due facce viene usata per incidere manualmente e dare la forma ai contorni. Gran parte del legno viene rimossa usando il lato ruvido, mentre quello più liscio viene impiegato più avanti, seguito poi da una lima per un modellamento più dettagliato. Viene usato un righello per verificare il livellamento della superficie del poggiabraccio e, se necessario, si usa un raschietto per eventuali ritocchi. Un blocco abrasivo viene usato per creare un contorno finale ultra liscio. Da qui, viene incollata un’impiallacciatura tagliata a laser dello stesso colore del binding (quindi della stessa specie di legno). Ogni materiale in eccesso dell’impiallacciatura viene quindi raschiato via e nuovamente levigato.
Creare un poggiabraccio radiale
Il nostro poggiabraccio radiale ha debuttato nel 2017 con l’introduzione della nostra serie 800 Deluxe. (La serie è stata poi interrotta quando abbiamo snellito la nostra linea, ma quel poggiabraccio è diventato una componente standard delle nostre serie 800, 900 e Presentation.)
Rispetto alla stondatura inclinata del poggiabraccio smussato, quello radiale presenta una superficie morbida più stretta e rotonda sul bordo della pancia. Sulla serie 800, il poggiabraccio incorpora un inserto in palissandro che richiama l’estetica “palissandresca” della nostra serie flagship. L’inserto viene modellato in un contorno sottile i cui bordi affusolati si fondono col binding in acero (enfatizzato da un rivestimento in palissandro nel top). Per la serie 900, il poggiabraccio e il binding sono realizzati in ebano con conchiglia di Paua e rivestimento in koa. La serie Presentation presenta un poggiabraccio in ebano e un binding con una struttura rivestita in Paua sui bordi e linee di filettatura bianche e nere ultra sottili.
Bentornati alle lezioni di chitarra di Wood&Steel con Taylor Gamble, turnista e insegnante di chitarra.
In questo numero, Taylor torna alle basi con tre concetti fondamentali per ogni chitarrista: strumming, picking e palm muting. I principianti dovrebbero esercitarsi con queste tecniche fino a padroneggiarle, includendo dinamiche di volume e un tocco vario per far risuonare un pezzo nel modo migliore.
Principiante: strumming
Taylor inizia la lezione con un’introduzione alla tecnica dello strumming, mostrando le basi e illustrando come piccole variazioni possano aggiungere al suono il concetto di feeling.
In seguito, Taylor spiega semplici tecniche di picking, per poi mostrare come la combinazione di strumming e picking dia vita a splendide melodie con degli accordi di base.
Infine, le lezioni terminano con una tecnica usata da chitarristi di diversi generi, dal pop e dall’R&B fino al country e all’heavy metal: il palm muting. Taylor mostra come l’utilizzo della mano destra per silenziare le corde con delicatezza aggiunga delle dinamiche all’esecuzione, soprattutto se combinato con accordi aperti e picking.
Dopo 24 anni, abbiamo deciso che è giunto il momento di cambiare le nostre corde.
Siamo lieti di annunciare che abbiamo iniziato a installare le pregiate corde XS rivestite in bronzo fosforoso di D’Addario sui nostri modelli acustici con corde in acciaio. Da quest’estate, la maggior parte dei modelli Taylor costruiti negli Stati Uniti avrà le corde rivestite XS (insieme alle corde XS in nickel rivestite per chitarre elettriche sui nostri modelli T5z), e abbiamo avviato il passaggio sulle nostre chitarre prodotte in Messico (dalla Baby Taylor alla Serie 200 Deluxe).
La decisione è stata presa dal capo progettista di chitarre di Taylor, Andy Powers, che predilige il suono, la sensazione, la durata, la consistenza e le prestazioni delle corde rivestite XS in abbinamento ai suoi ultimi progetti e ad altri modelli della linea Taylor.
“Siamo entusiasti di questo nuovo capitolo della collaborazione con D’Addario” afferma Andy. “Le corde XS sono davvero affidabili e producono una grande risposta. Lavorando per ottimizzare la musicalità delle nostre chitarre, vogliamo aiutare i musicisti a esprimersi al meglio.”
Questo cambiamento si basa su un rapporto di lunga data tra Taylor e D’Addario; per molti anni, abbiamo utilizzato le loro corde in acciaio e abbiamo iniziato a usare quelle in nylon fin dall’introduzione delle nostre chitarre con corde in nylon nel 2003. C’è sempre stato un legame tra le due aziende, che riflette una passione comune per l’innovazione, l’eccellenza produttiva e la leadership nella sostenibilità.
“Sento che siamo davvero sulla stessa lunghezza d’onda” afferma Jim D’Addario, fondatore, presidente del consiglio di amministrazione e responsabile capo delle innovazioni delle due aziende. “Gestiamo le nostre attività allo stesso modo.”
Performance affidabili
Durante la sua permanenza alla Taylor, Andy ha parlato dei diversi ingredienti della ricetta di un progettista di chitarre, come la scelta dei legni, le dimensioni del corpo, l’architettura interna dell’incatenatura, e dei modi distintivi in cui interagiscono per dare forma all’identità sonora di un modello di chitarra.
Un altro ingrediente essenziale sono le corde della chitarra, che la mettono letteralmente in movimento. Per progettazione, le corde devono ottimizzare la resa musicale della chitarra. Per Andy, ci sono dei parametri musicali ben precisi che cerca nelle prestazioni di una corda: precisione dell’intonazione, gamma dinamica, sostegno e sensazione.
Particolarmente importante è la coerenza delle prestazioni in una muta di corde.
“Più di ogni altra cosa, quello che cerco sempre è che le corde si comportino tutte allo stesso modo” dice. “Come liutaio, voglio che abbiano lo stesso carattere, altrimenti si può rovinare lo strumento.”
Il desiderio di coerenza per ogni muta di corde è amplificato dai numeri della produzione di Taylor, che si aggira intorno alle 200.000 chitarre all’anno. Grazie alla nostra sofisticata produzione, siamo stati in grado di portare un livello straordinario di coerenza nella qualità costruttiva dei nostri strumenti. Allo stesso modo, D’Addario ha raggiunto un’impressionante costanza grazie alla tecnologia di proprietà di produzione delle corde e ai suoi processi produttivi di precisione, che le permettono di produrre 800.000 corde al giorno.
Il valore delle corde rivestite
C’è un’altra considerazione importante da fare sulle corde: la loro longevità, soprattutto in un negozio, dove una chitarra può essere suonata da molti clienti prima di essere acquistata. Per quanto una chitarra possa essere ben fatta, corde sporche o consumate compromettono la risposta tonale dello strumento, facendolo potenzialmente languire in un negozio.
Questo è uno dei motivi per cui nel 1999 Taylor ha adottato le corde Elixir in acciaio per le sue acustiche. L’azienda è stata la prima a introdurre delle corde rivestite e questa tecnologia rivoluzionaria ha dimostrato di prolungare notevolmente la loro durata in un ambiente di vendita al dettaglio molto frequentato.
La collaborazione con D’Addario per realizzare il GS Mini Bass
Un grande esempio dello spirito innovativo che unisce Taylor e D’Addario è lo sviluppo del nostro pluripremiato GS Mini Bass, lanciato nel 2017. Andy stava esplorando come creare un basso acustico piccolo ed ergonomico con le proporzioni compatte dell’amata GS Mini; un’idea favolosa, dato che la lunghezza della scala era di circa 10 pollici più corta di un basso standard. Una muta di corde tradizionale non sarebbe stata in grado di produrre note precise con quella lunghezza della scala.
Andy ha proposto la sua idea al team di ingegneri delle corde di D’Addario, che si è rivelato estremamente utile come partner per lo sviluppo. Per più di un anno, il team di D’Addario ha lavorato con Andy per sviluppare delle corde personalizzate che permettessero al basso di funzionare. Alla fine, la collaborazione ha portato a una soluzione unica: una corda con nucleo in nylon sovraccarica con un filo tradizionale in bronzo fosforoso.
“Questa combinazione ha funzionato alla grande” dice Andy. “Senza quelle corde, non sono sicuro che avremmo potuto realizzare questo strumento.”
Dal lancio del basso nel 2017, Andy è rimasto in contatto con il team D’Addario, sia mentre portava avanti i suoi nuovi progetti per le chitarre, sia mentre D’Addario portava avanti i propri progetti di ricerca e sviluppo sulle corde, in vista dell’uscita delle corde rivestite XS premium nel 2021. Andy ha avuto l’opportunità di testare alcuni prototipi di mute di corde XS e ha dato un feedback sulle loro prestazioni con i suoi progetti di incatenatura Classe V e con altri nuovi modelli che stava sviluppando, come la Taylor Grand Pacific.
Jim D’Addario ricorda l’impatto di una nota che Andy gli inviò dopo aver testato una particolare iterazione di corde XS.
“Quando l’e-mail relativa al campione di prova ha fatto il giro dell’ufficio, abbiamo un po’ festeggiato”, racconta.
Innovazione delle corde XS
Lo sviluppo e il perfezionamento della tecnologia per produrre il rivestimento delle corde XS, spiega Jim D’Addario, ha richiesto al suo team di ingegneri più di quattro anni e mezzo.
“Abbiamo dovuto sviluppare una pellicola che abbiamo trattato, impregnato, tagliato e messo in bobine” racconta. “Abbiamo dovuto costruire delle speciali macchine per avvolgere quel nastro sottile, pari a 1/30 dello spessore della pellicola Saran, e abbiamo ottenuto quella che ritengo sia la migliore corda rivestita sul mercato, perché dura a lungo e non si può dire che sia rivestita [in termini di] suono. È quasi identica a una corda non rivestita. È uno dei nostri prodotti di cui sono più orgoglioso.”
Per Andy, la versione finale delle corde soddisfa tutte le sue esigenze per portare avanti suoi progetti.
“La corda [XS] si muove maggiormente come dovrebbe per produrre una nota precisa” dice. “Questo è stato un grande passo per me. La sensazione è più musicale. È una sensazione bellissima. Una grande risposta, davvero coerente. Possiede tutte le metriche che, a mio avviso, danno musicalità: la gamma dinamica, l’accuratezza dell’intonazione, la sensazione, il sostegno… E poi si impara a capire come è fatto e tutto comincia ad avere un senso.”
Anatomia di una corda: uno sguardo più da vicino della tecnologia delle corde XS D’Addario
Rivestimento ultrasottile: dieci volte più sottile di un capello umano, la tecnologia di rivestimento di proprietà di D’Addario offre il massimo grado di protezione dalle sostanze contaminanti per massimizzare la durata delle corde. Le corde sono rivestite da una pellicola sottilissima e le corde in acciaio liscio sono caratterizzate da un trattamento polimerico unico.
Costruzione a nucleo esagonale: il filo con nucleo esagonale consente al filo di avvolgimento di fare presa così da migliorare la stabilità dimensionale e la durata e produrre un’intonazione precisa.
Tecnologia Fusion Twist: secondo il team di D’Addario, questa tecnica costruttiva ottimizza la stabilità dell’accordatura e migliora la resistenza alla rottura delle corde lisce.
Filo con nucleo in acciaio ad alto tenore di carbonio: D’Addario vanta una capacità di lavorazione interna dell’acciaio per migliorare la stabilità dell’accordatura e la resistenza alla rottura.
Trafilatura interna: le macchine e i processi di trafilatura di proprietà di D’Addario consentono un controllo preciso della qualità e della consistenza del filo.
Taylor per D’Addario: due chiacchiere
All’inizio di quest’anno, in vista del lancio della nostra collaborazione per le corde, Bob Taylor e Andy Powers hanno visitato la sede centrale di D’Addario a Farmingdale, Long Island, New York, per fare due chiacchiere con Jim D’Addario. L’editore del Fretboard Journal Jason Verlinde ha moderato la chiacchierata, che è stata registrata, mentre Bob, Andy e Jim riflettevano sul loro rapporto, sul rispetto reciproco, sulle filosofie delle rispettive aziende e sul motivo per cui sono partner commerciali compatibili.
“Jim [D’Addario] e io siamo sempre stati accumunati dall’amore per l’industrializzazione delle cose” sottolinea Bob. “Fare macchine, realizzare cose di alta qualità. Ho un grande rispetto per le capacità di Jim.”
Ciò che ha portato al successo D’Addario, dice Jim, è la curiosità e una sorta di perseveranza che si è radicata nella loro cultura.
“Se penso che abbiamo una buona idea e non funziona, mi impegno finché non funziona, e questo ci ha reso ciò che siamo. Cerchiamo sempre di fare meglio.”
La perseveranza nel perseguire l’innovazione della chitarra sottolinea la natura simbiotica di entrambe le culture aziendali e parla dei percorsi paralleli che ciascuna di esse ha percorso nell’ultimo mezzo secolo.
Anche se Andy è arrivato alla Taylor più tardi (2010), conosce Jim da molto tempo e ha un grande rispetto per ciò che lui e D’Addario hanno realizzato.
“Quando ho conosciuto Jim, ho trovato uno spirito affine” dice Andy. “È liutaio che è in noi che vuole stare accanto al costruttore di corde che è in loro.”
La conversazione sulle corde richiama alla mente i commenti che Andy ha fatto sull’importanza della sensazione e della risposta in un’intervista del 2022 a Wood&Steel.
“Ci sono differenze che vanno al di là della sonorità, perché non stiamo parlando solo di ciò che si sente, ma di ciò che la chitarra fa sentire” dice. “Non si tratta nemmeno di parlare direttamente della distanza delle corde dalla tastiera, della tensione o della lunghezza della scala; qualità misurabili di impostazione. Si tratta della comunicazione che si verifica quando si suona una determinata chitarra. Quando qualcosa riguarda la combinazione del suono che produce, la sensazione delle corde sotto i polpastrelli, la resilienza e la flessibilità, la sensibilità al tocco, la combinazione di tutti gli elementi tattili e il suono che ne deriva, che ci dice come un musicista interagisce con la chitarra.”
Ridurre lo spreco delle corde e lanciare un programma di riciclo
Un importante valore condiviso da Taylor e D’Addario è l’impegno verso la tutela dell’ambiente e le pratiche commerciali socialmente responsabili. Un denominatore comune è il desiderio di utilizzare metodi di produzione moderni per creare efficienza e ridurre gli sprechi. Nell’ambito della nuova partnership per le corde, Taylor e D’Addario hanno discusso su come quest’ultima possa produrre corde più simili alla lunghezza effettiva necessaria, soprattutto per le chitarre con scale ridotte come la GS Mini, per ridurre al minimo lo spreco di materiale in eccesso.
Un altro esempio evidente dell’impatto ambientale di D’Addario è la produzione di corde rivestite che prolungano notevolmente la durata delle prestazioni, il che significa che i musicisti non dovranno cambiare le corde così spesso. Per ridurre i rifiuti associati alle corde usate, D’Addario ha investito notevoli risorse in un programma pionieristico di riciclaggio delle corde chiamato Playback, creato in collaborazione con TerraCycle, un’azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni per prodotti difficili da riciclare.
Attualmente gestito negli Stati Uniti continentali, il programma consente ai musicisti di riciclare le corde usate per chitarra e orchestra (acciaio e nylon) lasciandole in un contenitore per il riciclaggio D’Addario/TerraCycle vicino a loro. La maggior parte di questi contenitori si trova nei negozi di musica aderenti all’iniziativa. (Per scoprire il contenitore per il riciclaggio più vicino a te clicca qui.) Le corde di metallo vengono fuse e trasformate in nuove leghe metalliche; le corde di nylon vengono riciclate per usi industriali della plastica.
Come parte della nostra partnership con le corde, Taylor è orgogliosa di aderire al programma e di incoraggiare i proprietari di chitarre Taylor a riciclare le loro corde. Nel nostro campus di El Cajon, in California, abbiamo allestito dei bidoni di raccolta per uso interno in aree strategiche della fabbrica (come il reparto riparazioni). Siamo anche diventati un centro pubblico di raccolta delle corde elencato sul sito web di D’Addario, con un contenitore per il riciclaggio situato nel nostro Visitor Center.
Attraverso il programma Playback, i musicisti hanno anche la possibilità di spedire le corde usate per il riciclaggio, creando un account gratuito Players Circle sul sito web di D’Addario (è possibile scaricare un’etichetta per la spedizione tramite l’account). La condizione è che, per ridurre le emissioni di carbonio associate alla spedizione delle corde, le spedizioni devono pesare almeno due chili.
Data questa soglia, i responsabili di D’Addario suggeriscono che gli interessati possano raccogliere le corde usate da altri musicisti (amici, compagni di band, compagni di classe) per soddisfare i requisiti di peso e spedire quantità maggiori in modo più efficiente (la Terracycle lo chiama “lavoro di gruppo”). Un ulteriore incentivo è rappresentato dall’accumulo di punti attraverso il proprio account Players Circle, che possono essere utilizzati per acquistare prodotti D’Addario idonei.
Tra le chitarre di qualità superiore e le corde di qualità superiore e di lunga durata che possono essere riciclate, i musicisti possono sentirsi alla grande quando suonano una Taylor.
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