La collezione Catch Custom 2025

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Scoprite la nostra meravigliosa collezione di chitarre custom, presentata all’evento che precede il NAMM Show. Sfogliate la galleria per vedere la collezione: ve ne innamorerete.

Le nostre chitarre custom sono degli strumenti unici, caratterizzati da elementi di design selezionati tra una vasta gamma di legni, dettagli estetici e forme del corpo. Queste chitarre sono realizzate su misura per soddisfare i gusti estetici, le preferenze musicali e gli stili di ogni chitarrista, e sono straordinarie proprio come i musicisti che le imbracciano.

In occasione del nostro evento annuale Catch che precede il NAMM Show, abbiamo presentato un’incredibile serie di modelli custom, permettendo così ai rivenditori Taylor di esplorare e acquistare le chitarre di questa collezione. Ogni chitarra è stata progettata presso la nostra sede di El Cajon, in California, ed è caratterizzata dalla nostra catenatura Classe V, a esclusione dei modelli ibridi T5z con corpo cavo.

Ecco qui alcuni dei nostri modelli preferiti presentati all’evento Catch 2025, caratterizzati dalla creatività e dalla maestria tipiche del nostro programma di personalizzazione.

Caratterizzata da due legni straordinari sia in termini estetici che sonori, questa Grand Auditorium custom vanta fondo e fasce in cocobolo massiccio con rifinitura lucida, e un top in sequoia striato. Questo effetto della tavola armonica è dovuto ai minerali e al limo assorbiti dai vecchi tronchi di sequoia che giacciono per decenni nei letti dei fiumi della California settentrionale prima di essere rimossi. Dettagli come il binding del corpo in koa, il poggiabraccio in koa smussato e gli intarsi Faceted in madreperla/koa creano un’estetica unica, a cui si aggiungono meccaniche Gotoh dorate.

Questo modello con 12 tasti unico nel suo genere incarna lo spirito del nostro programma di personalizzazione, con un’estetica Art Deco e un abbinamento di legni pregiati in un corpo compatto e perfetto per il fingerstyle. Il top in abete Sinker e il fondo e le fasce in limba nero massiccio sono caratterizzati da una rifinitura brillante shaded edgeburst applicata ad arte. La rosetta in bosso/cocobolo e gli intarsi Euro Deco si abbinano perfettamente al binding in cocobolo, al logo sul capotasto in bosso, alla striscia posteriore e ai pulsanti delle meccaniche, entrambi in ebano e cocobolo. Dotata di un pickup LR Baggs Element VTC, questa chitarra è uno strumento straordinario.

Progettata per i musicisti che apprezzano l’estetica tanto quanto il suono, questa Grand Auditorium personalizzata presenta un vibrante trattamento Desert Dawn e una rifinitura lucida (corpo e manico), che fanno risaltare il fondo e le fasce in acero figurato, e il top in abete rosso Lutz con venature. Inoltre, questo strumento è caratterizzato da intarsi Victorian incisi, da un battipenna in avorio, da un binding in avorio, da una rosetta in avorio e finta tartaruga, e da piroli fermacorde in osso. Le meccaniche super precise Gotoh 510 in cromo anticato completano il design raffinato e garantiscono un ottimo controllo.

Musicalmente versatile e di grande impatto visivo, questa Custom T5z vanta un top in acero Big Leaf figurato con una colorazione chiara abbinato a un corpo in frassino Shamel proveniente da fonti sostenibili. La T5z è un ponte tra il mondo acustico e quello elettrico grazie al suo design ibrido a corpo cavo e all’ampio controllo del suono. I doppi humbucker, il sensore attivo del corpo, la commutazione a cinque vie e le meccaniche Gotoh 510 in oro anticato producono una vasta gamma di suoni, permettendo così di creare con precisione il suono desiderato. Gli intarsi Boxed Wave, il logo sul capotasto in bosso e l’elegante rifinitura lucida sull’intero strumento completano gli straordinari dettagli estetici.

Questa Grand Concert 12 tasti personalizzata è caratterizzata dalla straordinaria estetica e dal suono accattivante del koa hawaiano. Il corpo, con una rifinitura lucida e una configurazione del fondo a tassello di Simons, è realizzata in koa di ottima qualità, sapientemente selezionato. Il design a 12 tasti rafforza le medie e la tastiera è più comoda da suonare. Alcuni elementi in paua e bloodwood si abbinano a intricati intarsi Longhorn dorati in paua/madreperla, alle nostre meccaniche in bronzo lucido con pulsanti in ebano/koa, e piroli fermacorde scuri in osso in opale australiano verde.

Con il suo corpo Grand Auditorium in mogano massiccio, la bella spalla mancante Florentine e il trattamento Candy Apple Red, questo modello di chitarra custom è un capolavoro in termini estetici. Il logo in avorio sul capotasto, il binding e gli intarsi Hook and Latch si abbinano a un battipenna in avorio, a piroli fermacorde in osso e a una rosetta in avorio e dettagli scuri. La tastiera in palissandro dell’Honduras, l’impiallacciatura del capotasto e il ponte creano una sofisticata armonia visiva di colori. Dotata di meccaniche super precise Gotoh 510 in cromo anticato e di un pickup ES2, questa chitarra custom è perfetta per le sessioni in studio e le esibizioni dal vivo.

Questo corpo Grand Auditorium a spalla mancante con rifinitura lucida shaded edgeburst (su tutta la chitarra) è caratterizzato da fondo e fasce in sassafrasso Blackheart, e da un top in abete Sitka Bearclaw figurato. È un ottimo strumento grazie a un poggiabraccio in palissandro dell’Honduras, che garantisce un comfort maggiore, e a una serie di accessori accuratamente selezionati, a un’estetica raffinata e a un suono equilibrato e articolato che incanala lo stile unico del musicista con chiarezza e calore. I dettagli estetici unici includono una tastiera in ebano variegato, un’impiallacciatura colorata del capotasto in ebano con un accattivante logo in abalone, una backstrap in palissandro dell’Honduras e una copertura del truss rod, piroli fermacorde in ebano con abalone verde e meccaniche nere satinate.

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Chitarristi over 50

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Gli anni passano e le vostre mani potrebbero cominciare a sembrarvi diverse, ma con un po’ di spirito di adattamento e pazienza, è possibile suonare finché lo si desidera.

Quando mi è venuto in mente il titolo di questo articolo, ho pensato: “È un pezzo importante! Darò dei consigli ai chitarristi over 50 su come continuare a trovare l’ispirazione e su come migliorare”. Ma mi sono subito reso conto che oggi molti venerabili musicisti hanno superato i 50 anni, e che quindi non hanno bisogno di ispirazione! Dunque, ho deciso di concentrarmi su questioni più pratiche, come gli esercizi per le dita irrigidite (per non parlare dei corpi irrigiditi), i cambiamenti da apportare per rendere lo strumento più facile da suonare (sto guardando voi, corde ad alta tensione) e degli stili che forse non avete mai esplorato.

Molti dei miei allievi sono notevolmente più anziani di me. Tuttavia, è stato solo quando ho compiuto 50 anni che ho iniziato a comprendere meglio le esigenze dei chitarristi senior. I luoghi comuni sono veri: il corpo inizia a cambiare quando si compiono 50 anni e, tra le altre cose, ci si può sentire irrigiditi, avere problemi di vista e di udito. Ecco alcuni consigli su come affrontare i cambiamenti dovuti all’invecchiamento e i loro effetti nel suonare la chitarra.

Riscaldatevi a fondo. Che siate appassionati di bluegrass flatpicking, di fingerstyle o di bending in stile blues, una volta compiuti 50 anni potreste iniziare a pensare che, a un tratto, sia più difficile eseguire queste tecniche. Ma secondo la mia esperienza, è un po’ come una vecchia auto ricoperta di brina in inverno: tutto ciò che dovete fare è riscaldarvi più lentamente. In questo modo non solo risolverete il problema della rigidità delle dita, ma migliorerete anche come musicisti. Suonare lentamente permette di riflettere sulla tecnica, sull’esecuzione e sull’intenzione. Detto questo, il riscaldamento non deve essere per forza noioso. Ecco alcune idee divertenti che vi aiuteranno a sciogliere un po’ di più le dita.

1) Imparare un nuovo brano. Niente di eclatante, qualcosa che potete imparare in cinque minuti utilizzando uno schema di accordi o un tabulato trovato al volo online. Scegliete un brano con un nuovo schema o un nuovo ordine di accordi, o magari con nuove sonorità. Vi consiglio ovviamente i Beatles (Fig. 1), ma andrà bene qualsiasi brano che non sappiate suonare. La cosa migliore è che avrete sempre dei nuovi brani da provare. Se non ve ne viene in mente nessuno, fate una ricerca su Internet sulle 100 canzoni migliori di ogni anno.

2) Eseguite un bending di un semitono o perfino un bending in stile blues di mezzo semitono invece che di un tono. (Fig. 2) Fare un bending di un tono può rovinare le dita e i muscoli che non sono riscaldati. Eseguire un bending più in alto sul manico è molto più facile che farlo in prima posizione. Questi tipi di bending posso essere usati in qualsiasi genere.

3) Suonate veloci e a intervalli brevi. (Fig. 3) Questo è uno dei migliori consigli che posso darvi, a prescindere dalla vostra età. La maggior parte dei chitarristi è in grado di suonare due note in modo relativamente veloce: assicuratevi che siano pulite e precise. Una volta acquisite queste due note, provate ad aggiungerne una terza. Suonare velocemente è più una questione di resistenza che di velocità vera e propria, quindi esercitatevi per aumentare gradualmente la resistenza, una nota alla volta.

4) Provate a suonare a orecchio una melodia abbastanza semplice. (Fig. 4… provate a trovare il finale.) È davvero utile se la vista non è più quella di una volta.

A proposito di problemi di vista: se siete abituati a leggere le notazioni e i tabulati, ma vi siete accorti che è sempre più difficile distinguere le note o i numeri, ecco qui due stratagemmi che potete adottare.

1) Iniziate a usare i PDF in formato elettronico, così potrete ingrandirli.

2) Procuratevi un programma di notazione musicale che vi permetta di creare i tabulati e di modificarne le caratteristiche. Per esempio, avrete notato che nella tabella corrispondente i diagrammi degli accordi sono più grandi del solito, i bending di mezzo semitono sono più brevi di quelli di un semitono, la notazione nella riga tre è più piccola delle altre righe (ho scoperto che rimpicciolire la notazione in questo punto la rende più facile da leggere) e il tabulato è più grande di quello che di solito si trovano nelle riviste. La maggior parte di queste modifiche può essere fatta con un clic del mouse. I brani saranno più facili da leggere e, di conseguenza, più facili da imparare.

Infine, a proposito di riscaldamento e defaticamento, ricordate di allungare spesso le dita: prima, durante e dopo aver suonato. (Si veda il mio articolo “Il chitarrista atleta” apparso nel numero di Wood&Steel dell’estate 2015.)

Per anni, tutto quello che volevo fare era suonare, suonare e suonare. Non mi interessavano i setup, i legni, il raggio della tastiera o gli amplificatori: mi interessavano solo le note. Poi, qualche anno fa, il manager di una delle band in cui suono ci ha presentato un tecnico delle chitarre e – ecco quanto mi prendevo cura dei miei strumenti – ho chiesto: “Perché un tecnico delle chitarre? So cambiare le corde da solo!”. Inutile dire che all’inizio il tecnico e io non andavamo d’accordo, ma poi ha cominciato a sistemarmi tutte le chitarre. “Aspetta! È così che una chitarra dovrebbe suonare? E il suono? Cosa ho fatto negli ultimi 30 anni?”. Ero scioccato da ciò che una persona interessata alla suonabilità di uno strumento tanto quanto io lo ero a ciò che veniva suonato poteva fare con un pezzo di legno e dell’acciaio. Lettori, fatevi un favore e trovate un tecnico delle chitarre affidabile: qualcuno che conosca il vostro stile e rispetti la vostra opinione, ma che capisca anche come la vostra chitarra dovrebbe suonare. Se siete come me e non fate controllare le chitarre da anni, vi assicuro che il vostro strumento può suonare meglio e lo farà.

Che siate tecnologici o meno, c’è una modifica facile e poco costosa che potete fare affinché qualsiasi chitarra sia più facile da suonare con l’avanzare dell’età: cambiare la tensione delle corde. Non voglio mettermi a discutere sul suono e sulla tensione delle corde, ma questo è il nocciolo della questione: se le corde sono talmente pesanti da non riuscire a suonare bene, il suono è irrilevante. Quindi, se le vostre mani non sono più forti come prima, provate a usare delle corde con una tensione inferiore. Se è vero che allenarsi può aiutare a mantenere e a ricostruire i muscoli, è anche vero che è normale perdere massa muscolare con l’avanzare dell’età. Potete anche provare a usare e abbinare corde con tensioni diverse: le prime corde a tensione bassa e le ultime a tensione alta, o viceversa. Assicuratevi di far regolare la truss rod, preferibilmente da un tecnico qualificato, per poter suonare meglio. A questo proposito, un tecnico potrebbe essere in grado di migliorare l’action della vostra chitarra senza cambiare la tensione delle corde. L’action è una questione di preferenze personali, quindi sperimentate insieme a un tecnico qualificato che comprenda le vostre esigenze.

Ecco un ultimo consiglio riguardo alla suonabilità. Se avete ancora delle difficoltà a suonare la vostra chitarra preferita anche dopo un buon setup, potrebbe valere la pena provare una chitarra con corde in nylon. Certo, queste corde sono più morbide di quelle in acciaio e hanno anche una tensione inferiore, che riduce la forza e lo sforzo necessari per intonare le note. È vero che le corde in nylon producono un suono diverso ma, come già detto, se non riuscite a suonare i tasti correttamente, il suono è irrilevante. [Nota dell’editore: sebbene le chitarre con corde in nylon abbiano una tensione inferiore, non dimenticate che i manici tendono a essere leggermente più larghi, quindi se volete scegliere questa opzione, assicuratevi di provare la chitarra per valutare come reagisce la mano.]

Spesso i miei allievi pensavano che il loro modo di suonare si fosse stabilizzato: credevano che, dopo anni di pratica, non stessero migliorando. Stranamente, molti di loro sono migliorati così tanto in un certo stile o in una particolare tecnica che, in realtà, non si sono stabilizzati, ma hanno semplicemente iniziato a padroneggiare un certo stile o una certa tecnica. Non direi mai che un musicista non può migliorare ma, a un certo punto e a una certa età, si può giustamente pensare: “Ehi, sono abbastanza bravo in questo!”. A volte i miei allievi non riescono a vedere la foresta perché guardano gli alberi ed è compito mio mostrargliela. Quindi, cosa deve fare un chitarrista del genere? Ci sono due opzioni:

1) Continuare ad andare nella stessa direzione ampliando il proprio repertorio. Per esempio, un chitarrista appassionato di fingerpicking e ossessionato da Chet Atkins (che ha continuato a suonare e registrare fino a 70 anni e più) potrebbe esplorare il mondo del fingerstyle del flamenco o della chitarra classica, seguire la tradizione acustica del tapping e dello smacking alla Michael Hedges, oppure concentrarsi su tecniche jazz come quelle utilizzate da Joe Pass o sullo stile di picking ibrido di Mimi Fox.

2) Cambiare obiettivo, ma non troppo radicalmente. Se di solito siete dei chitarristi appassionati di flatpicking in stile bluegrass, provate a suonare le vostre melodie preferite in stile surf (Fig. 5). Magari l’improvvisazione jazz su una singola nota è sempre stata la vostra passione, ma siete interessati anche all’approccio dei raga indiani. Non buttatevi a capofitto nella musica classica Hindustani, ma approcciate questo genere con l’ensemble Shakti di John McLaughlin e la sua interpretazione leggermente più occidentale. (Vorrei soffermarmi sulle incredibili performance di McLaughlin del 2023, mentre era in tournée all’età di 81 anni. Se non avete ancora visto i video di questo tour, troverete qualche spezzone su YouTube. Si tratta di un’esibizione davvero eccezionale per qualsiasi musicista, a prescindere dall’età.)

Infine, e questo è probabilmente il miglior consiglio che posso dare a qualsiasi chitarrista: iniziate a cantare, se non l’avete ancora fatto. Niente vi renderà dei musicisti migliori (“chitarrista” è bello, “musicista” è meglio) che cantare, perché interiorizzerete la musica come non potreste fare soltanto suonando la chitarra.

Il nostro mondo sta cambiando così rapidamente che è quasi impossibile prevedere come sarà la musica di domani. Tra Internet, i programmi di musica per computer (dai DAW ai software di notazione e innumerevoli altri che senza dubbio ignoro) e l’intelligenza artificiale, sono entusiasta di tutte queste infinite possibilità. Ma ovviamente il fattore più importante che caratterizzerà la musica del futuro sarà la prossima generazione di musicisti.

Mia figlia è una bassista di talento e ogni giorno la vedo crescere come musicista. Anche se mi piacerebbe prendermi qualche merito, questa crescita è in realtà dovuta al programma di educazione musicale della sua scuola superiore, al suonare con i suoi coetanei e alla sua voglia di migliorare. Al momento, è di gran lunga il fattore che mi stimola e mi motiva di più come musicista. Se siete uno di quei vecchi rimbambiti che dicono “I ragazzi di oggi non sanno cos’è la buona musica”, forse state ascoltando i ragazzi sbagliati.

Un detto recita “La gioventù è sprecata per i giovani”, ma credo che l’invecchiare sia sprecato per tutti se non lo si sfrutta al meglio. Dopotutto, c’è ancora tanta musica da fare.

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Cinque (centomila) buone ragioni per amare la GS Mini

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Con la sua compattezza e la sua vivacità, la nostra acustica super famosa è amata da musicisti di ogni genere.

Tra il mezzo secolo di storia di liuteria e un primato di innovazione volta a migliorare l’esperienza strumento alla mano, nel corso degli anni si sono avvicendati numerosi modelli tanto amati nella linea Taylor. Ma l’irresistibile GS Mini spicca come design icona di Taylor, vantando mezzo milione di modelli venduti in soli 14 anni.

Grazie a dimensioni ridotte, un manico comodo e una voce potente che sorprende considerando il suo peso, la GS Mini è davvero unica nel suo genere. Se non l’hai mai provata o se pensavi di acquistarne finalmente una, eccoti cinque buone ragioni per aggiungere subito una GS Mini al tuo arsenale musicale.

#1: La metti dove vuoi e la porti ovunque vai.

Prova a mettere una GS Mini tra una acustica full-size e una comune chitarra da viaggio 3/4 e vedrai subito perché ha tanto successo tra i musicisti.

Ispirata alla nostra originale forma del corpo Grand Symphony (ecco spiegato l’acronimo “GS”), ha una dimensione compresa tra la Grand Concert e la Baby Taylor. Una volta presa in mano, sentirai subito i benefici di questa scelta: comoda sulla coscia, con dei contorni che abbracciano perfettamente la gamba offrendo al contempo un posizionamento perfetto per entrambe le mani. In pratica, una delle esperienze più confortevoli che si possano trovare su un’acustica.

Le proporzioni compatte della Mini la rendono anche uno strumento ideale per chi passa molto tempo in viaggio o in volo. Ogni modello di GS Mini viene offerto con una borsa da viaggio strutturata e imbottita dotata di spallacci, ed è pertanto facile da inserire in auto o da portare in aereo (ricorda sempre di consultare le linee guida di ogni compagnia circa il trasporto di strumenti musicali).

#2: La compattezza non sacrifica il tono.

Solitamente le chitarre acustiche di dimensioni ridotte sono un po’ una scommessa in termini di capacità sonore. Spesso nelle chitarre “tascabili” le dimensioni ultra compatte vanno a discapito di una risposta tonale.

La GS Mini però è diversa. Parte con un top in legno massello su ogni modello e, anche scegliendo la tavola armonica in abete, koa o mogano, produrrà sempre una proiezione nitida e potente con un impressionante intervallo dinamico. L’utilizzo della forma del corpo Grand Symphony è un fattore importante nel notevole output sonoro della Mini. Con una pancia più ampia e una capacità d’aria relativamente maggiore per essere una chitarra di dimensioni ridotte (la profondità del corpo è quasi pari a quella della Grand Concert), produce un volume piacevole e una profondità sonora a tutto raggio. La GS Mini presenta anche un foro di risonanza di dimensioni standard, con lo stesso diametro di 10,16 cm dei modelli full-size, anziché da 8,89 cm della Baby Taylor. Avere una “bocca” più larga rispetto alle sue dimensioni gli permette di produrre un notevole volume impossibile da non apprezzare.

Per quanto riguarda il corpo, per la stabilità strutturale la GS Mini presenta uno speciale fondo “scatenato” che incorpora un arco pressato senza catenatura interna. Questo elemento di design favorisce la risonanza con la costruzione in legno impiallacciato per fondo e fasce. Unendo tutti questi fattori, l’output tonale è praticamente il doppio rispetto a quanto ci si aspetta da una qualunque chitarra 3/4.

#3: Ottima per ogni palco e in studio.

La GS Mini sarà anche adatta per i viaggi, ma è molto più di una chitarra da viaggio o da salotto. Risponde perfettamente in ogni situazione musicale. Molti modelli montano un’elettronica integrata che semplifica l’amplificazione, la registrazione e il missaggio. I modelli standard di GS Mini-e includono preamplificatore ES-B e pickup, con aggiunta di accordatore digitale integrato oltre ai potenziometri per volume e tono. I modelli di GS Mini-e Plus vantano l’elettronica ES2 integrata, lo stesso pickup dietro la selletta che si trova sulle nostre chitarre top di gamma. Artisti come Damon Albarn (Blur, Gorillaz) hanno suonato la loro Mini davanti a uno stadio gremito di fan. Poiché è ideata anche per equilibrio e chiarezza sonora ottimizzati, è facile anche collegarla a un microfono in studio o in casa: insomma, uno strumento incredibilmente versatile.

Watch Creature Canyon perform “American Movie” with a trio of koa-bodied GS Minis, including our fun-to-play acoustic bass.

#4: La versatilità offre un sound per tutti i gusti.

Scopri tutta la serie di GS Mini e noterai un’ampia gamma di opzioni di legni, dall’abete abbinato al palissandro impiallacciato, alle versioni tutte in mogano o tutte in koa hawaiano, per arrivare alla nostra 50th Anniversary limited edition. Dal punto di vista tonale, i modelli con top in abete risuoneranno familiari a molti chitarristi grazie alla proiezione e al punch delle medie frequenze. Le GS Mini in mogano produrranno una risposta leggermente più legnosa e secca, mentre quelli in koa produce una maggiore brillantezza e più calore nei bassi che si accentuerà man mano che il legno matura.

Ogni combinazione di legni offre anche un proprio carattere visivo, e i modelli come la GS Mini-e Koa Plus di certo colpiscono musicisti e pubblico con le loro colorazioni sgargianti. I modelli che hanno il “Plus” nel nome includono inoltre rifiniture estetiche come la lucidatura su tutto il corpo.

E a proposito di estetica…

#5: La GS Mini è un mezzo perfetto per i nostri progetti in collaborazione in continua espansione.

Se hai seguito Taylor negli ultimi mesi, avrai notato qualche modello di GS Mini particolarmente interessante, tra cui alcuni decorati con splendidi artwork personalizzati. Si tratta del risultato di un nuovo programma che chiamiamo Taylor CoLabs.

CoLabs è un’opportunità con cui Taylor collabora con marchi, artisti e altre organizzazioni che secondo noi condividono la nostra mission, portando così nuova linfa nei nostri design e diffondendo sempre di più il sound Taylor. Puoi scoprire alcune di queste collaborazioni sulla nostra pagina dedicata a CoLabs [link] e vedere una raccolta delle chitarre GS Mini art-top custom che abbiamo realizzato negli anni qui.

BONUS: la famiglia GS Mini include anche un basso acustico a quattro corde.

Con forma e dimensioni simili rispetto alle nostre chitarre GS Mini a sei corde, il GS Mini Bass è configurato con delle corde da basso in scala ridotta formulate ad hoc, sviluppate dai maestri di D’Addario specialmente per il maestro liutaio di Taylor, Andy Powers. Dotate di rivestimento in bronzo intorno a un nucleo in nylon, le corde dei nostri bassi offrono un feeling morbido ma reattivo e una voce che resta calda ma immediata. Un’impresa non facile per un basso con una lunghezza di 59,69 cm. Perfetto per aggiungere basse frequenze dinamiche a ogni mix, il GS Mini Bass fornisce la stessa portabilità e lo stesso comfort della sua controparte a sei corde, permettendoti di condire le tue jam con un po’ di bassi toni. È ideale anche per i bambini che vogliono far pratica. Ed è un ottimo strumento per provare nuove melodie e incidere tracce di basso in studio. Guarda in basso come il compositore e musicista di Taylor RAM dimostra come usare il suo GS Mini Bass in studio.

Le opzioni dei modelli variano di anno in anno, ma il GS Mini Bass è attualmente disponibile in due varianti: il GS Mini-e Bass standard, con top in abete massello e fondo e fasce in sapelli impiallacciato, e il GS Mini-e Koa Bass, con top in koa hawaiano massello e fondo e fasce in koa impiallacciato. Entrambe le edizioni includono l’elettronica ES-B integrata per un’amplificazione semplificata.

Consulta tutta la sezione speciale dedicata alla GS Mini qui in Wood&Steel e visita il tuo rivenditore più vicino per provarne una di persona.

Modello Signature

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Per festeggiare lo storico traguardo di 500.000 GS Mini prodotte, abbiamo realizzato una chitarra firmata da tutti i dipendenti.

Conosci il vecchio detto “Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”? Beh, per realizzare una GS Mini ci vuole un’intera fabbrica. Prima di essere adagiata nella sua custodia protettiva dopo l‘ultima ispezione, la chitarra, ormai terminata, sarà passata tra le mani di innumerevoli artigiani che avranno contribuito alla sua nascita.

Sin dal suo debutto nel 2010, la GS Mini viene prodotta nel nostro complesso produttivo a Tecate, nello stato messicano della Baja California. A neanche 70 km dal nostro quartier generale statunitense di El Cajon, in California, le nostre operazioni di Tecate si estendono in un edificio di oltre 11.000 m2, che nel 2014 abbiamo ampliato dopo aver preso possesso di altri piccoli edifici di un vecchio parco logistico. Il parco attuale è uno dei migliori dell’area e si erge su un lotto che in passato fungeva da vigneto. La costruzione della struttura è stata progettata e supervisionata da noi per ottimizzare il flusso dei processi produttivi, compresa la realizzazione di custodie rigide e da viaggio. La struttura include anche una mensa per i dipendenti.

Per festeggiare il traguardo di quest’anno di 500.000 GS Mini prodotte, abbiamo invitato i nostri dipendenti di Tecate a firmare una delle nostre chitarre. Stando al direttore di produzione Randy Johnoff, siamo riusciti a ottenere circa 300 firme su più di 400 dipendenti. Insomma, un poema! Le firme ricoprono tutta la chitarra, compresi manico e retro della paletta.

Per collegarci all’altro importante traguardo del 50° anniversario di Taylor, anche i co-fondatori Bob Taylor (nonché prode ideatore della GS Mini) e Kurt Listug, insieme al capo progettatore, presidente e amministratore delegato Andy Powers (la mente dietro il GS Mini Bass) hanno firmato la chitarra. La terremo qui negli archivi di chitarre Taylor per i posteri.

L’arte nel corpo

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La vivace personalità della GS Mini è diventata un veicolo ideale per le personalizzazioni grafiche. Ecco un campionario di alcuni splendidi design art-top realizzati negli anni, incluse alcune straordinarie nuove creazioni in collaborazione.

Nella linea Taylor certo non mancano proposte di chitarre ultra premium. Ma la GS Mini è diversa. La sua filosofia di design si è sempre basata sull’idea di creare l’esperienza più accessibile possibile. Grazie a dimensioni compatte e a un prezzo abbordabile, la Mini è pensata per essere divertente e invitante senza timore di portarla in giro o passarla tra amici.

Negli anni, la GS Mini è cresciuta sino a diventare una corposa serie dotata di varie opzioni di legni (con aggiunta di un basso a quattro corde). Recentemente abbiamo esplorato una nuova frontiera estetica, una gamma di edizioni “art-top”, con un top artistico. Le avanzate tecnologie di applicazione dei colori ci hanno permesso di sperimentare con vivaci rifiniture grafiche che fanno della tavola armonica un’autentica tela artistica. Questo ha dato vita a interessanti collaborazioni creative con artisti e altri partner. Volevamo mostrare alcuni nostri recenti design nati nell’ambito del programma Taylor CoLabs. E nel mentre, abbiamo pensato di rivisitare alcuni vistosi modelli art-top realizzati negli anni con altri partner. Non perderti gli altri modelli di GS Mini art-top nei mesi a venire.

2012

La Tony Hawk Foundation

Uno dei nostri primi progetti art-top fu una collaborazione con la Tony Hawk Foundation, in cui creammo una collezione speciale di chitarre custom molto appariscenti ispirate a diverse grafiche iconiche usate sulle tavole Hawk nel corso della lunga carriera di questa leggenda dello skate. Le chitarre furono messe all’asta per la raccolta fondi denominata Tony Hawk Pro Skater HD Presents Stand Up for Skateparks nel 2012. La fondazione supporta i programmi ricreativi per i giovani e stanzia fondi per costruire skatepark pubblici nelle comunità a basso reddito in tutti gli Stati Uniti.

Quattro delle chitarre Taylor messe all’asta erano modelli di 214ce, ciascuna con una grafica diversa ridisegnata per il top della chitarra e stampata ad hoc usando un processo a piano di immagini digitali. La quinta chitarra della serie era una GS Mini con fondo e fasce in palissandro laminato che si fondeva bene con i colori caramello, nero e oro del design “Crowned” del top.

2013

Chitarre trofeo per i vincitori di sci e snowboard a Copper Mountain

Un altro interessante design custom per la GS Mini nacque da una collaborazione coi nostri amici del Copper Mountain Resort nella contea di Summit, in Colorado, che ci commissionarono delle chitarre da presentare come trofei per i vincitori della competizione di sci e snowboard Sprint U.S. Grand Prix. L’evento ebbe luogo a Copper Mountain il 9 e 10 gennaio 2013, attirando alcuni dei migliori atleti di sci e snowboard del mondo.

Dato il calibro della competizione, decidemmo di creare qualcosa di eccezionale per celebrare i vincitori e l’evento in sé, così creammo una rifinitura grafica poi stampata su tre chitarre GS Mini. Le chitarre per il primo, secondo e terzo posto si differenziavano rispettivamente per i numeri “1” in oro, “2” in argento e “3” in bronzo, con l’aggiunta di altri loghi ed elementi grafici personalizzati per l’evento. I vincitori ricevettero così un trofeo di tutto rispetto e al contempo un’affidabile chitarra da viaggio da portare sempre con sé.

Dopo la premiazione, numerosi atleti condivisero sui social la loro sorpresa nel vedere le chitarre, e tra questi ricordiamo Mike Riddle, vincitore dell’evento di freeski, di cui citiamo le parole: “È forse il trofeo più figo che abbia mai ricevuto.”

2012

Concorso “Changed” per i Rascal Flatts

Nel 2012 collaborammo con dei titani della musica country, i Rascal Flatts e Country Music Television (CMT), per creare un concorso e una promozione unici sulla scia del loro album appena lanciato, Changed. Invitammo i fan a inviarci un design grafico per il top di una chitarra acustica GS Taylor, e il vincitore sarebbe stato incluso su una GS custom, poi usata come chitarra ufficiale del loro tour, insieme a una GS Mini abbinata per una promozione affine. (Al tempo, il chitarrista solista della band, Joe Don Rooney, possedeva svariate Taylor, tra cui GS8e, 714ce e 810ce.)

Il design vincente, ideato da Peter Geiger della Carolina del Nord, presentava targhe automobilistiche di Ohio, Oklahoma e Tennessee (in riferimento alle radici della band), più un collage che formava la parola “Changed”. A differenza di molti altri design inviatici per il concorso, quello di Geiger era una foto di una vera opera d’arte industrial realizzata da lui. Geiger, artista che da circa cinque anni realizza sculture di chitarre usando vecchie targhe di auto, ne aveva prese diverse e disposte in modo da formare la parola “Changed”, per poi incollarle su un modello in legno con la stessa forma del corpo di una GS Taylor seguendo le dimensioni fornite sulla pagina del concorso. I top hanno infine ricevuto una lucidatura che impreziosiva ancora di più la rifinitura grafica.

2017

GS Mini per American Girl

Ricordiamo tutti la famosa marca di bambole e accessori American Girl®. Nel 2016, il team creativo dell’azienda si interfacciò con diverse persone presso il famoso locale Bluebird Café di Nashville circa lo sviluppo di una nuova bambola: Tenney Grant, una giovane e promettente cantautrice che insegue il suo sogno musicale proprio a Nashville. Oltre alla bambola in sé, la collezione di accessori dedicata a Tenney includeva diversi prodotti del mondo musicale, tra cui una miniatura di un’autentica Taylor GS Mini con tanto di artwork custom e che suonava tre brani.

E fu proprio attraverso i nostri amici del Bluebird che Taylor fu invitata a collaborare sul progetto di design della chitarra con American Girl. Oltre alla chitarra nelle dimensioni da bambola, Taylor realizzò anche una GS Mini in edizione speciale American Girl per ispirare le più giovani a perseguire le proprie aspirazioni musicali. Dopo che American Girl sviluppò l’artwork custom per la tavola armonica per la bambola, noi producemmo la stessa rifinitura grafica in scala ampliata per un top che si abbinasse alla chitarra Taylor. Il vivace top color foglia di tè sfoggiava una stampa floreale bianca, battipenna in finto madreperla bianco e una rosetta in bianco e nero per il foro di risonanza che richiamava la GS di Tenney.

Per promuovere il lancio della collezione Tenney, American Girl girò un episodio della loro serie di YouTube, AG Life, presso il nostro showroom di Nashville con Savannah Keyes, artista Taylor e corrispondente di Radio Disney Country.

2024

La collezione Stio

Una delle nostre recenti collaborazioni è stata con il marchio di abbigliamento outdoor Stio, dando vita a una vivace collezione che consta di nove GS Mini in edizione limitata, ciascuna con un coloratissimo artwork custom. Stio richiese a nove artisti di creare delle immagini ispirate a paesaggi esterni che rappresentassero il loro personale stile artistico. Da qui nacque un’ampia serie di materiali visuali audaci e tutti diversi. Nel nostro blog puoi leggere di più sulla collaborazione, vedere ogni chitarra e scoprire di più su ciascun artista e sulla sua ispirazione creativa.

2024

La collezione di GS Mini Taylor x MLB™

La nostra collaborazione creativa più recente invita gli amanti delle chitarre e del baseball a unire le proprie passioni con una GS Mini Taylor x MLB™. La collezione comprende tutte le 30 squadre della Major League Baseball™, dove la GS Mini di ciascuna squadra sfoggia un top abbellito con il logo ufficiale e lo schema cromatico della squadra. Queste chitarre sono splendide non solo da esporre a casa, ma sono anche ottime compagne nelle feste prima di una partita.

2020

The Last of Us II GS Mini

La nostra collaborazione con la software house Naughty Dog, i creatori di The Last of Us, ha dato vita a due modelli Taylor in edizione limitata, una 314ce e una GS Mini, in concomitanza con l’uscita di The Last of Us Parte II nel 2020. Come i fan del franchise (poi adattato anche in una serie TV drammatica vincitrice di premi prodotta da HBO Max) sapranno già benissimo, Ellie, l’eroina e impavida protagonista che sopravvive nel mondo post-apocalittico di The Last of Us Parte II, suona una chitarra acustica all’interno del gioco.

La GS Mini con top in mogano che abbiamo realizzato presentava fondo, fasce e manico in un nero lucido semitrasparente, mentre il top nero opaco sfoggiava un motivo botanico bianco contrastante che rievoca il tatuaggio di Ellie in The Last of Us Parte II. Sulla paletta, il logo del gioco viene abbinato al logo Taylor. Queste chitarre erano acquistabili unicamente tramite il PlayStation Store.

2023

Pierce the Veil Jaws of Life GS Mini

Abbiamo collaborato con la band post-hardcore/pop-punk (che suona acustiche Taylor) Pierce the Veil proveniente da San Diego, città natale di Taylor, per produrre una GS Mini in edizione speciale con un top che presenta un artwork custom del loro album del 2023, The Jaws of Life. La chitarra è stata pensata perché potesse essere acquistata dai fan della band. L’ennesimo esempio di come la Mini può essere personalizzabile per delle collaborazioni con gli artisti.

2024

GS Mini in edizione speciale per l’anno del Drago

Per festeggiare il 2024, anno del Drago, abbiamo prodotto una serie di GS Mini in edizione speciale con un drago colorato per il nostro mercato cinese. L’artwork personalizzato mostra l’immagine del drago in stile cinese su un accattivante sfondo disegnato rosso. Analogamente, nel 2023, avevamo prodotto un modello per festeggiare l’anno del Coniglio.

2024

GS Mini e GS Mini Bass per Hop on a Cure

Taylor vanta da anni un ottimo rapporto con Zac Brown e con gli storici membri della sua band, compreso il fondatore, pluristrumentista e voce John Driscoll Hopkins. Nel 2021 a Hopkins, alias “Hop”, è stata diagnosticata la SLA. Nel tentativo di accelerare la ricerca di una cura, lui e sua moglie Jen hanno creato la fondazione Hop on a Cure. Taylor ha recentemente collaborato con la fondazione per produrre una piccola quantità di GS Mini custom (o meglio, chitarre e GS Mini Bass) da mettere all’asta per un evento di beneficenza. I top presentano un artwork e il logo della fondazione. Puoi scoprire di più sulla fondazione qui.

2024

Prototipi di GS Mini per Dolly Parton

La leggenda della musica Dolly Parton suona una GS super personalizzata tutta paillettata e decorata. Così, mentre lei e il suo team vagliavano alcune idee di promozione radiofonica, noi producemmo diverse GS Mini art-top come prototipi. I suoi fan riconosceranno subito il motivo con le farfalle mostrato su una delle chitarre in omaggio alla sua etichetta discografica, la Butterfly Records.

La GS Mini vista coi vostri occhi

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Abbiamo esplorato i vari social per capire quanto i nostri clienti amano la GS Mini, anche dopo 14 anni.

A quasi 15 anni dall’uscita delle GS Mini, i chitarristi hanno scoperto un numero pressoché infinito di modalità con cui sfruttare appieno la sua forma compatta e la sua voce potente. Abbiamo pertanto cercato un po’ in rete e abbiamo scoperto un’autentica miniera d’oro di contenuti incredibili realizzati da voi, nostri fan accaniti e amanti della GS Mini. Continua a leggere e scopri un piccolo squarcio del grande impatto che la GS Mini ha avuto sul mondo della musica.

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  • 2024 Numero 1 /
  • Una collezione d’oro: showcase delle edizioni limitate per il 50° anniversario di Taylor

Una collezione d’oro: showcase delle edizioni limitate per il 50° anniversario di Taylor

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Abbiamo in programma un festeggiamento di un anno intero in cui rilasceremo una selezione di modelli commemorativi per tutta la durata del 2024. Vediamo la prima ondata.

Nel team di sviluppo dei prodotti Taylor non c’è stata penuria di idee circa i design speciali che avrebbero celebrato nel modo migliore il 50° anno di attività dell’azienda. Alla fine, abbiamo deciso di esaltare la varietà di gusti musicali ed estetici dei proprietari di chitarre Taylor nel corso degli anni e la diversità della nostra linea di chitarre.

È con gioia che iniziamo una carrellata della durata di un anno che comprende chitarre in edizione limitata ideate ad hoc e che abbraccia l’intera linea Taylor. Alcune sono ispirate ai modelli preferiti dai musicisti nel corso degli anni. Altre sono capolavori che vantano legni pregiati e una foggiatura ricercata. Il nostro obiettivo è rilasciare quest’anno una selezione di chitarre commemorative del 50° anniversario che parta dalla GS Mini e arrivi fino alla serie Presentation.

In onore delle nostre “nozze d’oro”, tutte le chitarre di questa collezione avranno un tema di design comune composto da meccaniche dorate e i pioli del ponte in ebano con puntini dorati in acrilico, il tutto impreziosito da un’etichetta celebrativa del 50° anniversario all’interno dello strumento.

Questa collezione tanto speciale per noi è di fatto un tributo a tutti i musicisti che hanno reso Taylor parte del loro percorso musicale durante il mezzo secolo passato. Che tu abbia scelto di affidarti a Taylor da tempo o che ti stia affacciando solo ora alle nostre chitarre, grazie e buona musica!

814ce LTD Builder’s Edition del 50° anniversario

In questa raffinata espressione del modello di punta Taylor, il palissandro e la sequoia creano l’ambiente perfetto per una ricca esperienza musicale.

Fondo/fasce: palissandro indiano
Top: sequoia Sinker

Sarebbe illegale non celebrare il modello Taylor per eccellenza, la 814ce, con un’edizione speciale per il 50° anniversario. Tanto per cominciare, la serie 800 in palissandro/abete è parte integrante della nostra storia sin dal 1975. Nel 1994, Bob Taylor introdusse il corpo Grand Auditorium (GA) per festeggiare il ventennale dell’azienda, includendovi un modello XX-RS in palissandro/abete in edizione limitata. La forma GA si incastrò perfettamente tra la dreadnought ideale per il flatpicking e la Grand Concert più incentrata sul fingerstyle, offrendo dunque maggiore versatilità musicale. La sua popolarità crebbe a tal punto da diventare il corpo Taylor principale. E quando la 814ce entrò nella serie 800, grazie anche alla spalla mancante e all’elettronica integrata, il modello arrivò a incarnare l’essenza dell’esperienza moderna con corde in acciaio e diventò una risorsa indispensabile per musicisti da studio e da palco in tutto il mondo. Per non parlare di quanto ha venduto tra gli amatori.

Con questa iconica eredità Taylor, la serie 800 diventò anche un punto focale del 40° anno di Taylor nel 2014, quando il testimone passò da Bob Taylor a Andy Powers, rivestendolo del ruolo di designer di chitarre Taylor di nuova generazione. Andy accolse la filosofia aziendale di continuo miglioramento nel design, e diede alla serie un significativo ammodernamento che alzò ulteriormente l’asticella di tono e suonabilità.

E proprio l’anno scorso, Andy ha regalato alla 814ce il suo trattamento Builder’s Edition dando vita a due versioni, tra cui una splendida edizione Blacktop.

Per la nostra reinterpretazione del 50° anno, Andy ha creato una nuova meraviglia in Builder’s Edition, stavolta abbinando il palissandro indiano per fondo e fasce a una sequoia Sinker per il top. La sequoia, estratta dai tronchi prelevati dai fiumi della California settentrionale, risponde con grande sensibilità tattile, calore e proiezione. Insieme ai bassi intensi e agli alti brillanti del palissandro, e potenziata dalla nostra catenatura V-Class, il tono ne risulta splendidamente complesso con un intervallo dinamico molto espressivo.

Le virtù sonore della chitarra sono corrisposte da numerose accortezze che migliorano la comodità e definiscono l’esperienza Builder’s Edition. In questo modello, troviamo un poggiabraccio smussato in mogano, la spalla mancante, anch’essa smussata, i bordi del corpo stondati senza binding e un ponte Curve Wing contornato. Altri dettagli eleganti che donano alla chitarra una spiccata personalità estetica sono: una rosetta in abalone verde con filettatura in palissandro/acero/nero, un foro di risonanza con binding in palissandro, rifinitura dei bordi sul top in palissandro/acero/nero e un battipenna in palissandro indiano che arricchisce le sfumature rossastre calde del top. La tastiera e la paletta sono rifinite con una sottile filettatura in acero e impreziosite con gli intarsi Element in madreperla dorata.

Tra gli altri elementi premium troviamo le meccaniche Gotoh 510 in oro antico, il fondo e le fasce in Kona edgeburst accentate con una sottile filettatura in acero, e una rifinitura lucida che dona al corpo una lussuosa lucentezza che ne risalta i contorni scolpiti a regola d’arte. La chitarra monta un’elettronica ES2 integrata e viene spedita in una custodia rigida deluxe targata Taylor.


314ce LTD del 50° anniversario

Un miglioramento estetico per un modello bestseller che ha introdotto numerosi musicisti all’esperienza Taylor di legno massello.

Fondo/fasce: sapelli africano
Top: abete di Sitka torrefatto

La serie 300 e il sapelli africano sono entrati nella linea Taylor insieme come nuovo abbinamento serie/legno nel 1998. All’epoca, il sapelli veniva frequentemente associato al mogano (spesso veniva infatti chiamato mogano africano) a causa della somiglianza visiva e sonora. Insieme, la serie 300 in sapelli/abete è diventata un punto d’inizio per l’esperienza acustica Taylor in legno massello, grazie anche a dettagli delicati che la resero la serie con più modelli in legno massello a prezzo conveniente che Taylor offrì per svariati anni. Abbinata inoltre all’attrattiva della Grand Auditorium, la 314ce è diventata ed è tuttora una delle Taylor più vendute.

Dopo 25 anni di onorata carriera al servizio di musicisti dilettanti e professionisti, abbiamo deciso di rinnovare i nostri voti. La 314ce LTD del 50° anniversario sfoggia miglioramenti premium, a partire dal top in abete di Sitka torrefatto per un sound più caldo e intimo, ma anche più reattivo, con maggiore stabilità. La nostra torrefazione speciale del top scurisce leggermente la cassa di risonanza in Sitka, pertanto abbiamo accentuato questo aspetto vintage con un edgeburst sfumato ad hoc intorno al corpo e al manico. Il battipenna in finto carapace Firestripe aggiunge al top un ulteriore tocco estetico attraente.

Tra gli altri dettagli estetici troviamo una rosetta a tre anelli con filettatura contrastante in bianco e nero, il binding nero intorno al corpo, intarsi Gemstone in acrilico italiano su tastiera e paletta, e un’intensa lucidatura sul corpo.

Dal punto di vista sonoro, tra il top torrefatto e la catenatura V-Class, questa Grand Auditorium delizierà chiunque la suoni con un’estensiva versatilità musicale che condisce il bilanciamento e la chiarezza Taylor con un piacevole calore, proiezione e sustain. Inoltre, la tipica suonabilità del nostro manico garantisce un’immersività sin dalla prima plettrata. Il tutto arricchito dall’elettronica ES2 integrata e una custodia rigida Taylor deluxe. Tutto questo in un solo strumento realizzato con cura che regalerà anni di ispirazione musicale.


AD14ce-SB LTD del 50° anniversario

La nostra prima Grand Auditorium con spalla mancante e top in abete entra nella serie American Dream.

Fondo/fasce: noce
Top: abete di Sitka

Un bel modello American Dream non può mancare nella nostra collezione del 50° anniversario. Il nome della serie fa riferimento alla bottega di liuteria dove Bob Taylor e Kurt Listug si incontrarono nel 1973 e che un anno dopo acquistarono per avviare Taylor Guitars. Nel 2020, il nome American Dream venne ripreso per lanciare una nuova serie in risposta alla pandemia. Il periodo di sviluppo (durante la chiusura della fabbrica) incanalò lo spirito di resilienza dei primi anni di Taylor e il desiderio di soddisfare le esigenze dei musicisti in un momento incerto, offrendo una chitarra eclettica e di alta qualità realizzata in legno massello e senza troppi fronzoli per renderla più accessibile a un più ampio bacino d’utenza.

Per questo modello speciale, la AD14ce-SB LTD, il mastro liutaio Andy Powers ha scelto il rinomato corpo Grand Auditorium con spalla mancante. La chitarra presenta un top in abete di Sitka massello abbinato al noce, un legno che Bob Taylor usava molto nelle sue primissime chitarre. Il top in Tobacco Sunburst realizzato a mano e il battipenna Firestripe donano allo strumento un aspetto autentico molto neo-vintage. Come altri modelli American Dream, presenta i bordi del corpo stondati per un maggior comfort, una sottile rifinitura opaca sul corpo per ottimizzare la risonanza acustica, e dei delicati intarsi in acrilico italiano sui puntini.

Parlando di sound, l’abbinamento tra noce e abete offre una tavolozza acustica versatile con una spiccata presenza nelle medie frequenze e un calore equilibrato. Grazie al corpo versatile Grand Auditorium e alla catenatura V-Class, questa chitarra soddisfa una vasta selezione di generi musicali e stili di esecuzione. Monta l’elettronica ES2 integrata e viene spedita in una custodia AeroCase super resistente.


L’abbinamento con uno speciale amplificatore per acustiche

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Serie Presentation LTD del 50° anniversario

Three glorious tonewood pairings and our most ornate inlay craftsmanship elevate these commemorative guitars to the level of musical fine art.

PS24ce LTD del 50° anniversario

Fondo/fasce: koa master grade
Top: koa master grade
Con amplificatore Circa 74 in koa (amplificatore disponibile solo negli USA)


PS14ce LTD del 50° anniversario

Fondo/fasce: noce Claro striato
Top: cedro rosso occidentale
Con amplificatore Circa 74 in koa (amplificatore disponibile solo negli USA)


PS14ce LTD del 50° anniversario

Fondo/fasce: Urban Ironbark striato
Top: sequoia Sinker a strisce

Dato il traguardo speciale del 50° anno, la nostra collezione dell’anniversario doveva regalare qualcosa di davvero eccezionale. Bob, Kurt ed Andy hanno convenuto che la sfarzosa serie Presentation di Taylor meritava un ethos di design. I modelli Presentation, lanciati come serie nel 1996, hanno sempre vantato i nostri legni più pregiati, abbellimenti ultra premium e un’intarsiatura molto elaborata.

Nel corso degli anni, i legni usati nella serie sono cambiati per rispettare la disponibilità qualitativa e quantitativa delle nostre riserve di legni, a partire dal palissandro brasiliano al koa o acero ultra striati fino allo splendido cocobolo, spesso abbinati ai nostri migliori set di abete.

Per ragioni simili, offriremo questi modelli Presentation dell’anniversario in diversi abbinamenti di legni (in quantità limitate), ciascuno dotato di bellezza unica e tutti con corpo Grand Auditorium. Partiamo con un’edizione tutta in koa, con koa hawaiano master grade pieno di striature. A seguire, abbiamo un noce Claro striato dalla collezione personale di legni di Bob Taylor, abbinato a uno splendido cedro rosso occidentale. Infine, dei set di meraviglioso Urban Ironbark striato sono abbinati a una sequoia Sinker ricca di striature.

Per omaggiare la serie Presentation originale, ogni chitarra sfoggerà il set di intarsi Byzantine (su tastiera, paletta e ponte) inizialmente presente su quei modelli, tutti in abalone verde. La complessità visiva ricorda gli elaborati ma classici intarsi da banjo. Bob Taylor rammenta di quando, a metà anni ’90, collaborò con Larry Breedlove, designer di Taylor, per creare l’intarsio.

“Desideravamo una pianta come nelle chitarre o nei banjo old school, ma non volevamo fiori o foglie di acanto”, dichiara. “Volevamo qualcosa di un po’ più architettonico.”

Tutti e tre i modelli PS presentano una rifinitura dei bordi in paua intorno a top, fondo, fasce, manico e paletta, un poggiabraccio e binding in ebano (compreso il foro di risonanza), meccaniche dorate Gotoh, una rosetta in paua, una ricca lucidatura sul corpo, un backstrap in ebano e l’assenza di battipenna. Sia il modello in noce/cedro che quello in Ironbark/sequoia presentano un elegante edgeburst sfumato su corpo e manico, mentre i modelli in koa sfoggiano la loro rifinitura naturale.

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Il nuovo amplificatore per chitarra acustica e voce Circa 74 combina l’amore di Taylor per la lavorazione del legno a un suono caldo e piacevole.

Siamo nella primavera del 2020, una pandemia ha colpito il paese e la produzione di chitarre nella fabbrica Taylor è stata interrotta. Bob Taylor vaga per gli edifici silenziosi della sede con il capo liutaio Andy Powers, esaminando l’inventario di legno dell’azienda (soprattutto alla luce dell’interruzione della catena di approvvigionamento) e discutendo vari progetti. Uno è relativo alla nuova serie di chitarre a cui Andy ha iniziato a lavorare, spinto dalle circostanze, che presto verrà lanciata con il nome American Dream. L’altro invece riguarda un’idea che intriga Bob: realizzare amplificatori per chitarre acustiche.

I due progetti non potrebbero essere più diversi in termini di tempistiche. Il progetto di chitarre di Andy è legato a un certo senso di urgenza: c’è il desiderio di portare qualcosa sul mercato in fretta, appena avesse riaperto la fabbrica di El Cajon, per rispondere alla domanda di chitarre crescente man mano che le persone passano sempre più tempo in casa.

Il progetto dell’amplificatore, invece, non ha orizzonti temporali precisi. È una questione più rilassata, slegata dalla pressione di portare sul mercato un prodotto per sostenere l’attività. Bob è un ideatore per natura: quando ci parli, è sempre in procinto di creare qualcosa. Ciò che accomuna tutti i suoi sforzi è la gioia nel progettare e costruire oggetti di qualità che siano belli e funzionali, che si tratti di chitarre, mobili, taglieri o… amplificatori. In questo caso, il progetto dell’amplificatore gli dava la libertà creativa di testare diverse idee in modo organico, con una mentalità più da piccolo negozio spartano.

La formazione della squadra perfetta

Per realizzare il suo progetto, Bob ha ingaggiato tre grandi pensatori del team di sviluppo del prodotto di Taylor con abilità complementari: Tyler Robertson, un ingegnere robotico, chitarrista ed esperto di amplificatori ed elettronica; Terry Myers, un chitarrista, liutaio e tecnico navigato, nonché guru dell’amplificazione che ha lavorato da Taylor per oltre 30 anni e che sa quanto sia difficile ottenere un bel suono amplificato; e infine David Judd, un artigiano versatile che da anni svolge un ruolo vitale nel team di prototipazione, e che ha lavorato nel team di progettazione del sistema elettroacustico di Taylor, l’Expression System.

Da sinistra a destra: Tyler Robertson, Bob Taylor, Terry Myers, David Judd.

Ripensare il ruolo di un amplificatore per acustica

Bob afferma che il progetto dell’amplificatore è sempre stato trainato dalle esigenze pratiche dei musicisti, ma che tutto è iniziato da una domanda interessante.

“All’inizio mi sono trovato a interrogarmi sull’utilità di un amplificatore per acustica”, spiega. “Mi sono chiesto: ‘Ma chi li usa e perché?’”

Spesso si tratta di musicisti che suonano live, come il suo vecchio amico e cognato Mike che canta e suona la chitarra acustica, o di musicisti che si esibiscono con un cantante in piccoli locali.

“Insomma, in qualsiasi posto in cui andresti a esibirti con una chitarra acustica e in cui ci sarebbe bisogno di un amplificatore ma anche di un impianto PA per chi canta”, afferma. “Quindi perché non collegare semplicemente la chitarra all’impianto?” È così che si fa con la chitarra acustica in una situazione del genere.

“L’unico motivo per cui mio cognato valuterebbe un amplificatore per chitarra sarebbe se potesse usarlo anche per la voce”, spiega. “Senza questa possibilità, non acquisterebbe mai un amplificatore per chitarra acustica. Prenderebbe il suo Bose Stick L1 e ci collegherebbe chitarra e microfono. E se invece avesse un amplificatore super portatile, abbastanza potente da riempire una stanza, e che fosse capace di far suonare bene sia voce che chitarra?”

Bob e il suo team si sono immersi nel processo di R&S, hanno parlato delle qualità sonore e di altro tipo che ritengono importanti e delle carenze di alcuni prodotti presenti sul mercato. Hanno ascoltato una serie di chitarre acustiche diverse con pickup differenti collegati a diversi sistemi. Hanno fatto dei confronti e alla fine hanno trovato il telaio dell’amplificatore che volevano e hanno iniziato a modificarlo. Hanno testato anche tanti altoparlanti.

“Ci piacevano quelli che producevano un certo calore più che una nitidezza da studio”, spiega.

La ricerca di un suono caldo e pulito

La maggior parte degli amplificatori odierni è progettata per dare la priorità all’accuratezza, ma come sostengono tantissimi professionisti della registrazione e musicisti, l’accuratezza non si traduce sempre in un risultato piacevole per chi ascolta. A causa del funzionamento della maggior parte dei pickup acustici, molti amplificatori producono un suono con più gain di quello che i musicisti vorrebbero, trasmettendo una grande quantità di dettagli in gamma alta ma perdendo il calore che rende una chitarra acustica così musicalmente attraente.

“Molti amplificatori moderni per acustica riproducono i suoni in modo clinico”, afferma Tyler Robertson. “Senti una riproduzione fedele del pickup, ma quello della chitarra non è il massimo.”

Bob era della stessa opinione.

“In questo processo, abbiamo lavorato con alcuni ingegneri del suono che ci hanno inviato le letture dell’oscilloscopio per verificare quanto pulito fosse il suono del loro amplificatore. Ma un cliente non acquista una lettura dell’oscilloscopio, acquista una cosa che suona bene.

“Volevamo creare il nostro amplificatore in modo che avesse un suono pulito, ma non troppo”, aggiunge. “L’abbiamo progettato con l’obiettivo di ottenere un suono pulito più analogico: insomma, non pulito da studio, ma più caldo e piacevole.”

Anche Terry Myers era di questo avviso.

“L’abbiamo realizzato pensando all’esperienza di ascolto umana”, spiega. “Ci siamo ispirati al piacere di ascoltare i pezzi anni ‘60 e ‘70.”

Un cabinet in legno

In qualità di azienda produttrice di chitarre, Taylor si è trovata nella posizione privilegiata di avere un grande inventario di legni, e in qualità di abile artigiano, Bob ha sempre pensato che l’amplificatore andasse inserito in un elegante cabinet in legno. Nei suoi giri in fabbrica durante la pandemia, ha riscoperto alcune scorte aggiuntive di mogano le cui dimensioni non erano adatte alle chitarre. Sfruttando quei pezzi, il team ha costruito alcuni prototipi di amplificatori con cabinet in mogano massiccio, sperimentando diversi spessori di legno.

“Abbiamo scoperto che il mogano influisce sul suono anche in questo contesto”, spiega. “Non te ne rendi conto finché non costruisci diversi cabinet in mogano come abbiamo fatto noi.”

Queste caratteristiche sonore contribuiscono al carattere caldo e morbido che il team voleva per il suono dell’amplificatore.

Un amplificatore per tutte le occasioni

Mentre Bob e il team vagliavano idee e perfezionavano i loro prototipi di amplificatori, il flusso creativo del progetto ricordava a Terry i primi giorni di Taylor Guitars come piccola bottega, così ha coniato il nome Circa 74 (un riferimento all’anno in cui l’azienda è nata), che poi è rimasto.

Hanno continuato a perfezionare il suono, l’aspetto e la funzionalità dell’amplificatore. Oltre al suono caldo e pulito e alla capacità di servire chitarrista e cantante, volevano che fosse portatile e potente abbastanza per i musicisti professionisti. Ciò significava racchiudere una potenza notevole in un cabinet di dimensioni ridotte, in modo che i musicisti potessero utilizzarlo in qualsiasi spazio, da cantine, salotti, bar, fino agli studi di registrazione e ai locali per live. Il team è infine approdato su un amplificatore di classe D allo stato solido con 150 watt di potenza, che produce una voce ampia, capace di riempire la stanza, senza perdere chiarezza o calore quando alzi il volume.

Volevano anche offrire tanta versatilità, quindi l’hanno progettato in modo che fosse compatibile con tutti i principali pickup per chitarra. (La versione finale include i preset con equalizzazione consigliata per i sistemi Fishman, Baggs e K&K, oltre che per l’ES2 di Taylor, nonché per i microfoni più comuni di marchi come Shure ed Electro-Voice per la voce.)

Un altro obiettivo era quello di rendere l’amplificatore facile da usare, con controlli intuitivi, senza troppe complicazioni.

“Volevamo proprio che le sue caratteristiche fossero accattivanti per chi è agli inizi o per chi non ha bisogno di un’’astronave’”, spiega Tyler. “Non volevamo che un’ampia gamma di funzioni ostacolasse la semplicità del prendere e collegare l’amplificatore e ottenere un buon suono con qualsiasi chitarra e pickup.”

L’amplificatore vanta due ingressi: uno XLR/jack da 1/4 di pollice (6,35 mm) che può gestire un microfono o un cavo per chitarra e un ingresso da 1/4 di pollice specifico per chitarra. Entrambi sono dotati di semplici controlli indipendenti per il livello dei canali, il volume e l’equalizzazione, che consentono di regolare facilmente il suono in qualsiasi contesto, oltre a un semplice riverbero ambientale e a una manopola del volume principale. Include anche un ingresso aux da 1/8 di pollice (3,5 mm) per effetti aggiuntivi e la connettività Bluetooth per la diffusione della musica registrata.

Compatibile con modellatori ed effetti

Per ampliare la versatilità dell’amplificatore, il team ha pensato che si potesse usare non solo con le chitarre elettroacustiche standard, ma anche con modellatori ed effetti. Il sound digitale è cresciuto sia in termini di qualità che di popolarità nell’ultimo decennio, e musicisti di ogni genere hanno iniziato ad apprezzare sempre di più la praticità e la convenienza di modellatori a rack o a pedale per produrre virtualmente qualsiasi profilo timbrico. Come spiega Tyler, il team di progettazione si è assicurato che i musicisti, anche coloro che si affidano alla tecnologia digitale, potessero usare l’amplificatore Circa 74 in tutti i modi possibili.

“È molto funzionale come amplificatore completo o da usare con emulatori”, afferma Tyler. “L’ingresso aux bypassa il preamplificatore e il riverbero, quindi non influisce sul suono dell’amplificatore o della cassa simulati.”

E con un peso inferiore agli 11 kg, è anche facile da trasportare.

“Many modern acoustic amplifiers can sound clinically reproductive in their tone. You’re hearing a faithful reproduction of the pickup, but not a great version of the guitar.”

Tyler Robertson

Influenze medievali + uno stand

Bob Taylor è sempre stato orgoglioso dell’estetica elegante e unica delle sue chitarre, dalle curve dei corpi fino al design dei nostri ponti, palette e battipenna Taylor.

“Costruire qualcosa che suoni bene ma che non sia bello da vedere non è proprio nella mia natura”, afferma.

E ha portato questa stessa mentalità nell’estetica dell’amplificatore Circa 74. Osservando altri amplificatori sul mercato, Bob e il team hanno visto questa come un’altra opportunità di creare qualcosa che stesse tanto bene in un salotto quanto su un palco o in uno studio di registrazione. Volevano creare un amplificatore di quelli che non si sente il bisogno di spostare nel ripostiglio quando arrivano gli ospiti.

“Volevo l’estetica elegante di un mobile artigianale pregiato”, spiega Bob. “Qualcosa che stia bene in un salotto, nella location di un matrimonio o in un’enoteca.”

Il cabinet in mogano, con le sue ricche venature e le calde tonalità bruno-rossastre, è sicuramente adatto in questo senso: coniuga la sensazione di un mobile pregiato a quella di una chitarra acustica di qualità. La griglia in tessuto marrone chiaro, la maniglia in pelle e le manopole di controllo in stile vintage aggiungono un ulteriore tocco modern-rétro.

Infine, il team ha trovato un’opportunità per valorizzare l’amplificatore sia da un punto di vista funzionale che estetico con il design di uno stand da includere con l’amplificatore. A occuparsi di questa parte è stato David Judd di Taylor.

“Gli amplificatori hanno un suono migliore quando sono sollevati da terra, quindi abbiamo cercato diversi stili di costruzione prima di approdare a questo design”, spiega Judd.

Il supporto in mogano abbinato è dotato di gambe avvitate per un facile smontaggio in caso di necessità, di un orientamento leggermente angolato per un’inclinazione verso l’alto che migliora la proiezione e di punti di appoggio scanalati che mantengono l’amplificatore saldamente in posizione. Tra i toni caldi e il connubio perfetto tra forma e funzione, l’amplificatore e lo stand danno vita a uno stile elegante e dal feeling artigianale.

“È stato persino approvato da mia moglie: l’amplificatore è potuto rimanere in salotto, senza essere relegato nella stanza della musica”, racconta Judd.

Dopo quasi quattro anni di sviluppo e test in diversi contesti musicali, tra cui numerose prove da parte del cognato di Bob, che adora il suo amplificatore, il Circa 74 ha fatto il suo debutto ufficiale a gennaio ed è stato ben accolto dai rivenditori Taylor.

Le prime reazioni

Il direttore distrettuale delle vendite Taylor e musicista Rich Casciato ha usato l’amplificatore Circa 74 in concerto e le sue parole riassumono bene l’esperienza.

“Ciò che amo di questo prodotto è che non genera quel tipico suono da chitarra acustica ‘amplificata’, suona semplicemente come una chitarra acustica, ma più forte”, dice Rich. “È esattamente ciò che desideravo.”

Nella rivista Guitar Player (edizione di aprile, in edicola il 1° marzo), il recensore Jimmy Leslie ha premiato l’amplificatore con un Editors’ Pick award. Ha adorato l’estetica da salotto e il modo “geniale” in cui l’amplificatore e lo stand si abbinano. Ha anche elogiato il design “pratico e flessibile” e si è divertito testare l’amplificatore con diverse chitarre e pickup, a partire dalla 814ce Builder’s Edition con la nostra elettronica ES2.

“Il suono complessivo era molto simile a quello che ci si aspetterebbe da una tipica chitarra Taylor con un amplificatore Taylor: molto fedele, dinamico ed estremamente reattivo al tocco”, scrive. “Non si concentra per niente sulle medie come alcuni amplificatori per acustica, in particolare quelli con woofer piccoli.”

Ha anche apprezzato molto il modo in cui il timbro “brillante e soave” funzionasse con la voce.

“I cantanti adoreranno il fatto che la voce risulti più piena, come in un altoparlante, a differenza di molti altri amplificatori 2 in 1 che la opprimono”, osserva.

Leslie ha notato anche la potenza e il sustain dell’amplificatore.

“Basta alzarli e wow, che intensità. Il Circa 74 permette alle note di diffondersi con un gran bel sustain. Il cabinet in mogano sembra contribuire all’attacco e alla proiezione quanto più si alza il volume… C’è molto margine di manovra.”

Quando ha provato altri due sistemi chitarra/pickup, ha ritenuto che l’amplificatore incanalasse egregiamente il carattere sonoro che i rispettivi pickup erano stati progettati per generare. Ha iniziato con una Martin CS-SC-2022 con sensori a piastra HiFi della Baggs e un pickup Baggs M1 magnetico passivo nel foro di risonanza.

“Con tutti i controlli impostati a zero, la differenza tra l’energia del corpo della prima e il suono distinto delle corde della seconda era molto evidente”, scrive. “Alcuni ritocchi tonali per individuare la combinazione migliore hanno prodotto un suono meravigliosamente completo.”

Ha provato anche una Taylor 514ce con un Fishman Prefix piezoelettrico insieme a un Seymour Duncan Active Mag nel foro di risonanza.

“Ancora una volta, le qualità uniche del piezo e del magnetico attivo erano evidenti e sono riuscito a ottenere una bella combinazione.”

In conclusione, ritiene che questo prodotto sia una bell’aggiunta al mondo dell’amplificazione.

“È particolarmente interessante proprio per il fatto che viene dal team di Taylor: da una parte questo dà un senso di familiarità, dall’altra è una bella novità… Il Circa 74 è davvero la perfetta sintesi tra dimensioni e prestazioni.”

Nel tempo, il nostro piano è di introdurre altre versioni dell’amplificatore con dei cabinet abbinati ad altri legni acustici. (Per un esempio ultra premium, date un’occhiata alle versioni in koa hawaiiano e in noce, offerti insieme a due modelli della serie Presentation per il nostro 50° anniversario. [link])

Troverete amplificatori Circa 74 da rivenditori selezionati negli Stati Uniti, con modelli in uscita nel resto del mondo nel corso dell’anno. Per ulteriori dettagli, tra cui contenuti video, visitate Circa74.com.

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La collezione Catch Custom 2024

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Presentiamo la nuova straordinaria collezione di chitarre custom mostrate nel nostro evento dedicato ai rivenditori che tutti gli anni, a gennaio, precede il NAMM. Sfoglia pure la nostra galleria: te ne innamorerai.

Nel 2015, Taylor Guitars organizzò uno speciale evento espositivo di chitarre custom dedicato ai rivenditori Taylor presso il ristorante The Catch nella città di Anaheim, in California, proprio il giorno prima del famoso NAMM invernale. La nostra vetrina esponeva una serie di splendide chitarre progettate e fabbricate per gli occhi dei rivenditori, a cui è stata data l’opportunità di acquistare quelle che preferivano (in base anche alla nostra possibilità di riprodurne in quantità molto limitate). Oltre a essere un gran bel raduno con i nostri partner storici, l’incontro ha permesso loro di vedere, suonare e potenzialmente acquistare delle chitarre Taylor davvero eccezionali da offrire poi ai loro clienti.

La popolarità e l’affluenza dell’evento l’hanno reso una vera e propria tradizione annuale che si tiene prima del NAMM. Dopo la chiusura del ristorante fummo costretti a cambiarne l’ubicazione, ma tenemmo comunque il nome Catch Customs, una raccolta di chitarre speciali e di straordinario valore che arricchirebbero qualunque collezione.

Da allora abbiamo ampliato il nostro evento Catch offrendo una presentazione online che ha permesso ai rivenditori impossibilitati a viaggiare di parteciparvi virtualmente.

Quest’anno offriamo una nuova collezione che consta di oltre trenta modelli custom con abbinamenti di legni premium, superbi dettagli estetici e una manifattura meticolosa in cui ogni chitarra vanta dei sapori visivi e musicali ben distinti.

La collezione di quest’anno ci fa battere il cuore. Ecco qualche esempio di cosa comprende:

Custom #3

Questa splendida Grand Orchestra è l’esempio perfetto della bellezza dell’acero striato. Fondo e fasce in acero marezzato a foglia larga e top in abete Lutz, tutto rifinito in un accattivante royal blue e lucidatura finale. Tra gli abbellimenti in koa hawaiano striato troviamo il poggiabraccio smussato, il copritacco e il binding del corpo che fanno contrasto. La rosetta e il logo in paua sulla paletta sono impreziositi dagli intarsi Mission in madreperla e paua su tastiera e paletta.

Custom #15

Questa stupenda Grand Theater vanta uno speciale abbinamento di koa hawaiano striato su fondo e fasce in conformazione Simons, e un top in sequoia Sinker per un’esperienza sonora davvero sublime. La colorazione sfumata edgeburst color tabacco su tutta la chitarra e la rifinitura lucida le donano un aspetto quasi cupo. La rosetta in palissandro presenta intarsi Diamond in acero e paua, in omaggio allo stile della nostra storica NS74, in più è abbellita dai bordi in paua e dal logo in madreperla sulla paletta.

Custom #27

Una Grand Auditorium custom definita da puro sfarzo nei dettagli, un legno unico e caratteristiche di comfort mirate. Fondo e fasce in bocote abbinati al top in abete Sitka bearclaw. La tastiera e la paletta presentano intarsi in paua/koa nel favoloso design Sea Forest Vine. Questi intarsi creano una perfetta armonia con la rosetta in paua e la rifinitura dei bordi. Tra i dettagli in koa hawaiano troviamo poggiabraccio smussato, back strip, backstrap, copritacco e binding sul foro di risonanza e sul corpo.

Custom #37

Sfoggiando un accattivante colorazione Midnight Sapphire, questa T5z custom ibrida hollowbody abbina un corpo in leggerissimo Urban Ash con uno splendido top in acero a foglia larga, il tutto rifinito con una splendente lucidatura. La tastiera presenta gli intarsi Spires in falsa perla/argento con design progressivo. Ad accentuare ancor di più l’esperienza di comfort troviamo un poggiabraccio integrato e bordi stondati.

Custom #41

Questa Grand Pacific custom con rifinitura lucida cattura l’attrattiva e l’accattivante aspetto visivo del koa hawaiano, e presenta un’elegante conformazione Simons a quattro pezzi per il fondo e un Kona burst. Tra i raffinati dettagli in paua troviamo una rosetta ad anello singolo, il logo sulla paletta e gli intarsi Spring Vine su tastiera e paletta

Creare la tua chitarra Taylor custom è più facile di quanto pensi. Se hai già qualche idea in mente, che aspetti? Tutti gli ordini custom vengono effettuati tramite la nostra rete di rivenditori Taylor autorizzati. Mettiti subito in contatto e illustra la tua idea!

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Le basi della baritona

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Una chitarra baritona dalla voce ricca è in grado di espandere in modo incredibilmente versatile qualsiasi arsenale di acustiche. Scoprite la vostra nuova arma segreta.

Ed. Nota: questo articolo è stato originariamente pubblicato nell’edizione dell’estate 2016. Dato che di recente abbiamo rilasciato lotti di chitarre baritono a 6 e 8 corde in edizione speciale, abbiamo pensato di ripubblicarlo per i lettori che potrebbero averlo perso la prima volta.

 Quando ho visto per la prima volta una Taylor baritona a 8 corde, ho pensato che fosse una chitarra strana… e perfetta per me. Era uno strumento magnifico, ma mi sembrava troppo nuovo e specialistico. Insomma, roba per pochi. Quando ne ho portata una a casa, mi sono reso conto che era frutto di una tradizione liutistica basata su evoluzioni graduali. In altre parole, si trattava di una progettazione imperniata sulla logica che rendeva la baritona a 8 corde (così come la variante meno eccentrica a 6 corde) non solo una chitarra unica nel suo genere, ma anche uno strumento con il quale qualsiasi chitarrista avrebbe potuto trovarsi a proprio agio fin quasi da subito.  

Accordatura

 Quando ho avuto l’occasione di chiedere a Bob Taylor a chi fosse destinata una chitarra del genere, la sua risposta ha raddoppiato la mia ammirazione per questo strumento. “È per i vecchietti che non riescono più ad arrivare alle note alte di ‘Have You Ever Seen the Rain?’”, mi ha risposto scherzando. Proprio così: un modo semplice per suonare una canzone a cui teniamo particolarmente, riuscendo anche a cantare melodie che altrimenti sarebbero fuori dalla nostra estensione vocale. Niente più trasposizioni o riaccordature: basta prendere una baritona, suonare un accordo di Do e uscirà uno splendido Sol. E quel La alto di tanti pezzi di John Fogerty (per non parlare delle canzoni dei Journey, degli Who, degli Eagles, eccetera) si trasformerà in un Mi, decisamente più accessibile. Se questi termini relativi a tonalità e canto vi suonano nuovi, date un’occhiata alle mie lezioni di canto “Hit Your Mark” nell’edizione inglese della primavera 2013 di Wood&Steel..) 
 Se c’è qualcuno che conosce benissimo la grande versatilità della baritona, quello è proprio il signor Taylor, e nella sua battuta c’è anche molto di vero. I cantautori e chitarristi-cantanti tendono a preferire note “guitar-friendly” (per esempio Sol, La, Mi e Do), il che significa che molti di loro finiscono per cantare molte note “alte” che il chitarrista medio non professionista non riesce a raggiungere senza appropriate lezioni professionali di canto. La baritona consente al chitarrista/cantante medio di suonare gli accordi originali, ma il suono che ne deriva è di una quarta più basso. In questo modo, per il chitarrista non professionista è più semplice tenere la nota con la voce.

A normal guitar only allows you to go up in pitch with a capo. The baritone, by being tuned a fourth lower, actually allows you go up and down in pitch.

So già cosa state pensando: “Tutto ciò è magnifico, ma se non avessi bisogno di scendere di una quarta? Se mi bastasse scendere solo di un tono? O se non avessi affatto bisogno di scendere, e volessi lo strumento solo perché mi piace il suono di una 8 corde?” Beh, la risposta a queste domande è molto semplice, anche se a molti potrebbe sembrare solo un “trucchetto”: basta usare il capotasto (e ho scoperto che l’ideale è un capotasto Kyser per 12 corde).

A differenza di una normale chitarra, in cui il capotasto consente solo di salire di tono, nella baritona, essendo accordata una quarta più in basso, con il capotasto è possibile non solo salire, ma anche scendere di tono. Per ottenere una baritona con accordatura standard, è sufficiente piazzare un capotasto all’altezza del 5° tasto. In questo modo, suonando un accordo di Sol, sentirete esattamente un accordo di Sol. Ma se volete improvvisare su un pezzo dei Van Halen in Mib, non riaccordate: basta spostare il capotasto un tasto più giù, suonare un Mi e uscirà un Mib. Altro esempio: supponiamo che vogliate improvvisare su “Yesterday” dei Beatles. Basterà scorrere il capotasto due tasti più giù: la versione originale di “Yesterday” fu registrata in Fa, ma McCartney la suonava in Sol, accordando tutto un tono più in basso. Preferite qualcosa di più ritmato, come “Hear My Train a Comin’” di Hendrix? Applicate il capotasto alla baritona all’altezza del primo tasto e… buona fortuna: Hendrix usava un’accordatura ribassata di due toni! Come avrete capito, la versatilità dell’accordatura ribassata basta già da sola a rendere la baritona uno strumento davvero interessante. Ma c’è dell’altro…

Texture, suono e basso simulato

 Una delle tante virtù dell’accordatura ribassata della baritona è la particolare resa in termini sonori degli accordi e delle singole note. In pratica, si ottiene un suono che è a metà tra quello di una normale chitarra standard e quello di un basso… o un violoncello, come mi piace pensare. La 8 corde ha un ulteriore vantaggio: il suono più squillante delle due corde centrali all’ottava superiore, che riempiono ancora di più la resa sonora, in particolare quando si esegue lo strumming. 
 Le applicazioni pratiche di queste caratteristiche uniche includono: 1) variazioni di texture quando si suona con altri chitarristi, sfruttando le corde più spesse e quelle all’unisono (lo strumming di Sol, Do e Re all’unisono con una chitarra standard è un’emozione uditiva); 2) variazioni di voicing che consentono di suonare la baritona in diverse frequenze, usando diversi accordi; e 3) la capacità di simulare linee di basso. Per chiarire gli ultimi due punti può essere utile prendere in esame un caso pratico.  
 Nell’esempio 1, prendiamo in considerazione la sezione in La di “Arkansas Traveler”, uno standard old time/bluegrass. La melodia è trascritta per chitarra con accordatura standard in Re, usando gli accordi aperti. Fin qui niente di strano. 

Download File

Nell’esempio 2 abbiamo esattamente la stessa melodia, ma trascritta per la baritona. Se non avete una baritona a portata di mano, non lasciatevi confondere: la tonalità è effettivamente cambiata sulla carta, ma quando suonate la baritona in La, suonerà in realtà come se fosse in Re. Come avrete notato, non sono solo le “posizioni” della melodia a essere cambiate: anche gli accordi sono diversi. Sempre a causa dell’accordatura ribassata di una quarta, l’accordo di La suonerà come un accordo di Re. Questo è un esempio d’uso della baritona per variazioni di voicing e frequenze.

 L’esempio 3 rappresenta una linea di basso per chitarra standard. Se la suonate con una chitarra normale, sentirete che funziona, ma il suono sarà un po’ scarno per essere una linea di basso. 

Diversamente, l’esempio 4, trascritto per la baritona, è corposo, ricco e pieno, come dovrebbe essere una linea di basso.

Un nuovo strumento?

 Agli inizi del 1700, Bartolomeo Cristofori inventò quello che oggi chiamiamo pianoforte, ovvero una variazione a dir poco radicale del clavicembalo. Sebbene l’aspetto esterno del clavicembalo e del pianoforte siano simili, nessuno ne confonderebbe mai il suono. E anche se, in teoria, i due strumenti possono essere suonati allo stesso modo, il maggior controllo espressivo e la flessibilità tonale offerte dal pianoforte hanno spinto i compositori a riconsiderare il proprio approccio nei confronti della musica da tastiera, favorendo così la creazione di un nuovo corpo di opere musicali che ha cambiato per sempre la musica.   

È così che vedo e sento la baritona a 8 corde. 

Ho già detto che una baritona a 6 o 8 corde impreziosirebbe qualsiasi collezione di chitarre, ma se devo essere onesto, e se posso sbilanciarmi, sono fermamente convinto che la baritona a 8 corde abbia potenzialità inimmaginabili. 

È da un po’ che, a poco a poco ma con grande convinzione, sto componendo musica pensata specificamente per la baritona a 8 corde. Si tratta di brani che enfatizzano l’unicità della texture, del tono e del timbro dello strumento, mettono in risalto le sue armoniche piene e risonanti e sfruttano le grandissime differenze di registro tra corde per basso rivestite, doppie e lisce. Questi brani possono essere eseguiti correttamente solo con una baritona a 8 corde: una chitarra con sonorità che nessun altro strumento è in grado di offrire. Se sto scrivendo questa musica è perché è la musica stessa che vuole essere scritta. È questo il motivo per cui la baritona a 8 corde è perfetta per me: è uno strumento che ispira. Chiede. E risponde! 

Artist Spotlight

Fare rumore: Glen Andrew Brown

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Il premiato artista, compositore e tecnico del suono per il cinema, la televisione e i videogiochi permette di sbirciare nel suo processo creativo.

Nota dell’editor: il team Taylor che si occupa delle relazioni con gli artisti si trova nell’invidiabile posizione di lavorare con vari musicisti di talento in tutto il mondo. Questa diversità non si limita solo ai generi musicali o ai contesti culturali, ma anche a molti percorsi creativi che gli artisti esplorano per lasciare la loro impronta unica nel mondo.

Ecco un esempio calzante: Glen Andrew Brown, britannico, è un compositore, sound designer e di post produzione audio per il cinema, la televisione, il teatro e i videogiochi, vincitore di un BAFTA (British Academy of Film and Television Arts). L’impressionante curriculum musicale di Brown include la realizzazione di colonne sonore e sound design in pubblicità per alcuni dei più grandi marchi del mondo; la creazione di paesaggi sonori musicali per videogiochi Playstation come Returnal, God of War e Sackboy: A Big Adventure; ha composto per programmi televisivi della BBC e di Amazon Prime, e ha scritto la colonna sonora per l’adattamento teatrale del West End di Londra de Il Grande Gatsby.

All’inizio di quest’anno, Brown ha contattato l’inglese Dan Boreham, il nostro marketing manager per il Regno Unito e l’Unione Europea, nonché membro chiave del nostro team di relazioni con gli artisti per quella regione del mondo. Lasciamo a Dan il compito di riprendere la storia da qui.


Glen e io ci accordammo per incontrarci in una caffetteria vicino alla mia città. Aveva guidato in direzione della costa meridionale inglese, lontano dalle luci della frenesia di Londra per qualche ora. Geln era un fan della Taylor e voleva parlare di una maggiore collaborazione con noi. La conversazione si è trasformata in una nuova amicizia.

Persona tranquilla, Glen è a suo agio sia ad ascoltare che a parlare, e abbiamo chiacchierato un bel po’ di registrazione e missaggio (dove ho iniziato la mia carriera musicale) e del suo amore per le chitarre Taylor. Ci siamo trovati d’accordo su molti aspetti del settore e lui ha iniziato ad aprirsi sul suo lavoro di compositore per videogiochi, spettacoli teatrali e TV, nonché sulla sua nuova avventura: ha appena firmato un contratto come metà del duo Tendai + Glen.

L’umiltà, le storie e la saggezza di Glen mi hanno attirato moltissimo. Voleva condividere molto le sue conoscenze ed era desideroso di fare di più che prendere in prestito una chitarra e cavalcare verso il tramonto. Il risultato è il nostro video “Making Noise” [Fare rumore, N.d.T.]. Volevamo davvero ispirare i musicisti di ogni livello con una narrazione che attingesse allo spirito di creazione, di sperimentazione e di ricerca della propria voce musicale utilizzando uno strumento semplice come una chitarra acustica.

Come Glen mostra nel video (aveva con sé una 618e e una 312ce-N), con poche note e idee è possibile creare dei paesaggi riccamente stratificati che evocano una vasta gamma di atmosfere.

Spero che vorrete saperne di più sul processo creativo di Glen. Inoltre, potrete esplorare il suo lavoro e saperne di più sulla costruzione di sistemi musicali personalizzati per i videogiochi sul suo sito Internet.


Tendai + Glen

In questa esibizione per la nostra serie Taylor Soundcheck, Glen è affiancato da Tendai Humphrey Sitima, suo partner musicale nel duo Tendai + Glen, per suonare due canzoni originali, Boldly Growing e I Didn’t Want Me. Insieme, creano un mix eclettico di pop, R&B, jazz e altri generi trasversali, dando forma a un suono unicamente loro. Tra una canzone e l’altra, i due parlano di ciò che rende unica la loro collaborazione creativa e come stratificano diversi elementi musicali in un arrangiamento che esalta l’essenza di una canzone. In entrambi i brani, Tendai suona una 312ce-N e Glen una 724ce, accompagnati da un quartetto d’archi.

Focus sulla manifattura: poggiabraccio custom

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Diamo uno sguardo più da vicino all’esperta manualità richiesta per scolpire un poggiabraccio smussato sulle nostre chitarre custom.

Il poggiabraccio su una chitarra acustica è una questione puramente artistica. Concilia forma e funzionalità in modo tale da offrire il beneficio pratico di un’esperienza più ergonomica, al contempo impreziosendo l’aspetto estetico dello strumento. Tra i suoi contorni scultorei, gli splendidi legni e, in molti casi, le linee decorative della filettatura abbellite da una rifinitura lucida, il poggiabraccio può trasformare una chitarra in un’opera d’arte musicale tutta da suonare. Ancor più nelle mani dei nostri talentuosi artigiani.

La nostra linea di chitarre offre tre stili di poggiabraccio: uno smussato, con una superficie elegantemente inclinata, presentato nel nostro programma Custom ultra premium e su diversi modelli Builder’s Edition; uno radiale, con il bordo più tondo e ammorbidito, integrato nelle nostre serie Presentation, 900 e 800; e uno semplificato quasi smussato presente sulle nostre chitarre della sere Academy realizzate a Tecate. Il tutto perché riteniamo che il maggior comfort di uno strumento vada sempre e solo a beneficio di un musicista in costante via di sviluppo.

Beveled Armrest

Radius Armrest

Bevel-like Armrest

Lavorazione artigianale di massima qualità

Benché molti pensino che Taylor sia una fabbrica di qualità aziendale standardizzata, in realtà ogni nostra chitarra viene realizzata con una lavorazione artigianale impeccabile. E il grado di abilità richiesto per eseguire i poggiabraccio smussati che montiamo su alcuni nostri modelli custom nella nostra struttura di El Cajon è davvero eccezionale.

“È una prova di concentrazione e pazienza”, afferma il capo designer Andy Powers, parlando per esperienza.

“Richiede la massima cura del dettaglio. Fondamentalmente stiamo armeggiando con componenti come minuscoli porzioni di filettature, composti di superfici da incollare e impiallacciature flesse per creare una scultura lignea perfettamente congiunta”, sostiene. “Ed esige una carteggiatura finale impeccabile, correndo anche il rischio di rovinare tutto il lavoro precedente. Ma i risultati valgono tutto questo enorme sforzo.”

Un appunto sulle chitarre con poggiabraccio smussato create a El Cajon. In realtà realizziamo due versioni. I modelli custom costruiti con un poggiabraccio richiedono il livello più alto di abilità individuale, perché incorporano un’impiallacciatura e sono incisi a mano. I poggiabraccio presenti sui nostri modelli Builder’s Edition sono leggermente più semplici da realizzare e vengono creati usando altri strumenti (sviluppati da noi) che ci permettono di lavorare il poggiabraccio in mogano con una fresa CNC. Il poggiabraccio viene poi ultimato senza aggiungervi ulteriori impiallacciature.

In basso illustreremo alcuni passaggi necessari per produrre un poggiabraccio smussato e uno radiale, ma è ovvio che bisognerebbe assistere al processo di persona per poterlo apprezzare appieno. Scendere nel dettaglio di ogni passaggio sarebbe un po’ noioso, per cui abbiamo deciso di soffermarci solo sui punti salienti, specie per il poggiabraccio smussato custom. Qui vediamo un corpo Grand Auditorium custom con uno splendido koa striato e un poggiabraccio realizzato e rinforzato da un’impiallacciatura di acero striato.

Creare un poggiabraccio smussato custom

In che modo un poggiabraccio influisce sul sound di una chitarra?

Una domanda che ci viene posta frequentemente dai clienti sul poggiabraccio è se questo altera il sound della chitarra. Per rispondere in breve: sì. Ma, come spiega Andy, non è perché altera di molto la voce dello strumento in sé. È più perché modifica l’interazione fisica tra chitarra e chitarrista.

“Ottimizza il rapporto tra il musicista e il suo strumento”, dice. “Quello che ascoltiamo non è mai frutto unicamente delle mani di chi suona o della voce stessa della chitarra. È sempre un rapporto tra i due fattori. Pertanto, rendendo questa chitarra più ergonomica con un poggiabraccio, miglioriamo la performance musicale generale perché il musicista avrà tra le mani una chitarra più comoda e invitante, dando vita a una suonata più rilassata. Essenzialmente, incoraggia una performance migliore di chi suona. Ecco in che modo influisce sulla voce della chitarra.”

Il processo inizia nel nostro dipartimento di flessione delle fasce, dopo che queste vengono appunto flesse e incollate per delineare la sagoma del corpo. Solitamente, ai bordi interni delle fasce vengono aggiunti dei listoni scanalati per fornire una più ampia superficie da incollare per fissare meglio il top e il fondo. Per una chitarra dotata di poggiabraccio, un pezzo di mogano massello lavorato con fresa CNC viene incollato sull’area della pancia dove verrà poi posizionato il poggiabraccio. Questo fornirà il materiale che poi verrà inciso nella forma desiderata.

Una volta incollati il top e il fondo, vengono intagliati nel corpo gli slot per binding e filettatura. Fatto questo, viene usato un paio di maschere custom (ne esiste un set a sé per ciascuna forma di corpo) per individuare l’esatta posizione degli slot di intarsi della filettatura per top e fasce che rasenteranno il poggiabraccio. Una viene usata per il taglio nel top, l’altra per la filettatura delle fasce che scorrerà lungo il lato basso della pancia. Ogni maschera verrà fissata a vuoto al corpo. Una volta intagliati gli slot, i bordi vengono incorporati in quello della filettatura già inciso per la restante parte del corpo fino a creare una transizione omogenea.

I processi di intarsiatura del binding e della filettatura sono simili alle nostre tecniche di installazione standard, anche se l’intarsiatura del top può risultare più complessa per una chitarra custom, che magari può avere un abalone colorato inghirlandato da linee di filettatura gessate e poi il binding nel legno o il materiale per il poggiabraccio. Tutte le linee della filettatura verranno intarsiate prima che venga scolpito il poggiabraccio.

Una raspa-sega Shinto a due facce viene usata per incidere manualmente e dare la forma ai contorni. Gran parte del legno viene rimossa usando il lato ruvido, mentre quello più liscio viene impiegato più avanti, seguito poi da una lima per un modellamento più dettagliato. Viene usato un righello per verificare il livellamento della superficie del poggiabraccio e, se necessario, si usa un raschietto per eventuali ritocchi. Un blocco abrasivo viene usato per creare un contorno finale ultra liscio. Da qui, viene incollata un’impiallacciatura tagliata a laser dello stesso colore del binding (quindi della stessa specie di legno). Ogni materiale in eccesso dell’impiallacciatura viene quindi raschiato via e nuovamente levigato.

Creare un poggiabraccio radiale

Il nostro poggiabraccio radiale ha debuttato nel 2017 con l’introduzione della nostra serie 800 Deluxe. (La serie è stata poi interrotta quando abbiamo snellito la nostra linea, ma quel poggiabraccio è diventato una componente standard delle nostre serie 800, 900 e Presentation.)

Rispetto alla stondatura inclinata del poggiabraccio smussato, quello radiale presenta una superficie morbida più stretta e rotonda sul bordo della pancia. Sulla serie 800, il poggiabraccio incorpora un inserto in palissandro che richiama l’estetica “palissandresca” della nostra serie flagship. L’inserto viene modellato in un contorno sottile i cui bordi affusolati si fondono col binding in acero (enfatizzato da un rivestimento in palissandro nel top). Per la serie 900, il poggiabraccio e il binding sono realizzati in ebano con conchiglia di Paua e rivestimento in koa. La serie Presentation presenta un poggiabraccio in ebano e un binding con una struttura rivestita in Paua sui bordi e linee di filettatura bianche e nere ultra sottili.