Piccoli corpi, grande fascino

Scorri verso il basso

Dalla Grand Concert alla Grand Theater, i design innovativi per chitarre dal corpo ridotto hanno reso l’esperienza di suonare più accessibile, espressiva e divertente.

Nota dell’editore: Per questo numero di Wood&Steel dedicato alla GS Mini, abbiamo incluso qualche articolo già apparso nei numeri precedenti. Questo articolo, apparso la prima volta nell’edizione dell’autunno 2021, celebra la crescente popolarità delle chitarre acustiche più compatte, come la GS Mini. L’articolo menziona anche la GT (Grand Theater), ancora disponibile nelle versioni 811e e K21e.

Nei primi anni della Taylor, i clienti avevano due opzioni di stile di corpo: dreadnought e jumbo. Bob Taylor aveva adottato e perfezionato entrambe le forme robuste nel negozio American Dream, dove aveva iniziato la sua carriera. Ognuna aveva un’eredità ben consolidata, che era diventata un modello di base per altri liutai di chitarre; la dread, in origine una forma Martin che prendeva il nome da una potente corazzata britannica, era più squadrata con una vita più larga, mentre la jumbo, la risposta di Gibson, aveva spalle più rotonde e una vita più affusolata. Le curve uniche di ciascuna si traducevano in un suono distintio, ma entrambe potevano generare una grande potenza acustica.

Le chitarre acustiche non iniziarono così alla grande. Le prime Stauffer e Martin del XIX secolo avevano una forma slanciata e furono i precursori delle chitarre compatte da salotto che arrivarono più avanti in quel secolo.

Le proporzioni cominciarono a crescere nei primi anni del XX secolo, a seguito delle importanti innovazioni di design, come l’incatenatura a X e le corde d’acciaio, che tutte insieme concorrevano a pompare il volume per competere con i banjo, i mandolini e l’orchestra (si pensi alle percussioni e ai corni) in ambienti più grandi.

Col tempo, con l’evoluzione dell’amplificazione acustica, i pick-up cominciarono a essere aggiunti alle chitarre acustiche con top piatto. Alla fine degli anni ‘60, Glen Campbell suonava una Ovation acustica-elettrica con un pick-up piezo nel suo show televisivo settimanale e negli anni successivi Takamine si spinse oltre con i propri pick-up acustici, mentre altri progettisti di pick-up offrivano opzioni after-market ai produttori di chitarre acustiche. Per alcuni tradizionalisti mettere un pick-up su una chitarra acustica era un’eresia, ma Bob Taylor ascoltò gli appelli dei musicisti e iniziò a mettere i pick-up Barcus-Berry su alcune delle sue chitarre. E anche se il suono acustico amplificato prodotto dalla maggior parte dei pick-up dell’epoca non era granché rispetto agli standard odierni dei pick-up, ciò significava che nell’era moderna le chitarre acustiche non dovevano più essere grandi per essere ascoltate.

“Alle persone piacciono le chitarre piccole”, dice Bob Taylor. “Sono comode da suonare e a quel tempo  sentivamo che potevamo iniziare a concentrarci sull’intimità e le qualità sonore di una chitarra più piccola, perché poteva sempre essere amplificata al bisogno.”

È nata la Grand Concert

La prima chitarra con corpo ridotto della Taylor, la Grand Concert, debuttòò nel gennaio del 1984, quando la Taylor esisteva ormai da un decennio e un decennio prima della Grand Auditorium. Oltre all’arrivo dei pick-up, ci furono altri fattori che ispirarono il design dello strumento piùù picccolo. Uno era il desiderio tra i chitarristi elettrici di un corpo acustico più compatto.

“Un sacco dei nostri primi clienti erano principalmente dei chitarristi elettrici e adoravano i nostri manici sottoli, ma non volevano una comune chitarra grande”, ricorda Bob Taylor. “Erano abituati a delle chitarre piccole contro il corpo, quindi dicevano: ‘Come possiamo avere una chitarra ridotta che suoni come quelle che realizzate?’”.

Nel frattempo, il cofondatore della Taylor Kurt Lustig, che era diventato il commesso viaggiatore dell’azienda, era tornato da alcuni lunghi viaggi in auto dopo aver visitato i rivenditori e riferito che questi chiedevano una chitarra con un corpo ridotto. (Kurt riflette su quel periodo nella sua rubrica in questo numero.)

La febbre del fingerstyle

In quello stesso periodo era emersa una nuova schiera di chitarristi acustici fingerstyle all’avanguardia. Molti attingevano a diverse influenze musicali: blues, folk, classica, jazz, pop, celtica, ambient, e così via; e le sintetizzavano in modi nuovi ed eccitanti. Molti esploravano accordature alternative, tecniche percussive di tapping e altre forme di espressione musicale melodica e armonica. Tra le loro composizioni originali e gli inventivi arrangiamenti fingerstyle di canzoni popolari, espandevano la tavolozza sonora della chitarra acustica, e molti cercavano attivamente nuovi tipi di strumenti in grado di ottimizzare la loro gamma espressiva.

Un chitarrista fingerstyle di talento fu Chris Proctor, il campione nazionale di fingerstyle all’annuale Walnut Valley Festival del 1982, che si teneva a Winfield, Kansas. Per anni Proctor aveva cercato un liutaio di chiatarre che realizzasse lo strumento fingerstyle dei suoi sogni.

“Ero frustrato dalla mancanza di opzioni adeguate sul mercato per i chitarristi fingerstyle”, scrisse in un articolo su Wood&Steel del 2006. “Avevo iniziato a immaginare una chitarra con un corpo ridotto e con un suono chiaro e un equilibrio tra le basse e le alte, che avesse una spalla mancante e un manico piùù ampio, fosse stabile nelle riaccordature multiple e che suonasse ‘come una Taylor’.”

“Un sacco dei nostri primi clienti erano principalmente dei chitarristi elettronici e adoravano i nostri manici sottoli, ma non volevano una comune chitarra grande.”

Bob Taylor

All’epoca le chitarre dreadnought e jumbo a sei corde della Taylor avevano un’ampiezza del capotasto di 1-11/16 pollici  che, al tempo, era comune tra le chitarre acustiche, ma era stretta per i tipi di musica di un chitarrista fingerstyle strumentale. E le dimensioni ingombranti del corpo non permettevano di suonare in posizione seduta, cosa che i chitarristi fingerstyle, come quelli classici, tendevano a fare.

Proctor incontrò Bob e Kurt al Summer NAMM Show del 1983 e all’epoca Bob stava già pensando a una chitarra con corpo ridotto. Ci furono altre conversazioni e Bob costruì una chitarra personalizzata per Proctor, che si rivelò essere la prima Grand Concert. Aveva il fondo e le fasce in koa, un top in abete Sitka, un’affilata spalla mancante fiorentina e un manico extralargo da 1-7/8 pollici per accogliere le dita e lo stile di Proctor. Taylor lanciò ufficialmente la nuova forma al Winter NAMM Show nel 1984 con due modelli: una 512 in mogano/abete e una 812 in palissandro/abete, entrambe con un’ampiezza del capotasto di 1-3/4 pollici.

Seguirono altri abbinamenti di legni, tra cui la 612ce con spalla mancante in acero/abete, che attirò l’attenzione dei musicisti di sessione e dei tecnici di registrazione di Nashville. Come osservò Proctor: “Era un grande strumento per aggiungere scintillanti tracce ritmiche alle sessioni di registrazione del country e dell’Americana. La chiarezza del suono della Grand Concert la rendeva ideale per arricchire la complessità e lo scintillio di queste canzoni, senza confondere le voci o intralciare le linee principali o altre parti di chitarra. Ben presto le 612ce divennero più o meno lo strumento standard delle sessioni di Nashville”.

Bob Taylor ricorda dei feedback simili degli ingegneri per le virtùù sonore della Grand Concert durante le registrazioni paragonata alle acustiche con corpo piùù grande.

“Gli ingegneri ci dissero che di solito dovevano passare tutto il tempo a cercare di tirare fuori il suono da un mix, perché c’erano troppi armonici, troppo rimbombo e troppo rumore”, dice. “Ci dicevano: ‘Ma non dobbiamo farlo con questa chitarra piccola, possiamo metterci un microfono davanti e registrare. Faremo il nostro lavoro e avremo una traccia che suona bene’.”

Un corpo ridotto reagiva maggiormente anche a un tocco piùù leggero, perché il top poteva essere messo in movimento con piùù facilità. Ed era piùù facile suonarla in modo più esteso senza doverlo fare con tanta energia e con meno dolore per la mano.

Gli artisti Taylor Sam Yun, Daniel Fraire, Cameron Griffin e Francisca Valenzuela ci spiegano l’unicità delle chitarre più piccole grazie alla loro tipica versatilità e suonabilità.

Le Grand Concert a 12 tasti

Nel corso degli anni Taylor ha continuato a perfezionare la Grand Concert in modi interessanti. Nel 2006 la lunghezza standard della scala fu modificata da 25-1/2 pollici a 24-7/8 pollici. In termini di sensazione della mano, la lunghezza della scala ridotta riduce la tensione delle corde, creando una sensazione più sottile, e si traduce in una spaziatura dei tasti leggermente condensata per premerli con più facilità, specialmente con forme di accordi più sofisticate che si estendono su più tasti.

Dal suo arrivo nel 2011, il maestro liutaio Andy Powers ha abbracciato il corpo Grand Concert come struttura per altri design ed esperienze di suonabilità uniche, tra cui una serie di modelli a 12 tasti e 12 corde. I nostri modelli a 12 tasti sono caratterizzati da un battipenna scanalato e un manico leggermente più corto delle nostre edizioni a 14 tasti. L’orientamento manico-corpo sposta anche la posizione del ponte più lontano dal foro di risonanza e più vicino al centro della cassa inferiore. Questo posizionamento cambia il movimento della tavola in un modo che generi più potenza sonora, più calore e dolcezza tonale, e una gamma media vibrante.

“Nonostante la dimensioni compatte, la Grand Concert 12 tasti può produrre un suono sorprendentemente rauco con una vasta gamma dinamica.”

Andy Powers

“Nonostante la dimensioni compatte, la Grand Concert 12 tasti può produrre un suono sorprendentemente rauco con una vasta gamma dinamica”, afferma Andy.

E da quando nel 2019 le Grand Concert hanno un nuovo suono grazie all’incatenatura Classe V di Andy, i nostri modelli a 12 tasti sono diventati ancora più versatili, producendo delle basse splendidamente chiare e articolando le caratteristiche sonore di ogni particolare abbinamento di legni in modi più distinti che mai. (Per maggiori informazioni sulle nostre Grand Concert Classe V, vedete la storia nel numero invernale del 2019 [Vol. 19] di Wood&Steel.)

Anche 12 corde

Andy ha anche sfruttato le dimensioni intrinseche e l’ultra-suonabilità delle nostre Grand Concert a 12 tasti per progettare nuovi modelli a 12 corde,  tradizionalmente costruiti con corpi più grandi, rendendo l’esperienza di suonare con 12 corde molto più accessibile a livello fisico. Come spiega, il corpo ridotto tende a essere naturalmente più forte ed efficiente, quindi avendo 12 corde, la chitarra non ha dovuto essere rinforzata in modo così pesante.

“Il corpo della Grand Concert è perfetto per le singole corde più piccole di una 12 tasti”, dice. “Un musicista può metterla in movimento con facilità. Inoltre, la cassa di risonanza ridotta accentua i tipi di frequenze che producono le corde e le ottave più piccole.”

E a livello di suono, soprattutto per le applicazioni di registrazione, il corpo ridotto produce solo la brillantezza e gli armonici giusti della 12 tasti, un suono che sta nella sua corsia senza sopraffare il mix.

Le nostre ultime Grand Concert a 12 corde vantano altre caratteristiche uniche che migliorano le loro prestazioni: l’incatenatura Classe V per un’intonazione meravigliosamente accurata; il nostro sistema di ancoraggio delle corde a doppio montaggio, in cui ogni coppia di corde condivide un perno del ponte, dando a tutte le corde un angolo di rottura coerente sul ponticello; e un ponticello a doppia compensazione, che allinea le corde della fondamentale e dell’ottava sullo stesso piano per un’esperienza di strimpellamento più fluida.

La Grand Concert a 12 corde più facile da suonare potrebbe essere la Builder’s Edition 652ce di Andy uscita nel 2020. Presenta un corpo in acero e un top in abete torrefatto; un poggiabraccio smussato e una spalla mancante smussata per essere più confortevole da suonare; e un’impostazione delle corde al contrario che enfatizza la nota fondamentale e produce un suono più pulito a 12 corde.

Altri modelli Taylor con corpo ridotto

La Baby Taylor

In origine, lo strumento che ha aiutato ad affermare la chitarra da viaggio come categoria a sé stante, la Baby Taylor, doveva essere un ukulele. Era la metà degli anni ‘90 e un rispettabile rivenditore Taylor a una fiera aveva fatto capire a Bob che c’era una crescente rinascita dell’interesse per gli ukulele e che Taylor avrebbe tratto beneficio dall’aggiungerli alla sua linea di strumenti.

Bob andò a casa e cominciò a lavorare al design, ma ebbe un’epifania in corso d’opera.

“Quando progetto qualcosa, allo stesso tempo penso a come posso realizzarlo”,. spiega, “perché se non posso farlo, non lo progetto. E ho pensato: ho davvero intenzione di fare tutta questa attrezzatura da dedicare a un ukulele? Se mettessi lo stesso sforzo nell’attrezzatura per fare una piccola chitarra, penso che venderemmo di più.”

Bob aveva anche pensato a un nuovo approccio alla produzione di manici di chitarra e il progetto Baby è stato un modo per testarlo, insieme ad alcune altre nuove idee di produzione.

“Ogni volta che decidiamo di fare un nuovo modello basato su un’idea nuova che ha bisogno di nuove attrezzature, approfittiamo di questa situazione”, dice. “Ci dà l’opportunità di provare un nuovo metodo di costruzione, che non possiamo facilmente introdurre nell’attuale produzione di altre chitarre. Questo è uno dei modi in cui possiamo continuare a innovare, a incorporare un design dinamico nella nostra fabbrica. La chitarra e l’attrezzatura nuove sono un modo per testare queste cose e vedere se possono essere integrate nel nostro modo di fare le cose in futuro. Per esempio, potremmo decidere di fare una spalla mancante sagomata per una chitarra Builder’s Edition e, se dovesse risultare magnifica e potessimo farla su altri modelli, sarebbe fantastico. Ma se funziona solo su questo, ne vale comunque la pena.”

Con la Baby, Bob ha deciso di investire nel suo primo laser per tagliare i top e i fondi e incidere la rosetta. Ora tagliamo tutti i top e i fondi delle nostre chitarre in questo modo. E le idee di costruzione del manico che Bob ha sperimentato con la Baby hanno portato direttamente alla progettazione dell’articolazione del manico brevettata Taylor che usiamo attualmente su tutte le nostre chitarre.

E per quanto riguarda la stessa Baby Taylor? Dopo la sua introduzione nel 1996, la mini dreadnought da tre quarti è diventata la chitarra da viaggio/per bambini più popolare di tutti i tempi (anche se si potrebbe sostenere che ora questo titolo appartiene alla GS Mini). E mentre il suono della Baby non è chiaramente grande o profondo come quello di una chitarra di dimensioni normali, i musicisti professionisti hanno riconosciuto la sua legittimità come strumento musicale e hanno abbracciato il suono unico in modi interessanti, come le corde ad alta tensione per la registrazione per aggiungere un tocco di armonici in ottava al mix, o il capotasto per ottenere dei  suoni da mandolino. Nel mondo della musica latina abbiamo anche visto persone convertire la Baby in una chitarra tres in stile cubano.

GS Mini

Un’altra testimonianza incredibile del fascino delle chitarre con corpo ridotto è la GS Mini, a mani basse il design di chitarra più popolare che Taylor abbia mai proposto. Rilasciata nel 2010, la Mini è iniziata come una riprogettazione della Baby. Dopo quasi 15 anni Bob voleva migliorare il suono della Baby, così lui e il partner di design Taylor Larry Breedlove hanno provato di tutto per sovraccaricarla, ma niente ha spostato l’ago abbastanza, almeno lavorando con le sue proporzioni originali. (Nel 2000, Taylor aveva introdotto la Big Baby, che era anche diventata un prodotto popolare, ma era quasi una dreadnought a dimensioni normali con una scala di 15/16 pollici, una lunghezza della scala di 25-1/2 pollici, anche se la sua profondità del corpo di quattro pollici ha creato una sensazione più intima contro il corpo del musicista.)

Bob e Larry si resero conto che avrebbero dovuto rendere il corpo più grande e profondo, e la lunghezza della scala più lunga (la Baby era di 22-3/4 pollici), ma volevano mantenere la sensazione invitante e accessibile data da una chitarra compatta e portatile. Così presero in prestito e ridimensionarono le curve del corpo della Grand Symphony della Taylor, che era stata introdotta nel 2006, scelsero una scala più lunga di 23-1/2 pollici e incorporarono il design del manico brevettato da Taylor, che avrebbe assicurato una precisa geometria dell’angolo del manico, incluso un tacco pieno per una maggiore stabilità.

“Era una chitarra di cui sentivo di poter essere orgoglioso”, dice Bob. “Si sentiva meglio, era un po’ più grande, si poteva ancora mettere nella cappelliera di un aereo e aveva una custodia da concerto”, aggiunge. “Non sapevo che sarebbe diventata ‘la chitarra della gente’. Ha davvero stabilito la sua identità unica e penso che in qualche modo potrebbe essere il nostro miglior risultato: una chitarra non troppo preziosa, che tutti amano, che è conosciuta in tutto il mondo e che un principiante, una nonna e un professionista vogliono avere.”

La GS Mini è stata anche ampliata come serie per offrire una gamma di opzioni di legno e trattamenti estetici, tra cui la splendida GS Mini-e Koa Plus, con top in koa e shaded edgeburst. E Andy Powers ha aggiunto la sua impronta alla serie con il design del GS Mini Bass, che è riuscito a tradurre la lunghezza della scala di solito più lunga di un basso nelle proporzioni del GS Mini, offrendo ai musicisti un basso acustico facile da suonare e con un grande suono, che è diventato uno strumento musicale stimolante per tutti i tipi di musicisti, compresi i bambini.

Academy 12 / Academy 12-N

Lo stesso spirito di rendere le chitarre comode da suonare a livello fisico e non troppo preziose ha anche ispirato il design della nostra serie Academy. Questa volta Andy Powers era al timone del progetto e ha voluto distillare una grande chitarra nei suoi elementi essenziali per renderla più accessibile (un tema che di recente abbiamo rivisitato con le nostre chitarre American Dream). Due dei tre modelli hanno il corpo della Grand Concert: la Academy 12 con corde in acciaio e la Academy 12-N con corde in nylon (entrambe disponibili anche con elettronica).

Entrambi i modelli hanno un top in abete massiccio, un corpo in sapele impiallacciato e un poggiabraccio semplice per essere più confortevole da suonare. La versione con corde in acciaio ha un’ampiezza del capotasto di 1-11/16 pollici e una lunghezza della scala di 24-7/8 pollici, rendendola anche una grande chitarra a dimensioni normali per principianti o per tutti i giorni; la versione con corde in nylon ha un manico di 12 tasti, una larghezza del capotasto di 1-7/8 pollici (per ospitare il diametro leggermente più spesso delle corde in nylon) e dà una sensazione e un suono incredibili. Data la popolarità della chitarra a corde di nylon in altre culture in tutto il mondo, è un grande modello per i mercati internazionali e, per chi suona strumenti a corde in acciaio che cercano di aggiungere un po’ di sapore di nylon alla loro musica, è probabilmente la migliore chitarra che troverete a quel prezzo. (Produciamo anche modelli Grand Concert con corde in nylon all’interno di altre serie della nostra linea.)

La GT

Le nostre nuove chitarre GT sono l’aggiunta più recente alla linea Taylor e continuano i nostri sforzi per fondere il comfort di suonabilità e un grande suono in una forma compatta. Nello stesso modo in cui il desiderio di migliorare il suono della Baby ha portato alla GS Mini, quello di migliorare il suono della GS Mini ha portato alla GT. Ancora una volta, la sfida era quella di preservare le proporzioni compatte che fanno sentire una chitarra acustica invitante e accessibile a livello fisico, mentre si spingevano le dimensioni abbastanza da produrre un suono acustico di livello professionale e da mantenere l’atmosfera divertente e accessibile che rende le chitarre più piccole delle ottime compagne di viaggio.

Le dimensioni del design di Andy si sommano in una chitarra che vive in quel punto di delicato equilibrio: un corpo Grand Orchestra in scala ridotta con una lunghezza che si colloca tra la GS Mini e la Grand Concert; una lunghezza della scala “media” di  24-1/8 pollici, che si colloca tra quella della Mini (23-1/2) e la Grand Concert (24-7/8); e una larghezza del capotasto (1-23/32 pollici) che fornisce una spaziatura delle corde, collocandosi tra la nostra larghezza del capotasto più stretta (1-11/16) e la larghezza 1-3/4 pollici, che è standard sulla maggior parte dei modelli a 6 corde in acciaio, e con una costruzione interamente in legno massiccio.

La sensazione delle corde (una combinazione di corde a bassa tensione e la loro scala di lunghezza media) ha la flessuosità di una chitarra con una scala di 25-1/2 pollici che è stata accordata di un mezzo tono sotto, ma ancora con una risposta piacevolmente focalizzata e incisiva. Dal punto di vista sonoro, Andy ha progettato la nostra nuova incatenatura Classe C™ (prendendo in prestito dalle sue idee della Classe V) per affrontare una delle più grandi sfide di una chitarra dal corpo più piccolo: che risponda abbastanza alle basse frequenze per produrre un’ampia pienezza e profondità.

Per sottolineare ulteriormente il nostro desiderio di offrire ai musicisti un’altra opzione di chitarra a corpo piccolo accessibile, il primo modello GT uscito, la GT Urban Ash, aveva un prezzo di soglia minima per le nostre acustiche interamente in legno massiccio. Quel modello è stato presto seguito dalla GT 811e in palissandro/abete e dalla GT K21e interamente in koa.

Anche se la GT è uscita solo da poco tempo, si è ritagliata in fretta il suo posto tra le offerte di chitarre compatte di Taylor sia nel feeling che nel suono. “Intima”, “agile”,  “dolce”, “concentrata” e “divertente da suonare” sono tra i ritornelli che sentiamo da musicisti e recensori dopo aver avuto la possibilità di suonarla.

Ridotto per tutti

Più di 35 anni dopo che Bob Taylor costruì la sua prima Grand Concert, le nostre chitarre con corpo ridotto si sono evolute in una famiglia di strumenti diversi e ricchi di sfumature, e hanno ampliato la gamma di ciò che una chitarra compatta può fare. Qualunque sia la vostra costituzione fisica, il livello di abilità, lo stile musicale o le applicazioni, queste chitarre vi inviteranno, vi faranno sentire a vostro agio e risponderanno alla grande al vostro modo di suonare.

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La GS Mini compie 10 anni

Scorri verso il basso

Torniamo indietro nel tempo al 2020, un decennio dopo l’uscita della GS Mini, per festeggiare la nostra cucciola acustica, ormai diventata una delle chitarre più celebri del pianeta.

Nota dell’editore: Per questo numero di Wood&Steel dedicato alla GS Mini, abbiamo incluso qualche articolo già apparso nei numeri precedenti. Questo articolo è apparso la prima volta nell’edizione dell’estate 2020, celebrando il decimo anniversario dall’uscita della GS Mini.

La nostra navigata GS Mini quest’estate festeggia il suo decimo compleanno; quindi, in onore di quel traguardo, abbiamo pensato di mandare i nostri auguri ai molti proprietari di Mini là fuori e di celebrare con gratitudine una delle chitarre più popolari nella storia di Taylor.

Hai bisogno di prove? La prossima volta che passi attraverso un terminal dell’aeroporto a un certo punto probabilmente vedrai una Gig Bag GS Mini sulla spalla di qualcuno. (O forse sei tu quello con la tua Mini sulle spalle). Entro la fine di quest’anno ci saranno quasi 350.000 delle nostre piccole ma potenti Mini in giro per il mondo!

GS Mini Mahogany

GS Mini-e Rosewood

GS Mini-e Maple Bass

GS Mini-e Koa

GS Mini-e Koa Plus

Ritornando alla sua uscita un decennio fa, Bob Taylor aveva la sensazione che la chitarra sarebbe piaciuta ai musicisti. Avendo già assistito al popolare e duraturo fascino delle Baby Taylor negli anni successivi al suo debutto nel 1996, Bob ha visto un’opportunità per sfruttare le ultime capacità di progettazione e produzione dell’azienda per disegnare una versione di nuova generazione e con funzionalità migliorate. L’obiettivo era quello di dare ai musicisti una chitarra con una voce più robusta, pur mantenendo il comfort e la portabilità di una chitarra compatta.

Dopo che gli sforzi per migliorare il Design delle Baby esistenti non sono riusciti a produrre il livello di miglioramenti tonali desiderati dal team di sviluppo Taylor, si e’ adottato un approccio diverso.

“Questi esperimenti iniziali ci hanno detto che avevamo bisogno di un corpo più profondo, una tavola armonica più grande e una scala più lunga”, ricorda Bob.

Il resto è storia. Il team di progettazione di Taylor alla fine ha creato una versione più piccola della collaudata Grand Symphony (introdotta nel 2006), le cui curve si sono riadattate perfettamente dando vita ad una chitarra completamente nuova. Nonostante le dimensioni corporee ridotte, la profondità del corpo era quasi la stessa di una Grand Concert e la buca sul Top aveva lo stesso diametro dei nostri altri modelli a grandezza naturale. Bob ha ritenuto essenziale integrare il design brevettato del manico Taylor il che avrebbe assicurato una precisa geometria dell’angolo del manico, con un tacco pieno a fornire ulteriore stabilità.

La lunghezza della scala da 23-1/2 pollici, facile da usare, era più lunga di quella delle Baby (22-3/4), ma più corta delle Grand Concert (24-7/8) e dei nostri altri modelli di dimensioni standard (25-1/2). Insieme alle corde di medio calibro e alle dimensioni, la nuova chitarra ha prodotto un volume ed una profondità tonale impressionanti per la sua forma compatta.

Alla fine, nelle mani dei chitarristi, la Mini è diventata molto di più della semplice somma delle sue specifiche e, come altri progetti innovativi di Taylor, ha dato loro uno strumento che superava i confini tradizionali. Nella realta’ dei fatti, questo modello era facile da trasportare, ma rappresentava molto più di una chitarra da viaggio. Queste caratterirstiche hanno reso la chitarra accessibile, divertente e musicalmente soddisfacente per chiunque: dai principianti ai professionisti, dai bambini agli anziani, dai campeggi alle poltrone. E non era troppo costosa per viaggiare sempre al tuo fianco o per essere prestata in giro agli amici.

Il maestro liutaio di Taylor, Andy Powers, che non era ancora con Taylor al debutto della Mini, riconobbe le sue virtù musicali e il suo fascino universale, soprannominandola “la chitarra per tutti”. In seguito Andy ha applicato il suo tocco magico allo strumento, usando il suo corpo e la lunghezza della scala come base per uno spin-off rivoluzionario: il GS Mini Bass. Ora un intero mondo di musicisti ha anche un basso acustico adatto ad ogni occasione su cui divertirsi

Dieci anni dopo, le GS Mini sono diventate un’amabile famigliola di strumenti, e senza dubbio continueranno ad evolversi all’interno del catalogoTaylor.

Quindi, se anche tu possiedi una Mini, non dimenticare di regalarle un abbraccio e suonare qualcosa di divertente per festeggiare il suo compleanno.

Buon Compleanno GS Mini
Per tutti, dai punk rocker agli atleti professionisti, dai principianti o professionisti di Nashville, la GS Mini è una chitarra che va d’accordo con tutti. La Mini ha compiuto 10 anni e alcuni amici di Taylor hanno gentilmente condiviso un messaggio di compleanno.

Una piccola meraviglia: il GS Mini Bass

Scorri verso il basso

L’idea di un basso acustico in scala ridotta ci sembrava del tutto improponibile, finché un paio di svolte di design targate Taylor cambiarono tutto. Ripercorriamo insieme la nascita del GS Mini Bass.

Nota dell’editore: In altri articoli di questa edizione “mini” di Wood&Steel, ripercorriamo la nascita della GS Mini, avvenuta nel 2010. Rimanendo in tema, abbiamo pensato di riproporre anche la storia del suo innovativo gemello eterozigote: il GS Mini Bass, lanciato a inizio 2017. In questo periodo, Andy Powers aveva già preso le redini come successore di Bob Taylor nel design di chitarre. L’idea di realizzare un basso acustico funzionale, musicalmente parlando, che sfruttasse le proporzioni compatte della Mini (in particolare, la lunghezza di scala ridotta) ci sembrava improbabile. Ma qualche innovazione e una collaborazione coi nostri amici di D’Addario hanno spalancato le porte a uno strumento squisitamente divertente, accessibile e d’ispirazione per tutti. Continua a leggere per scoprire com’è nato.


Tutto è iniziato per scherzo.

Qualche anno fa, Jesus Jurado, da tempo costruttore del team di sviluppo prodotti di Taylor, rifletteva con il collega David Judd sull’idea di creare una versione basso della GS Mini.

“Pensavamo fosse qualcosa che qualsiasi chitarrista avrebbe voluto in giro per casa.” Ricorda Judd.

Un giorno i due proposero scherzosamente l’idea ad Andy Powers, sfidandolo a crearne uno.

“Casualmente Andy aveva delle corde da basso per ukulele,” dice Judd, “così ho modificato quel povero strumento affinché funzionasse come un basso. Le corde non riuscivano a sopportare la tensione maggiore di una scala più lunga del Mini e si rompevano, così montai una muta di corde per basso elettrico e un pickup ES2. Non suonava benissimo, ma abbastanza bene da mettere in moto il processo creativo di Andy.”

Come bassista professionista di lungo corso, Andy pensava che l’idea di un basso GS Mini fosse un argomento di conversazione divertente, ma come esperto liutaio era scettico all’idea che potesse davvero funzionare con una scala così corta.

“Ho sempre avuto un debole per i bassi a scala corta”, ci dice. “Ma spesso non possono riprodurre con precisione le note con frequenza bassa proprio a causa della lunghezza ridotta delle corde. Sono divertenti da suonare, ma hanno delle limitazioni.”

Un’occhiata al GS Mini Bass

Retro/Fasce: Sapelli a strati
Top: Abete Sitka in pezzo unico
Tastiera/Ponte: Vero ebano
Lunghezza scala: 60 cm
Larghezza capotasto: 43 mm
Corde: D’Addario GS Mini Bass con EXP Coating
Piroli del ponticello: Biforcute in policarbonato
Finitura: Opaca
Elettronica: ES-B
Custodia: Custodia rigida GS Mini Bass

Indicativamente, la lunghezza della scala di un basso standard è normalmente tra gli 81 e gli 89 cm. Mediamente un basso a scala corta ha una scala di 76 cm. Le corde del Mini misurano meno di 60 cm.

“Ridurre la scala di uno strumento da 65 a 63 cm è un cambiamento notevole,” dice Andy. “Rispetto alla scala standard di un basso, quella del GS Mini è più corta di circa 25 cm. Praticamente non è più neanche lo stesso strumento.”

Montando delle corde normali per basso sul GS Mini e accordandole, secondo Andy, non si sarebbe mai prodotta una nota utilizzabile. Un accordatore elettronico non avrebbe potuto neanche riconoscere la vibrazione risultante come nota. (Per un’infarinatura sui fondamenti di fisica della vibrazione delle corde, consulta la nostra barra laterale.)

Ciononostante, l’idea colpì Andy (“Volevo davvero che esistesse”, dice), quindi iniziò a ragionare sulle caratteristiche che avrebbe dovuto avere per produrre note basse con una scala così corta. L’idea era sempre stata di lavorare all’interno dei parametri strutturali fondamentali della forma della GS Mini attuale, per diversi motivi.

“Volevo vedere se era possibile costruire un basso piccolo ed ergonomico che vivesse al di fuori dei confini di un tipico basso,” spiega. “La speranza era di crearne uno comodo e avvicinabile da un chitarrista abituato a uno strumento più piccolo, da un bambino o da un bassista esperto che cercasse qualcosa dalle dimensioni adatte per suonarlo sul divano o sul tour bus con un feeling e un tono diversi. Dal punto di vista della produzione, la condivisione dell’infrastruttura con la GS Mini ci ha dato notevoli benefici pratici che ci hanno permesso di realizzarlo e di renderlo conveniente.”

Lo sviluppo di nuove corde

La fisica della vibrazione delle corde e del tono

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Per un anno intero, a fasi alterne, Andy ha sperimentato corde con peso diverso, varie dimensioni della sezione centrale e altre variabili per determinare se una corda potesse produrre note precise con una scala corta come quella del GS Mini, ma senza alcun risultato. Quand’ecco che ebbe un’epifania pensando ad alcuni prototipi di chitarra classica che stava costruendo.

“Mi sono reso conto che stavo dirigendo i miei sforzi nella direzione sbagliata”, dice. “Dovevo usare una corda di nylon, perché la loro struttura dà loro una serie di caratteristiche completamente diverse da quelle delle corde d’acciaio.”

Andy contattò i nostri amici del settore sviluppo della D’Addario, le cui corde vengono montate sulle nostre acustiche con corde di nylon, e spiegò loro cosa stava provando a fare. Insieme passarono in rassegna tutti gli approcci che Andy aveva già provato.

“Misero la loro esperienza al servizio della realizzazione di corde di nylon per altri tipi di strumenti”, dice Andy. “È davvero incredibile, perché realizzano corde per ogni tipo di strumento a corda immaginabile, praticamente con qualsiasi materiale e metodo. Alla fine siamo stati in grado di ideare qualcosa che funzionasse davvero bene, ovvero praticamente una corda con nucleo di nylon sul quale viene avvolto un filo tradizionale di bronzo fosforato. Una combinazione che si è rivelata vincente. Senza queste corde non sono sicuro che questo strumento sarebbe stato possibile.”

Questo set di corde è stato sviluppato esclusivamente per quello che poi è diventato il GS Mini Bass. Per maggiori informazioni sulle corde, consulta la barra laterale.

Un nuovo design per i piroli del ponticello

Una volta risolto l’importante problema delle corde, Andy rivolse la sua attenzione a un’altra grande sfida di design: come fissare bene le corde sotto il ponte e ottenere un bel suono.

“Con un pirolo del ponticello tradizionale per chitarra, la corda deve uscire dal ponte attraverso un piccolo solco e poi piegarsi con un angolo acuto sopra l’ossicino”, dice. “Le corde per basso sono molto grandi e si piegano con fatica, perché la corda ha un fattore di allungamento talmente diverso tra interno ed esterno che le corde si deformerebbero così tanto da non emettere più la nota corretta. Per farla piegare in maniera più naturale, il ponte dovrebbe essere così massiccio che non sarebbe più fisicamente in grado di emettere un bel suono o di funzionare correttamente. Inoltre risulterebbe molto brutto e sproporzionato su uno strumento piccolo.

Dopo aver valutato altre idee, Andy ideò un nuovo tipo di pirolo del ponticello che da allora Taylor ha brevettato.

“Sembra una vecchia molletta”, dice, mostrandone uno che, a un’occhiata più ravvicinata, rivela come il pirolo si biforchi (v. foto).

La struttura biforcuta permette in diversi modi di avere uno strumento migliore dal punto di vista del suono e della funzionalità. Innanzitutto, il fermo di ogni corda viene ancorato sul lato opposto del pirolo (invece che dal lato più vicino alla buca della cassa), permettendo alla corda di passare tra le due punte.

“Questo margine maggiore permette alla corda di piegarsi più gradualmente sopra l’ossicino”, dice Andy.

Inoltre, quando è accordata, la corda agisce come un cuneo che separa le due punte, rendendo il pirolo più saldo nel suo apposito spazio.

“Fondamentalmente il pirolo diventa autobloccante”, spiega Andy. “Invece di usare il classico metodo in cui si tiene il pollice sul pirolo del ponte in modo che non voli via quando si accorda la corda, questo nuovo design lo tira automaticamente dentro il ponte. Quando si cambiano le corde, una volta allentata la tensione sulla corda, il pirolo si allenta, si rilascia da solo. Di conseguenza, montare le corde su questo strumento sarà più facile tanto in fabbrica quanto per i musicisti.”

La combinazione tra la piega naturale dell’ossicino e un ancoraggio più saldo della corda permettono allo strumento di suonare al meglio.

Intonazione e altre rifiniture

Una volta risolto il problema dei piroli del ponticello, Andy ha potuto concentrarsi sull’intonazione del resto dello strumento che, a confronto, è stata una questione abbastanza facile.

“La cosa buffa è che le due cose che hanno impedito lo sviluppo dello strumento per così tanto tempo sono di poca importanza all’apparenza, come dettagli riguardanti le corde e i piroli del ponticello.” dice.

Ma per realizzare un bello strumento tutti i componenti devono funzionare all’unisono.”

“Uno dei concetti interessanti che determinano il design di uno strumento è la concezione del corpo come un amplificatore meccanico”, approfondisce. “Quando è fondamentalmente un buon amplificatore, risponde incredibilmente bene attraverso una vasta gamma di frequenze. Finché le considerazioni strutturali non cambiano drasticamente, è possibile creare qualcosa che funzioni per una vasto spettro di suoni.”


Tra gli ultimi elementi a essere sviluppati ci sono state le meccaniche. Su un paio di primi prototipi erano state montate delle tradizionali meccaniche da basso, ma quando è arrivato il momento delle rifiniture estetiche, il nostro team ha lavorato a stretto contatto con uno dei nostri fornitori di meccaniche per produrre qualcosa che fosse più proporzionato alla scala del GS Mini.

“Sono abbastanza grandi da permettere il funzionamento preciso delle corde del basso, ma il tutto è sufficientemente compatto da preservare l’equilibrio visivo e fisico del basso, senza grandi e pesanti pomelli”, sostiene Andy.


Il basso monterà il pickup ES-B di Taylor, che comprende un preamplificatore con comandi di tono e volume, e un accordatore cromatico digitale integrato con display a LED per indicare l’accordatura e l’esaurimento della batteria. Andy sostiene che l’accordatore è stato un indicatore della riuscita del design.


“Uno dei criteri che ho sempre seguito era vedere se le note venissero riconosciute o meno da un accordatore,” dice. “Una volta raggiunto il livello di fedeltà tale per cui un accordatore riconoscesse le intonazioni, sapevamo che una nota avrebbe avuto un movimento sufficiente per essere considerata musicale.”


Inoltre, il basso comprenderà una custodia rigida GS Mini Bass realizzata appositamente, con tanto di logo stilizzato dello strumento riprodotto all’esterno. La custodia rigida ha le stesse caratteristiche di quella originale GS Mini, un mix di struttura protettiva e portabilità grazie al peso ridotto, con tasche interne e cinghie regolabili cucite.

L’esperienza musicale

Le fantastiche quattro

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Considerata l’enorme popolarità della chitarra GS Mini originale al momento del lancio nel 2010, la possibilità di offrire ai suonatori uno strumento gemello ugualmente portatile e accessibile, ma in versione basso (specialmente considerate le dimensioni normalmente maggiori e più ingombranti di questi strumenti), fu molto gratificante per Andy e il team di progettazione tanto da metterlo sul mercato. Innanzitutto, è assolutamente in linea con l’eredità d’innovazione di Taylor, uno strumento dal design stimolante che si spinge in nuovi, inesplorati e affascinanti territori musicali. E non c’è davvero un altro strumento come questo sul mercato. Naturalmente, considerati il suo design compatto e il feeling più sinuoso, non si comporterà come un basso normale, e non è quello il suo scopo. È stato ideato per chitarristi come molti di noi, e come Jesus Jurado e David Judd del nostro team di sviluppo prodotti, che pensavano sarebbe stato divertente avere un basso acustico in giro per casa. E quello che lo rende speciale è che invita più persone a esplorare le capacità dello strumento.


“Se il basso non è il tuo strumento principale, ma ne vuoi uno acustico a portata di mano per scrivere, per registrare dei demo o per fare una jam quando ti vengono a trovare gli amici, questo è il basso per te”, dice Andy. “Chiunque può suonarlo. Non devi avere i calli sulle dita. È fisicamente più facile di una chitarra. La lunghezza ridotta delle corde e il nucleo di nylon lo rendono comodissimo da suonare; anche un bambino o un principiante potrebbero avvicinarsi a questo basso senza sentirsi in soggezione. È così facile che anche mio figlio di 6 anni è in grado di premere le corde e suonare.”

Come la sua sorella Mini a 6 corde, questo basso è abbastanza leggero e portatile da poter essere risposto nella cappelliera di un aereo e partire per avventure intorno al mondo. E nessun bassista verrà mai più lasciato a mani vuote attorno a un falò.

Trattandosi di uno strumento dalle dimensioni ridotte e a scala corta, la risposta morbida delle corde probabilmente non sarà l’ideale per lo slap o per un attacco pesante. Ma avendo un feeling unico e un bel suono, Andy pensa che abbia molto da offrire.

“Non può certo sostituire un contrabbasso, ma è senz’altro uno strumento unico.” dice. “Quando il cantante si scalda la voce sul tour bus, il bassista spesso deve riprodurre le linee vocali su una chitarra, dato che non molti possiedono un amplificatore al quale collegare il basso in una situazione del genere. In altri casi, questo strumento è semplicemente molto utile per un bassista che non vuole portare con sé uno strumento ingombrante.”

Come disse Bob Taylor, la gente adora il fatto che Taylor continui a produrre strumenti che rappresentino una scoperta. Quando presentammo la Baby Taylor, non sapevamo in quanti modi diversi la gente avrebbe finito per usarla. La stessa cosa è successa con la GS Mini. E ci sono ottime probabilità che possa succedere anche con il basso, che permetterà ai musicisti che lo useranno di sprigionare nuove idee musicali.

David Judd, uno dei primi a sostenere quest’idea, è senza dubbio contento del risultato finale.
“È davvero divertente da suonare,” dice. “È difficilissimo metterlo giù.”

Per Andy, questo basso è uno spirito affine alla nostra nuova filosofia di design della serie Academy.
Sono strumenti fisicamente ed economicamente avvicinabili con una qualità musicale intrinseca,” dice. “Sono strumenti fantastici che incoraggiano le persone a iniziare a rendere il fare musica parte integrante della propria vita. Vorrei che questo basso spingesse un sacco di ragazzini a dire ‘Voglio diventare un bassista.’ Ce n’è davvero bisogno!”

Tenetevi pronti, il GS Mini Bass arriverà dai rivenditori autorizzati Taylor a partire da febbraio. Per specifiche tecniche complete, foto, video e molto altro ancora, visitate taylorguitars.com.

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  • 2024 Numero 1 /
  • Un nuovo standard: la 914ce Builder’s Edition

Un nuovo standard:

La 914ce Builder’s Edition

Scorri verso il basso

Il palissandro dell’Honduras, la sequoia Sinker a strisce e la manifattura incentrata sul comfort ridefiniscono il concetto di dettaglio in questa splendida 914ce.

La nostra serie 900 è da tempo considerata l’offerta in palissandro più esteticamente raffinata all’interno della linea Taylor. Grazie a un palissandro indiano ultra premium e a una particolare raffinatezza dei dettagli, il risultato finale è praticamente uno strumento in palissandro e abete con lo smoking.

Lo scorso anno, l’introduzione della 814ce Builder’s Edition (della nostra serie 800 in palissandro) ha rinnovato l’esperienza del palissandro Taylor, e in molti si sono chiesti cosa potrebbe offrire una 914ce in versione Builder’s Edition.

L’attesa, per quanto breve, è già finita. Grazie all’impegno del nostro mastro liutaio Andy Powers, siamo lieti di svelare la 914ce Builder’s Edition, l’ultima novità della già consolidata collezione di Builder’s Edition.

Questa Grand Auditorium con spalla mancante realizzata a regola d’arte prende in prestito l’abbinamento di legni della serie Presentation: uno squisito palissandro dell’Honduras (realizzato in un elegante design con cuneo Simons a quattro pezzi) abbinato a un top in sequoia Sinker a strisce.

Il palissandro dell’Honduras, più denso della sua controparte indiana, infonde texture armoniche molto complesse nella chitarra, donandole bassi caldi, alti simili a un pianoforte e una risposta super rifinita in tutto lo spettro di frequenze.

La nostra sequoia Sinker viene estratta responsabilmente da vecchi tronchi prelevati dai fondali fluviali della California settentrionale, ripagandoci esteticamente con un effetto fortemente striato che mette in particolare risalto le sue sottili venature verticali. Questo legno di qualità dona il calore e la sensibilità tattile del cedro, ma con una proiezione più intensa e un intervallo dinamico migliorato.

Grazie alla nostra innovativa catenatura V-Class, il risultato finale è un profilo tonale di elevatissima fedeltà con ricchi overtone, un volume massimo molto elevato e una precisione tonale che rende ogni accordo una gioia per le orecchie. Abbinata al nostro manico ultra confortevole, l’esperienza ne risulta estremamente reattiva, con le note che sprizzano dalla chitarra al minimo tocco.

Come offerta in Builder’s Edition, questa 914ce vanta anche delle caratteristiche particolarità di comfort, tra cui poggiabraccio smussato sottile e spalla mancante splendidamente scolpiti, bordi del corpo stondati e un ponte Curve Wing contornato per maggiore comfort nella mano arpeggiante.

Questo modello include inoltre tanti dettagli estetici eleganti, tra cui la filettatura in koa hawaiano con rifinitura dei bordi in paua su top e fondo; filettatura in koa su tastiera e paletta; una rosetta in paua ad anello singolo con filettatura in ebano/koa/nero e foro di risonanza con binding in ebano; backstrap in ebano; intarsi Belle Fleur in paua e madreperla su tastiera e paletta; pioli del ponte in ebano decorati con puntini in abalone verde; meccaniche premium Gotoh 510 in oro antico. La rifinitura heelburst sul manico complementa l’elegante edgeburst Kona realizzato a mano su fondo e fasce, il tutto amplificato da una sfarzosa lucidatura sul corpo. Questa meraviglia elettroacustica monta un pickup ES2 integrato e viene spedita in una custodia rigida deluxe.

La 914ce Builder’s Edition è dunque il testamento della nostra incrollabile dedizione all’eccellenza sonora, alla bellezza estetica, alla produzione responsabile di legno e all’esperienza musicale più comoda che si possa immaginare. Questa edizione premium sostituirà la 914ce standard come modello Grand Auditorium esclusivo presente nella serie.

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New Product Spotlight

I suoni della stagione

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Le nostre ultime novità includono una splendida 814ce Builder’s Edition blacktop, un’American Dream baritona, le Grand Concert della Serie 200 e una T5z a 12 corde invertite in tre colorazioni.

Dallo sviluppo alla produzione, da noi di Taylor è stata un’estate bella piena. Per tutta la stagione (anzi, per tutto l’anno in realtà), oltre ai modelli di serie standard abbiamo realizzato nuovi fantastici design. E la prima parte dell’anno non è stata da meno, visto che sono usciti vari nuovi modelli interessanti. Ecco una selezione delle nostre ultimissime proposte.

Builder’s Edition 814ce Blacktop

Questa magnifica rivisitazione di un classico Taylor è così elegante che sembra pronta per una serata di gala.

L’articolo di copertina dell’edizione estiva di Wood&Steel ha annunciato la primissima versione Builder’s Edition della 814ce in assoluto, il fiore all’occhiello delle nostre Grand Auditorium in palissandro/abete. Questa evoluzione è avvenuta quasi un decennio dopo che il maestro Andy Powers ha rielaborato il progetto originale della 814ce di Bob Taylor, perfezionando praticamente ogni componente materiale della chitarra a dimostrazione della nostra ricerca di prestazioni acustiche sempre più elevate.

Con il modello Builder’s Edition, Andy ha accettato la sfida di elevare ulteriormente una chitarra che era già considerata da generazioni di musicisti Taylor come la quintessenza della voce acustica-elettrica moderna (in particolare per gli amanti delle chitarre in palissandro), nonché uno strumento straordinariamente versatile praticamente per qualsiasi finalità musicale.

I progressi nella strumentazione e nelle capacità manifatturiere hanno permesso a Andy e al team di progettazione Taylor di alzare l’asticella per gli standard Builder’s Edition: l’obiettivo era quindi migliorare l’esperienza generale, tanto nel feel quanto nel sound. I perfezionamenti ergonomici includono un poggiabraccio in mogano con spalla mancante, che offre una superficie liscia per il braccio che fa picking sulla parte inferiore della chitarra e una spalla mancante smussata abbinata, che fornisce un comodo punto di ancoraggio per la mano che esegue il fretting quando si accede alla parte superiore della chitarra. A completare le modifiche di comfort della Builder’s Edition, troviamo bordi smussati e intagli fini del corpo. (Se siete curiosi di conoscere il livello di maestria che si raggiunge nella lavorazione del legno delle nostre chitarre ultra-premium, guardate il video di questo numero sull’arte di costruire un poggiabraccio [link to story]).

Un altro dettaglio progettuale degno di nota è stato l’introduzione di un top in quattro pezzi in abete Adirondack. L’Adirondack, utilizzato per le tavole armoniche delle chitarre acustiche prima della Seconda Guerra Mondiale, è amato per la sua gamma dinamica (in particolare per i suoi livelli di volume), la dolcezza delle medie e la precisione armonica. Dal momento che la generazione odierna di abete Adirondack tende a essere più acerba e piccola di quelle passate, abbiamo scelto una configurazione in quattro pezzi che richiede una maggiore abilità manifatturiera (e noi siamo felici di applicarla). Questo scenario è anche emblematico del futuro della costruzione di chitarre, dato che gli abeti Sitka usati per i top sono sempre più piccoli in diametro rispetto ai giganti del passato (che hanno circa 500-600 anni). È possibile approfondire il passaggio al top in Adirondack in quattro pezzi nell’articolo di copertina dell’ultimo numero e nel nostro approfondimento sul processo di taglio dell’abete con il nostro fornitore di legno, Pacific Rim Tonewoods.

La rivisitazione blacktop della 814ce Builder’s Edition di quest’autunno è perlopiù una variazione estetica, che però trasforma radicalmente l’aspetto della chitarra. Vanta gli stessi dettagli che migliorano il comfort della sua controparte con finitura naturale, ma include una splendida finitura lucida full-body che distingue la 814ce dal resto della famiglia Builder’s Edition (il top nero lucido è un tocco particolarmente di classe) e una splendida colorazione Kona edgeburst per il fondo e le fasce in palissandro. Tra le altre caratteristiche ricordiamo le meccaniche Gotoh 510 in oro antico con un rapporto di trasmissione superpreciso di 1:21, la rosetta ad anello singolo in abalone verde, il battipenna in palissandro e gli intarsi Element in madreperla.

La 814ce Builder’s Edition Blacktop è disponibile online su TaylorGuitars.com e presso i rivenditori autorizzati.

Caratteristiche della 814ce Builder’s Edition Blacktop

» Legno del top: abete Adirondack
» Legno di fondo/fasce: palissandro indiano
» Manico: mogano neo-tropicale
» Tastiera: ebano dell’Africa occidentale Crelicam
» Catenatura: V-Class
» Electronica: ES2
» Corde: D’Addario XS rivestite Phosphor Bronze, Light
» Custodia: Deluxe Hardshell, marrone

212ce/222ce-K DLX

I modelli Grand Concert con top in abete e con top in koa si aggiungono alla Serie 200.

Con una serie di abbinamenti di legni, opzioni di forma del corpo e caratteristiche estetiche varie, la nostra Serie 200 vanta un’incredibile scelta per i chitarristi di ogni stile e livello. L’abbinamento dei top in legno massello con i vari fondi e fasce in legno stratificato all’interno della serie ci dà la possibilità di aggiungere regolarmente nuove opzioni. Quest’estate abbiamo espanso la nostra palette della Serie 200 con due nuove chitarre Grand Concert: la 212ce e la 222ce-K DLX.

La 212ce presenta un top in Sitka massello abbinato a fondo e fasce in palissandro indiano stratificato. Insieme ai contorni compatti del corpo della Grand Concert, questa combinazione di legni offre un timbro chiaro e bilanciato con un carattere articolato che sarà particolarmente interessante per chi suona fingerstyle o per chi usa il plettro per note singole e accordi insieme. Inoltre, il corpo più piccolo dona una comodità e un’intimità che i musicisti più minuti potrebbero apprezzare molto. L’elettronica ES2 integrata consente un timbro fedele all’attacco e il manico brevettato Taylor garantisce un’esperienza fluida e rilassata lungo tutta la tastiera. Altre caratteristiche estetiche includono il binding bianco, gli intarsi in acrilico italiano e una sottile finitura opaca. La 212ce viene venduta con una custodia da concerto rigida, ottima sia per tenere la chitarra che per trasportarla.

Caratteristiche della 212ce

» Legno del top: abete Sitka
» Legno di fondo/fasce: palissandro indiano stratificato
» Manico: mogano neo-tropicale
» Tastiera: ebano dell’Africa occidentale Crelicam
» Catenatura: V-Class
» Electronica: ES2
» Corde: D’Addario XS rivestite Phosphor Bronze, Light
» Custodia: rigida

Questa meravigliosa acustica-elettrica è realizzata con un bellissimo koa hawaiano ed è dotata di elementi estetici degni del nostro nome Deluxe. Il koa stratificato abbinato a un top in koa massiccio splendidamente venato offre una risposta audace e incisiva alle medie, con note alte chiare e un carattere focalizzato e legnoso. La tendenza del koa hawaiano a maturare con il tempo e l’utilizzo suggerisce inoltre che il timbro di questo modello diventerà più caldo e dolce man mano che il legno invecchia, promettendo anni di ispirazione musicale crescente per diversi generi e stili grazie alla versatilità estrema della chitarra.

Come la sua controparte 212ce, la 222ce-K DLX è caratterizzata da una larghezza del capotasto leggermente inferiore (1-11/16 pollici, ovvero 4,28 cm), coerente con la compattezza del corpo, e offre grande reattività e facilità di esecuzione per la mano che preme i tasti. I dettagli estetici di questo modello deluxe includono una splendida finitura lucida full-body con trattamento shaded edgeburst, binding nero, battipenna nero, rosetta ad anello singolo in acrilico italiano, intarsi della tastiera Small Diamond e hardware dorato. Questo modello include anche l’elettronica ES2 e viene spedito con una custodia deluxe rigida marrone.

Caratteristiche della 222ce-K DLX

» Legno del top: koa hawaiano
» Legno di fondo/fasce: koa hawaiano stratificato
» Manico: mogano neo-tropicale
» Tastiera: ebano dell’Africa occidentale Crelicam
» Catenatura: V-Class
» Electronica: ES2
» Corde: D’Addario XS rivestite Phosphor Bronze, Light
» Custodia: Deluxe Hardshell, marrone

AD26e Baritone-6 Special Edition

Cerchi un timbro acustico diverso? Prova a esplorare la gamma tonale ricca e potente di una chitarra baritona.

Chi ama le nostre baritone sarà felice di sapere che nei nostri negozi in autunno arriverà un nuovo modello. L’AD26e Baritone-6 Special Edition segue la 326ce Baritone-8 e si affianca alla sua controparte a 8 corde con una configurazione più tradizionale a sei corde e un’accordatura Si-Si.

Come la 8 corde, questa edizione presenta il nostro corpo Grand Symphony, ma nella sua forma tradizionale (senza il soundport sulla spalla mancante presente negli altri modelli GS.) La forma “completa” del corpo e la grande “capacità polmonare” acustica si prestano perfettamente a una voce baritonale e, insieme alla maggiore lunghezza della scala di 27 pollici (68,58 cm) e all’accordatura più bassa, offrono un suono ricco di bassi con un registro profondo che offre un’intera nuova gamma di terreni musicali da esplorare.

L’AD26e Baritone-6 segue la filosofia essenziale della nostra serie American Dream, realizzata con fondo e fasce interamente in sapelli massiccio e con top in mogano. Il risultato è un suono concentrato con un attacco armonioso grazie al naturale effetto di compressione del mogano quando viene utilizzato come tavola armonica. Per questo modello, sul nostro comodissimo manico abbiamo inserito una tastiera in eucalipto e abbiamo completato il corpo con uno shaded edgeburst e un’elegantissima finitura opaca. E in quanto parte della serie American Dream, si tratta della nostra baritona più conveniente di sempre.

Sebbene una chitarra baritona possa sembrare uno strumento particolare con applicazioni musicali pratiche limitate, la realtà è che l’AD26e, come la sorella a 8 corde, può rivelarsi molto versatile per un musicista creativo. Accordata a una quarta inferiore rispetto a una chitarra standard, l’AD26e concede una gamma più bassa ai cantanti che faticano a raggiungere le note più alte spesso richieste dai brani composti per l’accordatura standard. È possibile riportare una chitarra baritona all’accordatura normale mettendo un capotasto sul quinto tasto.

Per saperne di più sulle varie applicazioni musicali delle chitarre acustiche baritone a 6 e 8 corde, date un’occhiata a “Baritone Basics” di Shawn Persinger, pubblicato originariamente nel nostro numero dell’estate 2016.

Caratteristiche dell’AD26e Baritone-6 Special Edition

» Legno del top: mogano neo-tropicale
» Legno di fondo/fasce: sapelli
» Manico: mogano neo-tropicale
» Tastiera: eucalipto
» Electronica: ES2
» Corde: set Elixir Baritone
» Custodia: AeroCase, grigia

T5z-12 Classic DLX Special Edition

Questa T5z a 12 corde è incordata al contrario ed è disponibile in versione Black, Arctic White o Cherry Sunburst

Qualche anno fa, quando il maestro Andy Powers stava progettando il modello acustico a 12 corde della 652ce Builder’s Edition, ha fatto una scelta interessante: proporlo con una configurazione a corde invertite, con la fondamentale più pesante sopra ciascuna corda d’ottava, invece della tradizionale accoppiata con la corda d’ottava sopra. La configurazione a corde invertite è forse meglio associata alle 12 corde elettriche Rickenbacker, in particolare abbracciate e rese popolari dai Byrds, dai Beatles e da Mike Campbell di Tom Petty and the Heartbreakers.
 
Quest’autunno, abbiamo deciso di riportare questo setup a corde invertite nella sezione elettrica della nostra linea con un trio di edizioni speciali della T5z a 12 corde. L’effetto sonoro della configurazione delle corde è quello di enfatizzare maggiormente la nota fondamentale, dato che i musicisti hanno in genere una pennata in giù più potente. Il risultato è una risposta più calda e incisiva rispetto al tintinnio alto delle ottave che si sente in altre chitarre a 12 corde. La T5z-12 Classic Deluxe Special Edition, come abbiamo chiamato questo modello, sarà disponibile in edizione limitata in tre colori fantastici: Black, Arctic White e Cherry Sunburst.
 
Come tutti i modelli T5z, si tratta di chitarre ibride elettrico-acustiche hollowbody, che vantano la nostra elettronica brevettata a tre pickup controllata da un selettore a cinque posizioni. Con un humbucker al ponte visibile, un humbucker al manico nascosto e un sensore acustico integrato, queste chitarre consentono a chi suona di accedere a una gamma estremamente diversificata di sapori tonali che vanno da suoni acustici morbidi a suoni elettrici potenti. E tra questi due estremi, si trova una vastissima gamma di suoni che combinano profili acustici ed elettrici, e che possono essere ulteriormente regolati con due manopole di tono e un controllo del volume posizionato sopra l’estensione della tastiera.
 
In termini di comfort di esecuzione, queste chitarre presentano una larghezza del capotasto di 1-11/16” e una lunghezza della scala di 24-7/8” (63,18 cm), che si combinano donando una sensazione di fretting notevolmente rilassata che rende il manico facile da gestire per i chitarristi di ogni livello. Il raggio della tastiera di 12 pollici (30,48 cm) è comodo per qualsiasi esecuzione: dagli accordi aperti agli arpeggi e ai fraseggi più complessi.
 
Se avete seguito Wood&Steel o l’universo Taylor in generale, saprete che Andy ha recentemente aggiornato il design della T5z con un corpo in frassino urbano, manopole riposizionate e un singolo foro di risonanza rispetto ai due tipicamente presenti in queste chitarre hollowbody. Per la T5z-12 Classic DLX Special Edition, abbiamo scelto di mantenere la costruzione “tradizionale” della T5z, che presenta entrambi i fori di risonanza e il corpo in sapelli, elementi standard di queste chitarre per molti anni. Tutte le tre chitarre presentano un top in mogano neo-tropicale e un binding nero sulla tastiera, hardware in nichel, intarsi Small Diamond sulla tastiera in acrilico italiano e una finitura lucida su tutto il corpo. Ogni chitarra viene spedita con una custodia rigida.
 
La T5z-12 Classic DLX Special Edition sarà disponibile su TaylorGuitars.com e presso i rivenditori autorizzati Taylor in autunno.

Un sogno tutto americano

Scorri verso il basso

La nostra serie American Dream ha incantato artisti da ogni parte degli Stati Uniti. Ecco alcuni video relativi.

Grazie a un sound acustico straordinario, un’estetica raffinata e uno spiccato rimando classico, le nostre chitarre American Dream sono state accolte da artisti da ogni parte del mondo.

Fin dall’inizio, le chitarre della nostra serie American Dream furono progettate per soddisfare i bisogni di quasi ogni genere di musicisti: cantautori, guru da studio, turnisti professionisti, principianti e anche i cosiddetti “guerrieri del weekend”. Inizialmente lanciata durante la pandemia, la prima ondata di chitarre sfoggiava il nostro corpo dreadnought Grand Pacific, montava la nostra catenatura V-Class e offriva un’opzione acustica interamente in legno massello al nostro prezzo più accessibile. Grazie alla sua competitiva versatilità musicale e all’atmosfera vintage e autentica, fu subito accolta con grande entusiasmo.

Da allora, abbiamo ampliato la serie American Dream per includere i corpi Grand Concert e Grand Theater, aggiungendovi anche modelli con top in mogano. E proprio questi modelli vennero scelti negli studi, nei locali e da artisti in tutti gli Stati Uniti: Al Bettis a Detroit, Sincere Engineer e Nathaniel Murphy a Chicago, Haley Knox e Joseph Solomon a Los Angeles e Maggie Baugh a Nashville, per citarne qualcuno. Ecco un brevissimo elenco di alcuni degli artisti che hanno scelto queste chitarre per fare la loro musica, più un brano originale di Keith Goodwin.

Allo stesso modo, abbiamo spedito un assortimento di modelli American Dream a due dei nostri collaboratori preferiti: il duo di artisti e produttori Daria Musk e RAM, chiedendo loro di comporre un brano traendo ispirazione dai loro strumenti. Frutto di questa composizione è il brano “Spontaneously Dreaming”, un pezzo strumentale fingerstyle stratificato e dal titolo altamente evocativo che dimostra quanto queste chitarre possano brillare nelle mani di musicisti esperti.

Le chitarre della serie American Dream sono disponibili su TaylorGuitars.com e presso i rivenditori autorizzati.

Showcase Custom, terzo round

Scorri verso il basso

Le parole dei fan di Taylor. Ecco alcune delle vostre chitarre Taylor preferite dalle nostre ultime build.

Nel numero di Wood&Steel dell’inverno 2022 abbiamo condiviso una nuova serie di chitarre Taylor personalizzate, con splendide caratteristiche e realizzate per un evento che organizziamo ogni anno per i nostri rivenditori al NAMM Show di Anaheim, in California. Se conoscete il nostro programma di personalizzazione, sapete già come funziona: queste chitarre sono il meglio di ciò che la Taylor ha da offrire: combinano legni di prima qualità, spesso splendidi e disponibili in quantità limitate, con dettagli visivi artistici e caratteristiche premium di comfort.

Recentemente, abbiamo chiesto ai lettori di Wood&Steel e agli amanti di strumenti Taylor di visitare la nostra galleria di chitarre personalizzate e di votare i loro modelli preferiti. Ebbene, avete risposto in tanti e siamo entusiasti di presentare qui di seguito i vincitori delle votazioni. Come spesso accade, il koa hawaiano si è rivelato una scelta popolare grazie alla splendida estetica e ai dettagli selezionati che completano le bellissime venature del koa.

Come sempre, se siete curiosi di sapere dove potete trovare una di queste chitarre o volete saperne di più su come iniziare a creare la vostra chitarra Taylor personalizzata, contattate il nostro servizio clienti; vi sapremo consigliare al meglio.

Potete vedere la nostra linea completa di chitarre personalizzate al link sottostante.

5° posto: C14ce – koa hawaiano/sequoia Sinker di qualità superiore

Il binding in cocobolo con poggiabraccio smussato e bordatura su tutto il corpo in paua conferiscono a questa Grand Auditorium un’estetica riccamente dettagliata abbinata al suo suono superbo.

4° posto: koa hawaiano scelto a 12 tasti

Grazie al koa hawaiano scelto, enfasi sull’abete Douglas a spina di pesce e un’affilata spalla mancante fiorentina, questa chitarra Grand Concert personalizzata a 12 tasti fa parte di una cerchia ristretta di strumenti.

3° posto: C26ce – koa hawaiano scelto

Questa Gran Symphony baritona personalizzata con 8 corde vanta un bellissimo koa hawaiano scelto dall’aspetto unico e affascinante tanto quanto il suono profondo potenziato sulle ottave.

2° posto: C14ce – palissandro dell’Honduras/palissandro Sinker

Grazie al palissandro Sinker, al palissandro dell’Honduras e a esclusivi dettagli estetici, questa Grand Auditorium è una delle nostre chitarre personalizzate più amate.

1° posto: C24ce koa hawaiano di ottima qualità

Con fondo, fasce e top in koa hawaiano di ottima qualità, poggiabraccio in palissandro smussato e intarsio Sea Forest Vine della tastiera, è facile capire perché questa splendida Grand Auditorium abbia conquistato il primo posto nel nostro sondaggio.

Recensioni

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814ce Builder’s Edition, AD12e-SB, 512ce 12 tasti, 552ce, 517e, 417e, 112ce-S e molti altri modelli

Grazie al costante lancio di nuovi modelli nel corso di quest’anno, negli ultimi mesi i recensori di chitarre hanno avuto letteralmente il loro bel da fare con la Taylor. Abbiamo pensato di condividere alcuni punti salienti dei loro ultimi collaudi, che interessano più di mezza dozzina di serie della nostra linea di chitarre, dalla Builder’s Edition alla Baby Taylor.


Builder’s Edition 814ce

Nella sua recensione, a Jimmy Leslie di Guitar Player sono piaciute molte cose della versione ultra premium della nostra chitarra di punta. Leslie gli ha assegnato 4,5 stelle su 5 e l’Editor’s Pick Award per “la sostenibilità, la suonabilità ergonomica, il suono ricercato, il valore sul palco e la generale raffinatezza”.

Leslie ha definito l’artigianalità e l’estetica raffinate dello strumento “pulite e sofisticate”, notando gli eleganti contorni del corpo, compresi il poggiabraccio e la spalla mancante smussati. “Imbracciare la chitarra e premere il suo corpo contro il proprio è un’esperienza sensuale” scrive. “Il corpo sagomato è sexy e morbido ovunque lo si senta, senza alcun bordo ruvido.”

Ha definito la suonabilità “semplicemente perfetta in qualsiasi posizione, seduti o in piedi, o in qualsiasi punto del manico”. Dal punto di vista sonoro, ha ritenuto che la chitarra fosse complementare all’aspetto e alla sensazione: “molto moderna, leggera e vivace, e davvero fedele. Il sostegno è lungo e da sogno”.

L’abbinamento palissandro/abete, insieme allo stile del corpo e all’architettura dell’incatenatura, renderanno sicuramente felici i fan delle chitarre in palissandro. “Ha il caratteristico suono del palissandro e dell’abete, ricco e complesso nel corpo, con molta brillantezza nelle alte in riferimento alla qualità bilanciata di una Grand Auditorium” dice.

Inoltre, Leslie ha apprezzato l’attenzione per l’ambiente e l’artigianalità superiore che ha portato alla realizzazione di un top in quattro pezzi in abete Adirondack, offrendo uno sguardo al futuro della produzione di chitarre.

Infine, Leslie ha riconosciuto i meriti di questa chitarra come strumento di qualità superiore. “La 814ce Builder’s Edition è quanto di più simile a uno strumento personalizzato si possa trovare in una chitarra di serie. È splendida, ha un suono magnifico e non potrà che migliorare con l’invecchiamento del legno.”


AD12e-SB

Entrambe le riviste Guitar World e Acoustic Guitar hanno recensito la nostra nuova Grand Concert AD12e-SB con top sunburst in noce/abete massello della Serie American Dream. Nel numero di agosto di Guitar World, il redattore Chris Gill ha definito la chitarra una “American Beauty” e le ha assegnato il Platinum Award of Excellence della rivista. Tra le sue osservazioni degne di nota:

  • » “La mia prima impressione […] è stata che ha un suono perfetto per il fingerstyle e le registrazioni.”
  • » “La nuova AD12e-SB [ha] un nuovo suono che molti chitarristi potrebbero ritenere perfetto per le loro esigenze.”
  • » “Il suono complessivo è ricco e caldo, con medie enfatizzate, basse piene e alte morbide senza bruschi picchi passeggeri, fornendo un eccellente equilibrio tra la reattività percussiva del top in abete e la profondità corposa del corpo in noce.”
  • » “La suonabilità è eccellente, come ci si aspetta da una Taylor.”

Nel frattempo, su Acoustic Guitar, Emile Menasché ha detto che userebbe due parole per descrivere il carattere sonoro di base dell’AD12e-SB: “equilibrato e reattivo”.

Per quanto riguarda l’equilibrio, secondo Menasché le medie calde erano ben centrate rispetto alle alte e alle basse. “Sono rimasto particolarmente colpito dalla chiarezza e dalla profondità delle corde più basse” afferma. “Non c’erano veri e propri picchi o valli nella risonanza man mano che scendevo e, sebbene le corde inferiori avessero un po’ di mordente sugli acuti, non presentavano le basse che ci si potrebbe aspettare da una chitarra di queste dimensioni.”

La reattività della chitarra l’ha resa adatta al fingerstyle. “Non c’è bisogno di darsi molto da fare per ottenere un suono da questa chitarra. Di conseguenza, la mano che esegue il fretting può formare le note, mentre la mano che esegue il picking controlla il suono, l’attacco, la forma e la dinamica. C’è molto spazio per le sfumature e la struttura degli accordi e degli arpeggi, il che premia l’attenzione ai dettagli di ogni nota.”

Detto questo, la chitarra è compatibile con l’uso di un flatpick grazie anche al bilanciamento tonale. “Sono rimasto davvero colpito dalle medie piene e le alte bilanciate… Molte chitarre di piccole dimensioni possono ricordare un po’ un “clic-clac” se suonate con un plettro, perché l’attacco enfatizza le alte e le medie. La gamma bassa relativamente piena della Taylor riduce questo effetto, pur conservando l’inciso che si vorrebbe ottenere da un plettro.”

“[Gli armonici] sulle corde alte mi hanno particolarmente colpito; avevano un suono armonicamente ricco e mai debole o acuto.”

Inoltre, ha apprezzato maggiormente il carattere del noce come legno per le chitarre. “A giudicare da questo strumento, il noce ha molto da offrire: più caldo dell’acero, con una certa chiarezza del palissandro e il calore del mogano… Mi piace che la chitarra AD12e-SB abbia un suono nuovo.”


417e

La nostra riprogettazione della Serie 400 in palissandro prevedeva l’aggiunta di una 417e Grand Pacific, quindi siamo stati felici di far recensire questa chitarra. Le riviste American Songwriter e Premier Guitar hanno fatto gli onori di casa.

Andy McDonough di American Songwriter ha dichiarato che, sebbene il classico abbinamento palissandro/abete gli abbia dato un’idea di cosa aspettarsi da una chitarra in stile dreadnought, è rimasto piacevolmente sorpreso.

“La vera magia di questo strumento è nel suono e nella risposta” scrive. “La 417e, non amplificata, ha superato alla grande tutte le aspettative nel suonare le corde aperte e gli accordi completi.”

McDonough ha apprezzato il top sunburst dall’aspetto vintage e le linee pulite, e ha fatto un cenno alla “lavorazione accurata” e all’incatenatura Classe V come fattori che hanno contribuito al bel suono della chitarra.

“[La Classe V] si traduce in miglioramenti significativi delle basse rispetto a chitarre di dimensioni simili, ma non a discapito della chiarezza tonale. Per il musicista, il risultato è un grande suono con note e accordi che risuonano reali.”

Inoltre, ha apprezzato la sua totale versatilità musicale in diversi stili di esecuzione e applicazioni, soprattutto con l’elettronica ES2 integrata: “È ideale per le esibizioni in pubblico, così come per esercitarsi regolarmente, scrivere canzoni e registrare”.

Charles Saufley di Premier Guitar conclude la sua recensione della 417e ricordando che, nonostante l’accattivante estetica vintage di una dreadnought con top sunburst e spalla inclinata, sotto le cose sono un po’ diverse dal punto di vista sonoro.

“[Taylor è] molto a suo agio con l’idea che le sue chitarre siano un’alternativa a quelle più tradizionali e percepite dal suono ‘moderno’ in alcuni ambienti, che nel caso della Taylor è generalmente sinonimo di equilibrio meticoloso tra i registri alti, medi e bassi, intonazione immacolata e facilità di registrazione.”

Secondo Saufley, la chitarra ha un suono brillante per essere una dread; la definisce “più forte, più brillante e meno polverosa” a paragone con una Gibson J-45, ma brillante in un modo che crea una risposta equilibrata che molti musicisti apprezzeranno.

“Nessuna di queste enfasi sulle frequenze più alte si traduce in asprezza o stridore. E nonostante la spinta agli estremi superiori dello spettro di frequenze, ciascuna delle corde più alte presenta un attacco smussato e un decadimento graduale… La combinazione di attacco morbido, sostegno extra e decadimento graduale crea un grande equilibrio, quasi come se si fosse applicata una compressione da studio a una registrazione dello strumento.”

Ha assegnato alla chitarra 5 stelle su 5 per la suonabilità (“quanto di più bello si possa trovare su una flattop”) e ha applaudito la sua versatilità musicale: “… le sue qualità dinamiche e la sensibilità al tocco si combinano con il volume e l’headroom per renderla adatta al fingerstyle sfumato, così come allo strumming duro e pesante”.

512ce 12 tasti, 552ce

Teja Gerken di Peghead Nation ha recensito un paio di nuovi modelli Grand Concert della Serie 500 in urban ironbark/abete rosso torrefatto: la 512ce 12 tasti a 6 corde e la 552ce a 12 corde. Gerken è un esperto chitarrista di fingerstyle, quindi entrambe le chitarre a corpo piccolo erano nelle sue corde. Ha apprezzato molto la 12 tasti.

“La 512ce 12 tasti è una chitarra fingerstyle favolosa: incredibilmente reattiva, con medie decise che le conferivano grande presenza e un eccellente equilibrio sonoro” scrive. “Come per altre Taylor a 12 tasti che ho suonato, questa versione della 512ce ha un basso più caldo e pieno rispetto alla versione a 14 tasti.”

Anche il modello 552ce a 12 corde e 12 tasti è stato premiato per la sua facile suonabilità.

“I musicisti che in passato hanno pensato che una 12 corde fosse troppo difficile da suonare devono provare una Taylor Grand Concert, perché la combinazione di corpo piccolo, scala ridotta ed eccellente struttura si traduce in uno strumento più facile da suonare rispetto a molte sei corde. Accordi di barré sul manico? Nessun problema. Assoli in stile chitarra elettrica? Facili da eseguire. Sono abituato a suonare una vecchia Taylor [Jumbo] 355 a 12 corde (che ha un bel suono), ma la 552ce dovrebbe vincere un premio per quanto è perfetta per le dita.”

Dal punto di vista sonoro, è un fan dell’equilibrio e del carattere ricco della chitarra, anche se riconosce che le dimensioni ridotte del corpo non possono competere con la gamma dinamica di un corpo più grande se il musicista ha un attacco pesante o usa un’accordatura più bassa. “Tuttavia, in contesti in cui la precisione sonora, sia dovuta all’eccellente intonazione della chitarra o semplicemente alla sua capacità di facilitare un suono pulito, è più importante della potenza acustica grezza, è difficile immaginare che un musicista non si innamori di questa chitarra.”


517e

Gerken ha anche provato un terzo modello della Serie 500, lanciato insieme ai due Grand Concert: la 517e Grand Pacific, anch’essa con fondo e fasce in urban ironbark e top in abete torrefatto (da non confondere con la 517e Builder’s Edition, uscita precedentemente, con fondo e fasce in mogano). Questa volta ha anche arruolato il chitarrista flatpicker Jim Nunally per il video dimostrativo di accompagnamento, così da esplorare la risposta della chitarra a una serie di stili di esecuzione.

“Ogni Grand Pacific che abbiamo suonato aveva un grande suono da flatpicking, e la 517e non fa eccezione” scrive Gerken. “Il top torrefatto della chitarra può averla aiutata a gestire un attacco aggressivo, e Jim e io siamo d’accordo nel dire che produce un suono eccellente quando si suona con la tecnica dello strumming o del flatpicking. Sebbene non abbia le ricche sfumature di una dreadnought di 70 anni fa, ha una chiarezza e un equilibrio spesso assenti in una chitarra di grandi dimensioni. Naturalmente, la sua suonabilità è risultata agevole per le dita, e ha una versatilità sufficiente per essere una soddisfacente chitarra fingerstyle.”

Gerken consiglia ai chitarristi che stanno considerando un modello Grand Pacific in palissandro di suonare e confrontare questa chitarra con modelli come la 417e in palissandro/abete o la 717e Builder’s Edition.


112ce-S

Di recente abbiamo iniziato a proporre modelli Grand Concert all’interno delle nostre Serie 100 e 200, tra cui la nuova 112ce-S, con fondo e fasce in sapelli stratificato abbinate a un top in abete Sitka massiccio. Realizzata nella nostra fabbrica in Messico (a un’ora di distanza dalla nostra sede centrale di El Cajon), la chitarra offre la tipica qualità Taylor con un design semplice e pulito che la rende accessibile (799$, dollari americani) per i musicisti con un budget limitato.

Ne abbiamo inviata una ai recensori di Premier Guitar, che sono rimasti impressionati dalla qualità della manifattura, dalla sensazione e dal suono.

“Riesce a brillare dal punto di vista sonoro, ma è anche incredibilmente comoda e impeccabile da suonare, come strumenti molto più costosi” scrive Charles Saufley. “Il modo più naturale in cui si adatta al corpo si presta a tecniche di esecuzione più sfumate… A volte, sembra davvero un’estensione del proprio corpo.”

Inoltre, Saufley ha apprezzato l’invitante suonabilità del manico. “I movimenti espressivi come il vibrato delle dita sono naturali e facili. E come il resto della chitarra, il manico è concepito per eliminare la fatica di suonare. In concerto con l’action bassa, suonare per ore diventa un gioco da ragazzi.”

Grazie al corpo della Grand Concert, per Saufley la chitarra ha risposto meglio a un attacco più leggero. “È davvero ottima per il fingerstyle. L’inclinazione delle medie della chitarra conferisce alla terza, quarta e quinta corda una reazione scattante a un tocco morbido. Le due corde superiori risuonano con un caldo bagliore sfumato intorno a passaggi pronunciati. E la corda inferiore fiorisce con suoni che circondano un attacco fugace rotondo e robusto. È uno strumento splendidamente bilanciato in questo contesto. Risveglia e anima le melodie degli accordi che si muovono su e giù per il manico.”

Se si suona con un plettro, Saufley raccomanda un flatpick sottile con un tocco leggero. “Se suonata così, è facile capire come la 112cs-S possa risplendere in mezzo a molte parti ritmiche in una registrazione o quando si tracciano accordi alternati e sovraincisi con un capotasto.”

Il verdetto: “Per poco meno di 800 dollari, la Taylor 112ce-S è, sotto molti aspetti, un affare. E sebbene sia effettivamente una Taylor da principianti, non avrei nessun problema ad andare in tournée o a registrare con questa Gran Concert realizzata con cura”.


Taylor Il meglio del 2023

Oltre alle recensioni di singole chitarre, molti media specializzati elencano regolarmente le “Migliori chitarre” per varie categorie. Diversi modelli Taylor sono entrati nelle liste pubblicate quest’anno: la Baby Taylor (BT2) con top in mogano (“Migliori chitarre di dimensioni ¾”), il basso GS Mini-e Koa (“Migliori bassi acustici”) e la 224ce-K DLX (“Migliori chitarre acustiche sotto i 2000$). Ecco le qualità di spicco che sono emerse per ognuna di esse.

BT2: “Migliori chitarre di dimensioni ¾ del 2023”
Ethan Webster di American Songwriter ha scelto la Baby con il top in mogano come migliore chitarra in assoluto nella categoria delle chitarre da viaggio. Tra i suoi commenti:

  • » “Lo strumento è progettato in modo così impeccabile che nessuno dei suoi rivali può superarlo.”
  • » “Grazie all’artigianalità del manico e della tastiera, questa chitarra compatta è veramente facile da suonare.”
  • » “Sia i principianti che i professionisti non avranno difficoltà a suonare accordi e riff puliti su questo strumento.”
  • » “Se siete alla ricerca di uno strumento da viaggio che faccia faville, la Taylor Baby Mahogany BT2 è la scelta giusta.”

Basso Mini-e Koa: “Miglior basso acustico del 2023”
Nella Guida all’acquisto di Guitar World, Chris Corfield ha inserito questo strumento al primo posto nella sua classifica dei migliori bassi acustici del 2023. Afferma che si tratta di un ottimo basso se si desidera uno strumento di dimensioni ridotte con un’elettronica di alto livello e gli ha assegnato 5 stelle. Sottolinea la qualità e l’artigianalità di Taylor e afferma che ha un suono grande nonostante il corpo piccolo:

  • » “È compatta, facile da portare in giro e, soprattutto, ha un ottimo suono.”
  • » “Grazie al koa, il suono è caldo e pieno, ma molto chiaro e dettagliato. È anche molto divertente da suonare.”
  • » “Il basso GS Mini-e offre un suono enorme con il suo corpo di dimensioni ridotte.”
  • » “I livelli complessivi di qualità della fattura e di lavorazione sono all’altezza di ciò che ci si aspetta da una Taylor.”

224ce-K DLX: “Migliori chitarra acustiche sotto i 2000$”: Noah Kemp ha scelto la 224ce-K DLX, con top in koa massiccio e fondo e fasce in koa impiallacciato, come chitarra di qualità superiore, ideale per i grandi palcoscenici. La definisce uno strumento “eccezionalmente ben fatto” con un suono naturale e puro, sia che lo si suoni in acustico che amplificato”. Tra gli altri commenti:

  • » “Pratica per i musicisti che devono esibirsi su palchi amplificati.”
  • » “Il suono della chitarra è adatto a molti stili e ha una suonabilità squisita.”
  • » “Se volete fare un investimento a lungo termine in una chitarra acustica dal suono e dalla sensazione (e dall’aspetto) fantastici, la Taylor è un’ottima scelta.”
Fretboard with strings of a Taylor 326ce Baritone-8 Special Edition acoustic-electric guitar

In otto

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Il ritorno speciale della nostra chitarra baritona 8 corde che affascina con il suo suono

Ecco qui una chicca per gli amanti delle accordature alternative e dei suoni sperimentali, e per chi è alla ricerca di nuove ispirazioni: la Taylor baritona 8 corde è tornata.

Introdotta per la prima volta nel 2009 nel classico abbinamento palissandro/abete, nel corso degli anni la chitarra Taylor baritona 8 corde è riapparsa di tanto in tanto per affascinare i musicisti con il suo singolare carattere musicale. Siamo entusiasti di riproporla come 326ce Baritone-8 Special Edition, disponibile ora nei negozi.

Questo modello è caratterizzato dalla forma del corpo più grande della Grand Symphony, inclusi fondo, fasce e top in mogano massello neo-tropicale. Dato il profilo sonoro unico di questa chitarra, Andy Powers ha optato per una tradizionale spalla mancante veneziana piuttosto che per una tipica spalla mancante soundport solitamente utilizzata con lo stile del corpo della Grand Symphony.

I chitarristi noteranno subito la lunghezza della scala maggiore dei classici 27 pollici per adattarsi alle corde con maggiore pressione e alla gamma di frequenze più bassa della chitarra. È accordata da Si a Si e può essere impostata sull’accordatura standard posizionando un capotasto al quinto tasto. La caratteristica più interessante è forse l’accoppiamento in ottava della terza e della quarta corda (Re e La), che genera uno scintillio simile a quello della 12 corde e aggiunge un’ulteriore dimensione di texture sonora al suono ricco e profondo della baritona.

Subito dopo la sua prima uscita nel 2009, Bob Taylor elogiò molto ciò che un modello con 8 corde di una chitarra baritona aveva da offrire.

“È tutta un’altra cosa” disse nel numero di Wood&Steel dell’autunno 2009 (Vol. 61). “È fantastica perché è possibile accentuare quelle ottave o starne alla larga. La bellezza di questa chitarra è che scende e le due corde la illuminano, ma non suonano troppo come “ottave”. Non crea l’effetto di una 12 corde, ma ne estende l’estensione perché, essendo una baritona, le ottave rientrano nell’estensione sonora di una normale chitarra acustica. Rende la chitarra più corposa e le conferisce una bella ampiezza.”

Grazie al corpo interamente in mogano della Grand Symphony, caratterizzato da un’ampia capacità d’aria, questa 326ce offre un grande vigore robusto delle medie, che rimane focalizzato e bilanciato in tutta la sua gamma, limitando gli armonici squillanti per un suono pulito del registro basso. Il top in legno duro contribuisce ad ammorbidire l’attacco, rendendo la risposta più gestibile per le registrazioni e per il gioco dinamico, nonostante il suo suono vigoroso da baritono.

I musicisti sono stati attratti dalle possibilità di utilizzo delle nostre chitarre baritone 8 corde: arrangiamenti acustici heavy metal, abbellimenti di accordi, linee di basso accanto a melodie e altro ancora. È anche particolarmente utile per i cantanti, perché chi ha un registro più basso apprezzerà l’estensione più accomodante della baritona. Come strumento per la composizione di canzoni, la baritona 8 corde offre una nuova tavolozza sonora da esplorare.

Le caratteristiche visive della 326ce Baritone-8 Special Edition riflettono la sua collocazione nella Serie 300, a partire dal colore scuro satinato con trattamento edgeburst per completare il tono più scuro del corpo in mogano. Altri dettagli sono il binding nero con rosetta a tre anelli e battipenna in tinta, le meccaniche nere satinate, la tradizionale spalla mancante veneziana e gli intarsi della tastiera Gemstone in acrilico italiano. L’elettronica ES2 integrata garantisce un suono amplificato chiaro e autentico, e la chitarra include una custodia rigida deluxe.

Grazie alla sua configurazione unica e alle possibilità musicali quasi infinite, questa è una chitarra che deve essere vista, suonata e ascoltata di persona per apprezzarne appieno le capacità. È disponibile presso i rivenditori autorizzati Taylor.

Lead image of a woman sitting on a sidewalk outdoors playing a Taylor 417e acoustic-electric guitar

Rinascita del palissandro

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Una straordinaria rifinitura sunburst segnala l’ultima evoluzione della serie 400 di Taylor

Sebbene la serie Taylor 400 sia affidabile in termini di coerenza, versatilità e utilità per i musicisti che lavorano da decenni, nel corso degli anni si è evoluta parecchio, in perfetto stile Taylor.

Alla fine degli anni Novanta, l’ovangkol africano è stato inserito nella Serie 400; un legno unico che non era mai stato utilizzato nella costruzione di chitarre acustiche americane, ma le cui virtù musicali lo rendevano un’alternativa interessante al palissandro indiano. La nostra 414ce in ovangkol/abete è diventata un modello Taylor molto popolare.

Anni dopo, nel 2016, abbiamo potuto usare il palissandro sulle 400, offrendolo insieme all’ovangkol come seconda opzione di legno. Dotate di meno caratteristiche rispetto alle altre serie premium in palissandro della linea Taylor, come la principale serie 800 o la più lussuosa serie 900, le chitarre offrivano ai musicisti da concerto e amatoriali la classica tavolozza tonale palissandro/abete in una forma più accessibile. Il capo progettista Andy Powers era felice di poter utilizzare il palissandro nella serie.

“C’è un motivo per cui il palissandro e l’abete rosso sono stati la scelta principale per le chitarre acustiche flattop per decenni” spiega. “Il palissandro non smorza molto, quindi si suona una nota e l’intera chitarra risponde. Ha una chiarezza splendida e articolata sulle alte, delle medie forti e delle basse chiare, simili a una campana. Una chitarra in abete rosso e palissandro è in grado di affrontare quasi tutte le situazioni musicali in cui si può usare una chitarra acustica.”

Qualche anno dopo, l’architettura dell’incatenatura Classe V di Andy ha ulteriormente perfezionato il suono del palissandro all’interno della serie e, nel 2021, questo legno è diventato l’unico per il fondo e le fasce, con la serie rappresentata da due modelli: la Grand Auditorium 414ce-R e la Grand Concert 412ce-R. Quest’anno abbiamo ritenuto che chitarre così straordinarie dal punto di vista musicale meritassero anche un restyling visivo all’altezza del loro splendido profilo sonoro.

“La serie 400 ha un suono leggermente più robusto” dice Andy. “La serie 800 è un po’ più fedele.”

Andy Powers

The result is a trio of new rosewood/spruce models, continuing the 414ce and 412ce (we dropped the R from the names since the models are exclusively rosewood), as well as an all-new Grand Pacific dreadnought 417e, a first for this family of guitars.

Tutte le chitarre sono dotate di incatenatura interna Classe V che migliora il suono e aumenta la gamma dinamica, il sostegno e l’accordo armonico tra le note per un suono più intonato sull’intera tastiera.

I chitarristi alla ricerca di una chitarra ideale per tutti gli usi apprezzeranno la 414ce, mentre quelli orientati verso il fingerstyle o la registrazione potrebbero preferire la 412ce, dal corpo più piccolo e reattivo. Se siete alla ricerca di potenza e di un suono più stagionato con vibrazioni acustiche vecchia scuola, la 417e è quella che fa per voi.

Nuovo sunburst, nuovi intarsi

I cambiamenti più evidenti di questa iterazione della serie 400 sono di tipo estetico, a partire dal ricco trattamento tabacco sunburst del top, che risplende sotto la finitura lucida del corpo. Il binding bianco e il filetto bianco e nero del top conferiscono a queste chitarre un’estetica incontaminata che contrasta magnificamente con la finitura scura. Andy Powers ha anche progettato un nuovo motivo a intarsi Finial per questi modelli, che evoca le decorazioni della falegnameria e dell’architettura da cui prende il nome.

Dal punto di vista sonoro, i musicisti possono aspettarsi un profilo timbrico simile a quello di altri modelli in palissandro/abete, come le chitarre della serie 400 e la serie 800. Tuttavia, oltre alle variazioni estetiche tra la serie 400 e la serie 800, le due chitarre sono caratterizzate da sottili differenze timbriche.

“La serie 400 ha un suono leggermente più robusto” dice Andy. “La serie 800 è un po’ più fedele.”

Si sente tutta la chiarezza e l’articolazione delle alte che ci si aspetta da questa combinazione di legni, insieme alla familiare risposta ricca e gutturale (ma chiara) delle basse. Le medie leggermente raccolte indicano che queste chitarre si inseriscono bene in un mix con altri suoni, integrandosi perfettamente con altri strumenti e voci. E con l’elettronica ES2 integrata in ogni modello, avrete la garanzia di un suono acustico amplificato pulito e fedele ogni volta che dovrete amplificarla.

Secondo Andy, l’evoluzione della serie 400 ha molto a che fare con la possibilità di offrire una chitarra classica in palissandro/abete a molti più musicisti, compresi quelli per i quali la complessità e i dettagli estetici dei modelli della serie 800 o 900 rendono queste chitarre un po’ troppo preziose per l’uso quotidiano.

“Per me, c’è ancora un posto nel mondo per una chitarra con un classico abbinamento di legni, con un’estetica bellissima, ma senza la complicata lavorazione del legno che pone una chitarra della serie 800 nella fascia alta delle Taylor” dice Andy.

Grazie a queste modifiche, la serie 400 rende più accessibile un profilo sonoro collaudato nel tempo, aumentando al contempo il fascino estetico per i musicisti che intendono esibirsi in pubblico.

Adatta sia alle esibizioni dal vivo sia alle registrazioni, la nuova serie 400 rimane una scelta ideale per molti chitarristi e sicuramente impressionerà chiunque cerchi un’acustica versatile che sia anche fantastica in qualsiasi situazione. Le chitarre sono disponibili presso i rivenditori autorizzati Taylor.

Image of American Dream Series AD27e acoustic-electric guitar with edgeburst finish standing upright in a living room environment

Sogni oscuri

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Una finitura shaded edgeburst e un battipenna firestripe danno un bel tocco vintage ai modelli American Dream con top in mogano.

Sin dall’inizio, la serie Taylor American Dream ha incarnato una filosofia di progettazione distillata con cura per offrire ai chitarristi tutti gli elementi essenziali di una grande chitarra acustica: comodità nel suonarla, suono chiaro e pieno, artigianalità fatta per durare; il tutto a un prezzo che offre un grande valore. Realizzata nella nostra fabbrica statunitense, la serie è caratterizzata da un corpo interamente in legno massello, un’incatenatura che valorizza il suono e un sobrio approccio all’estetica. I risultati sono stati molto apprezzati dai chitarristi di ogni genere.

Concentrarci sugli elementi essenziali ci rende più facile creare delle nuove strutture che apportino alla serie varietà sonora e fascino estetico maggiori. Nel 2023, abbiamo introdotto diversi nuovi modelli American Dream, partendo quest’inverno dall’uscita di tre chitarre con top sunburst, fondi e fasce in noce americano massello abbinato all’abete. Quest’estate, usciranno altre tre chitarre con fondo e fasce in sapelli, e top in mogano.

Questi modelli includono la Grand Pacific AD27e, la Grand Concert AD22e la Grand Theater AD21e. Tecnicamente, la AD27e e la AD22e hanno debuttato lo scorso autunno, ma sono state rinnovate con finiture shaded edgeburst su tutto il corpo e heelburst sul manico, magistralmente spruzzate a mano, insieme al famoso battipenna firestripe. Nel frattempo, la AD21e è il secondo stile del corpo GT della serie American Dream. Tutte le tre chitarre sono caratterizzate da manici in mogano, tastiere in eucalipto, bordi del corpo smussati per aumentare il comfort, una sottile finitura opaca che sostiene l’estetica scura e organica, meccaniche in nickel ed elettronica ES2 integrata.

Grand Pacific AD27e

Con il suo suono caldo e stagionato, le vibrazioni classiche e le molte possibilità musicali, la forma del corpo dreadnought della Grand Pacific si è sempre sposata bene con la filosofia della serie American Dream. Gli osservatori attenti noteranno che la nuova AD27e segue alcuni modelli Grand Pacific, come la AD17e-SB, la AD17e Blacktop e la AD27e Flametop interamente in acero. Questo modello vanta un top in legno massello, che fornisce un tocco di compressione naturale alleggerendo un attacco aggressivo e generando un suono concentrato con armonici controllati e una bella risposta delle basse. La AD27e comprende un’incatenatura Classe V per migliorare il volume e il sostegno, che si aggiungono a un suono ideale per gli strimpellatori e i cantautori.

Grand Concert AD22e

La AD22e vanta la struttura di una scala completa, ma compatta, e dona una sensazione accomodante che sicuramente piacerà a molti chitarristi. Grazie alla sua calda risposta legnosa, e al carattere asciutto e concentrato, questa chitarra piacerà sicuramente ai musicisti fingerstyle e a chiunque voglia registrare. Ma la sua articolazione e l’incatenatura Classe V che valorizza il suono la rendono uno strumento versatile che ispirerà chiunque cerchi delle proporzioni a misura di chitarrista, soprattutto se attratto dall’estetica scura e rétro.

Grand Theater AD21e

Se le vostre priorità sono la suonabilità e la trasportabilità, la AD21e potrebbe essere il modello giusto. La sua struttura di una scala ridotta, una via di mezzo tra una Grand Concert di dimensioni normali e una GS Mini più piccola, offre tutto il volume e la proiezione che cercate in una chitarra più grande, ma abbastanza compatta da trasportarla con facilità. L’incatenatura Classe C adatta i benefici di un suono valorizzato dello schema della Classe V a un corpo ridotto, ottenendo potenza e sostegno maggiori, mentre amplifica le basse per un suono più caldo e pieno che ci si aspetterebbe da una chitarra più piccola.

Tutti i tre nuovi modelli della serie American Dream includono una custodia AeroCase leggera, ma resistente. Queste nuove chitarre saranno disponibili quest’estate presso i rivenditori Taylor.

Header image of four Taylor T5z guitars in natural koa, red, blue, and Tobacco Sunburst colors in a music venue setting

Ricarica elettrica

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La nostra T5z ibrida assume un nuovo look elegantissimo, con uno stile e delle linee che ne migliorano il comfort

Per quasi due decenni, le rivoluzionarie chitarre ibride elettroacustiche di Taylor si sono ritagliate un posto tutto loro nel mondo della musica. Grazie all’innovativo mix di pickup elettrici e acustici, al selettore a cinque posizioni e alla costruzione hollow body, queste chitarre nel corso del tempo hanno offerto una gamma impareggiabile di sfumature sonore e opportunità di espressione musicale diversificata. Quella che è nata nel 2005 come la T5 originale si è evoluta nella più compatta T5z e nelle sue varietà Standard, Classic, Pro e Custom, ognuna con una propria combinazione di straordinarie caratteristiche estetiche.

Quest’anno siamo lieti di presentare una nuova versione della T5z: il maestro liutaio di Taylor Andy Powers ha perfezionato il design della chitarra per offrire una versione ancora più a misura di musicista. Il risultato è un modello più elegante, più confortevole e più accattivante che mai.

“Tutte le modifiche”, spiega Andy Powers, “mirano a rendere l’esperienza esecutiva ancora più confortevole”.

Andy ha iniziato modificando il corpo della T5z, passando dal sapelli al nostro legno di frassino urbano di provenienza responsabile. Forse ricorderete il frassino urbano per la sua implementazione nella 324ce Builder’s Edition acustica e come parte della nostra iniziativa sul legno urbano, che mira a generare valore attorno a materiali di alta qualità che altrimenti andrebbero sprecati.

Il corpo in frassino, insieme all’intaglio più sottile del corpo della T5z, genera un peso sensibilmente minore, donando maggiore comodità a chi suona.

I bordi della T5z sono anche arrotondati, e conferiscono così al corpo delle linee più morbide. Per questa versione abbiamo adottato un binding che chiamiamo “integrale”, lasciando i bordi superiori non colorati per creare un bel contrasto con l’accattivante finitura della T5z. Il nuovo design del binding include anche un poggiabraccio intagliato nel top in legno massello della chitarra, per una sensazione di comfort intenso e continuo. A enfatizzare il nuovo e accattivante look si aggiunge anche la bordatura nera.

Infine, pur non modificando l’elettronica di base, Andy ha riposizionato le manopole del volume e del tono della T5z per consentire dei cambi più intuitivi al volo. Le manopole sono più alte e più facili da manovrare, e le abbiamo spostate da sopra la tastiera a sotto il ponte, dove probabilmente risulteranno in un punto più familiare per chi suona la chitarra elettrica. Di conseguenza, la nuova T5z presenta un’unica “buca a F” anziché due.

Opzioni di pickup attivi della T5z Posizione 1: humbucker al manico e sensore del corpo
Posizione 2: humbucker al manico
Posizione 3: humbucker al ponte
Posizione 4: humbucker al ponte e al manico in parallelo
Posizione 5: humbucker al ponte e al manico in serie

“La T5z ha una gamma di voci uniche, ognuna capace di offrire qualcosa di speciale a chi la suona”, spiega Andy a proposito dell’aggiornamento della T5z. “Abbiamo pensato che fosse meglio mantenere gli aspetti sonori caratteristici del modello in linea con la sua eredità. E chi è che non desidera una chitarra più comoda?”

I musicisti possono ancora contare sulla stessa sorprendente gamma di toni che da sempre contraddistingue le nostre ibride elettroacustiche. La T5z vanta un sensore acustico magnetico, un humbucker visibile al ponte e un humbucker nascosto al manico. Il selettore a cinque posizioni permette di passare da un pickup attivo all’altro, consentendo di accedere a suoni acustici morbidi, a toni elettrici potenti e a una moltitudine di opzioni tra i due. Come i modelli precedenti, la nuova T5z è compatibile con amplificatori elettrici e acustici, così potrete sprigionare il vostro suono caratteristico in qualsiasi situazione.

Nuovi modelli Pro e Custom

Stiamo inaugurando questa generazione di chitarre T5z con quattro nuovi modelli: in testa troviamo la T5z Custom, caratterizzata da un top in koa hawaiano figurato con uno shaded edgeburst e meccaniche dorate. Completano l’offerta i tre modelli T5z Pro, proposti con top in acero figurato nei colori Harbor Blue, Cayenne Red (entrambi con fondo nero e top in shaded edgeburst) e Tobacco Sunburst, tutti con meccaniche in nichel. Tutte e quattro le chitarre presentano un manico sottile e facile da suonare, con tasti jumbo, un comodo capotasto largo 1-11/16″ (42,86 mm), corde di medio spessore e una custodia deluxe di protezione.

Una piccola nota: i nostri modelli T5z Classic rimarranno in produzione anche quest’anno, mantenendo le loro caratteristiche di design standard, con i bordi del corpo e il posizionamento delle manopole originali.

La nuova T5z sarà disponibile presso i rivenditori Taylor autorizzati quest’anno.